“Carissimo presidente Ricevuto,
sono uno studente del Liceo di Patti che aspetta, a distanza di anni, l’istituto della sezione Scientifica.
Sono certo che non è in grado di immaginare quale novità sia stata dover aspettare ancora una volta l’esito del bando ma, imponendomi di essere fiducioso, ho scelto di aspettare.
E’ mio dovere, quanto un mio diritto, accentuare il peso che grava sulle sue spalle di chi la circonda e di chi l’ha preceduta, quantificato dalla pessima classe politica che lei rappresenta.
Una classe politica nata per dare risposte ai cittadini ma che, in questi anni, ricoprendosi di corruzione ed interessi propri, ne ha trascurato la vera natura.
E’ facile, quanto giusto, giustificarsi adesso mettendo in mezzo la crisi.
E’ ridicolo, quanto prevedibile, che lei non risponda anche questa volta.
Non è poi così importante, è sempre stato un presidente fantasma e non mi aspetto di più.
So che, tuttavia, dovrà in qualche modo essere presente per l’avanzamento dei progetti riguardo il mio liceo e, nonostante tutto, le scrivo perché ho ancora voglia di cambiare le cose.
Dov’è finito tutte le volte che abbiamo sollevato la questione? dove sono finiti i diritti degli studenti (compresa la sicurezza, s’intende) che un paese ha il dovere di garantire?
Nauseato dalla vostra inefficienza politica sto cercando delle risposte che, tutto sommato, è ancora in tempo a darci.
Il vostro silenzio è la nostra forza.
Uno studente.
foto di Cetty Tripi