
Il Rapporto nota innanzitutto che a livello territoriale nel 2008 e’ proseguita la tendenza, in atto dal 2002, a una minore dinamica del Pil del Mezzogiorno rispetto al Centro Nord. Nel 2009 invece nel Sud si e’ registrata una flessione meno accentuata. Nel corso del 2009 infatti il forte calo dell’attivita’ economica, in particolare per i dati che si riferiscono alle esportazioni, ha penalizzato in misura relativamente maggiore il Centro Nord, dice il Rapporto, a causa della piu’ ampia apertura della sua industria verso l’estero. Come indicatori di prospettiva completamente favorevoli appaiono poi le indagini ISAE sul clima di fiducia di imprese e consumatori, che danno alcune oscillazioni, miglioramenti significativi anche nel Mezzogiorno. Nel periodo 2002-2008, continua il Rapporto, inversamente a quanto registrato per il PIL (flessione nazionale nel 2009 pari al 5%), la crescita del PIL pro capite e’ stata lievemente superiore al Sud. Su tale andamento hanno influito una dinamica significativamente minore della popolazione meridionale e un lieve incremento della produttivita’ rispetto alla stazionarieta’ nel Centro Nord. Il divario sulla produttivita’, e’ bene sottolinearlo, e’ stato determinato dalla consistente perdita di occupazione nelle regioni meridionali.
Insomma un Mezzogiorno nel quale non sembra ancora invertirsi la tendenza, in atto dal 2002, a una minore dinamica dell’attivita’ economica rispetto al resto del Paese. Anche se emergono indicazioni moderatamente positive sul clima di fiducia nell’area.(ASCA)