Merito all’architetto Salvo Gentile e all’assessore Marisa Bonina che con Irene Ricciardello, il sindaco di Brolo, hanno, in quattro e quattr’otto, senza perder tempo, andando dritti al sodo, avviato, sviluppando collaborazioni importanti, un progetto-studio propedeutico per ogni futura azione di recupero, restauro, intervento, in quello che, a ragione, puó essere considerato il futuro economico-turistico-culturale di Brolo. È dunque tempo di allargare il confronto… come si augura lo stesso consigliere comunale/architetto Gentile. É tempo di dibattito, tra analisi e contributi. Partendo proprio da qui.
Pubblichiamo, di seguito all’articolo, anche due contributi: quelli dell’ing. Basilio Ridolio e dell’architetto Ottavio Cipriano. Sono di qualche anno fa, restano concettualmente validi.
Le versioni integrali e gli altri contributi che vennero fuori da quel tavolo di lavoro “Forum patto per il futuro” del 2013, che conuqnque non ebbero molti effetti pratici, sono reperibili nell’archivio di scomunicando.it
Ma prima torniamo all’oggi.
Il convegno dello scorso venerdí é servito alla presentazione del progetto di valorizzazione del borgo medievale di Brolo.
Un appuntamento importante, compreso da tanti, anche da amministratori del comprensorio, che hanno seguito i lavori.
Una settimana di rilievi, studi ed elaborazioni di “nuvole di punti” che raccontano ora la storia di un borgo, quello di Brolo, che pur arroccato intorno al castello è un borgo marinaro e conserva tesori, tracce di chiese, architetture guerresche a difesa di un porto, tra la rocca e la consolare regia.
E, nonostante incurie, interventi impropri, offese negli interventi alcuni davvero grezzi, può essere recuperato ampiamente e ritornare ai colori originari, rivivere, aprendosi a nuove prospettive.
Cosí dall’intuizione del consigliere comunale Salvo Gentile, architetto che ha sviluppato la sua tesi su un progetto di ricostruzione e valorizzazione del borgo brolese e della sottostante piana compressa tra le “grotte” e il rilevato ferroviario, dalla disponibilità dell’assessore Marisa Bonina, con delega ai lavori pubblici e all’urbanistica, è venuto fuori un progetto che coinvolge l’Università di Firenze, Facoltà di architettura, e l’Istituto tecnico per Geometri, il Merendino di Capo d’Orlando
Il convegno é servito per far il punto sulla situazione e dopo l’introduzione di Gentile e i saluti del sindaco Irene Ricciardello si è entrati nel merito del progetto.
L’assessore Bonina e l’arch. Gentile hanno voluto sottolineare che è solo l’inizio di un lungo percorso di conoscenza, in grado di portare in prima battuta alla ottemperanza della legge 13 del 2015 “in cui definiremo le tipologie edilizie del centro storico di Brolo, per poi andare verso una pianificazione più dettagliata e un piano particolareggiato – ha detto la Bonina, aggiungendo – Tutto questo ci serve per avere una base per poter accedere ai vari finanziamenti per un reale recupero“.
In rappresentanza dell’istituto Merendino, il prof. Daniele Bevacqua si è congratulato per la bella opportunità che tramite l’alternanza scuola-lavoro “questi ragazzi e anche i docenti hanno potuto trovare il modo di contaminare le conoscenze, le esperienze, la didattica”. Tema anche questo ripreso e sottolineato dal soprintendente ai BB.CC.AA. di Messina, arch. Orazio Micali, il quale ha fatto un lungo e interessante intervento sull’importanza della conoscenza, della legislazione passata e presente in parte non applicata del tutto.
La sala, piena di addetti ai lavori, amministratori e tecnici del territorio, – un peccato per chi non intuendo la portata dei contributi e delle indicazioni tecniche emerse non ha partecipato – é stata particolarmente attenta alla relazione del prof. Giovanni Minutoli, docente di restauro dell’ateneo fiorentino, che ha illustrato con l’ausilio di un video le varie fasi di lavoro in modo dettagliato: l’enorme e complesso metodo di acquisizione dei dati che porta poi alla creazione di un modello tridimensionale, base per la creazione di un gis 3D del centro antico, e delle schedature dello stato di conservazione degli edifici e la creazione di un fotoscan con riferimento metrico base per la creazione inoltre di sezioni ambientali.
Schedatura delle unità edilizie degli aggregati del centro storico di Brolo finalizzato alla individuazione degli elementi caratteristici (colore, morfologia, tecniche costruttive) dei singoli edifici e, in una seconda fase, per l’individuazione degli interventi edilizi sulle singole unità.
Un progetto tutto in divenire ha sottolineato l’architetto Gentile, che sarà, una volta definito, a disposizione di tutti.
MA FACCIAMO SPAZI AD ALTRI FOCUS. INVITANDO CHI VOGLIA SCRIVERE A FARLO PURE. NOI INTEGREREMO QUESTI CONTRIBUTI PER FARNE UN FORUM sempre più ampio DI DIBATTITO.
Ecco quanto nel luglio del 2013 disse L’ING. BASILIO RIDOLFO nel corso di un incontro parlando di un futuro prg brolese…. e ovviamente del suo centro storico.
E’ noto che la pratica corrente nel campo della pianificazione urbanistica è, in larga misura, ricondotta alla sequenza:
“analisi – previsione – formulazione del Piano”.
Essa, sostanzialmente, si basa su due momenti fondamentali: la stima della domanda, intesa come il complesso dei bisogni espressi dalla comunità (sia all’attualità che nella sua evoluzione futura), e la definizione della offerta (interventi programmati nel PRG), il tutto a partire dai vincoli relativi alle risorse disponibili e dagli obiettivi di crescita sociale ed economica che si intendono raggiungere.
ANALISI SOMMARIA STATO di FATTO
Il vigente PRG è stato approvato nell’aprile del 2002.
Presenta i vincoli preordinanti all’espropriazione decaduti a far data dall’aprile 2007.
Ecco allora che si deve porre mano alla revisione generale del PRG, per la quale la tappa fondamentale è l’adozione delle direttive.
La Riunione di questa sera può essere considerata dunque come una delle tappe fondamentali affinché si manifestino i legittimi interessi della popolazione ai fini degli imput programmatici da inserire nelle direttive.
Tab. 1 – Popolazione residente dal 1961 al 2013
Anni Abitanti
1961 – 3184
1971 – 3316
1981 – 4274
1991 – 5072 + 1756 rispetto al 1971 88 abitanti/anno
2001 – 5.495 + 423 rispetto al 2001
2013 – 5.900 circa + 828 rispetto al 2001 38 abitanti/anno negli ultimi 22 anni
Negli ultimi 12 anni circa Brolo è cresciuta di appena 405 abitanti pari al 7,00% circa. Rispetto al ventennio 1971-91 si è ridotta significativamente la spinta propulsiva sotto il profilo demografico.
Rispetto al 2002 (data di approvazione del PRG vigente), comunque, tanto si è fatto!!!
Brolo è cresciuta in questi ultimi 10 anni in un quadro di sviluppo ordinato ed armonico in tutte le sue componenti
Ripercorrendo i contenuti del vigente PRG è possibile sintetizzare il seguente
QUADRO DI UTILIZZAZIONE DELLE ZONE OMOGENEE
Zona A:
centro storico: nessuna attività (E’ MANCATA LA REDAZIONE DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO)
Zone B
di completamento: tutte utilizzate
Zone C
di espansione quasi tutte utilizzate (tranne qualche eccezione riferita a qualche sub comporta in via Ferrara soggetto a piano particolareggiato e qualche modesta area vicino a Brolo 2)
Zone Cd:
nessuna utilizzazione
Zona Ct:
nessuna utilizzazione
Area per la grande distribuzione di vendita: utilizzata
Zone D:
solo un sub comparto in via di urbanizzazione – (A BREVE IL BANDO DI ASSEGNAZIONE) + un ulteriore sub-comparto sito in prossimità di Via Ferrara ad iniziativa di privati (Lenzo)
Zone F
per la fruizione del mare: non utilizzate;
Zone per attrezzature pubbliche: è stata parzialmente utilizzata quella destinata a casa per anziani (incompleta); è di prossima realizzazione l’area attrezzata per la protezione civile; manca un’area per lo sport e quella per le attrezzature scolastiche
Viabilità:
Strade Via Principi di Lancia e strade trasversali sia di iniziativa pubblica che privata (GIA’ REALIZZATE E/O DI PROSSIMA CONSEGNA)
Strada nel quartiere Macello con annesso verde attrezzato (GIA’ REALIZZATA)
Rotatoria in corrispondenza dello svincolo autostradale
Strada interna che si diparte in prossimità dell’incrocio tra la SS 113 e la strada di accesso all’autostrada sul lato Est e termina sulla Via Ferrara (DI PROSSIMA CONSEGNA);
nuova arteria viaria, che sviluppandosi sulla sponda Ovest della fiumara di Brolo, collega le zone artigianali esistenti e previste in quelle aree alla SS 113 (DI PROSSIMA CONSEGNA);
Strade perpendicolari al Lungomare Luigi Rizzo
E’ stato, infine, predisposto l’ampliamento di diverse sedi stradali ed il miglioramento di molti degli innesti esistenti (MIGLIORAMENTO DELLA STRADA PER IL CIMITERO);
sono stati realizzati numerosi parcheggi,
Sono state realizzate aree di verde attrezzato e spazi per le attività sportive (LACCO, STADIO COMUNALE)
FASE DI PROGETTO
Per quanto riguarda la fase progettuale è bene tenere presente questi concetti di carattere generale:
il PRG deve essere inteso come “progetto complessivo di sviluppo” capace, cioè, di prevedere “interventi coerenti” con una “definita logica di crescita programmata”
- occorre superare la convinzione che l’adozione del PRG sia momento riservato ed opportunità esclusiva per aumentare o diminuire il valore venale di lotti di terreno o di “pezzi” del territorio;
- un PRG non rappresenta un sistema chiuso: un comune, infatti, non è un territorio isolato dal contesto, quantomeno, comprensoriale. Nel caso di Brolo, i beni prodotti, le attività esercitate ed il modello economico di base accomunano il paese a molti dei centri dei Nebrodi posti sulla costa.Tale impostazione, impone, ove possibile, soluzioni urbanistiche concertate con quei comuni che sono in procinto di approntare strumenti urbanistici e coordinate alle scelte di quei comuni che già ne sono dotati. Previsioni di attrezzature di interesse sovracomunale devono essere necessariamente coordinate con quanto realizzato o programmato nei paesi vicini al fine di evitare inutili duplicazioni ed indirizzare verso tutti i centri del comprensorio fasce di utenza interessate alla fruizione dei diversi servizi.
- Con riferimento al territorio comunale di Brolo, da un’analisi sommaria del tessuto socio-economico ed ambientale è possibile desumere i seguenti punti di debolezza e di forza.
punti di debolezza:
- limitatezza degli ambiti territoriali suscettivi di interventi edificatori per effetto, in generale, della modesta estensione del territorio comunale e, in particolare, per la presenza di un’orografia tormenta nella parte Sud dello stesso
- situazione economica generale attestata complessivamente su modesti livelli in quanto fortemente segnata dal rallentamento del settore economico rappresentato dai lavori pubblici (un tempo principale attività di numerosi imprenditori locali e volano per molteplici attività commerciali indotte nel settore edilizio) e dalla crisi sia del settore edilizio e sia del settore manifatturiero (maglierie e camicerie)
- imitato sviluppo del settore commerciale in genere, storicamente condizionato dalla prevalente presenza di aziende quasi esclusivamente dedite al settore edile
- presenza di una offerta turistica di tipo balneare e quindi limitata ai soli mesi di luglio e agosto
- insufficienza di servizi ed attrezzature collettive esistenti, specie di carattere sovra-comunale
- Eccessiva offerta di unità residenziali derivanti dalle nuove costruzioni realizzate negli ultimi anni per effetto della quasi completa utilizzazione delle zone di completamento e di espansione previste nel vigente PRG
- felice posizione geografica del territorio comunale, frontistante le Isole Eolie e baricentrica sia rispetto alla fascia costiera nebroidea compresa tra i paesi di Patti e Sant’Agata che rispetto ai paesi dell’immediata diretta fascia collinare e montana per i quali Brolo si configura, di fatto, come polo di attrazione per alcuni servizi alle famiglie e alle imprese
- notevole valore ambientale e spiccate vocazioni turistiche del territorio comunale nel suo complesso (sia della fascia costiera che della retrostante fascia collinare)
- condizioni climatiche miti per buona parte dell’anno
- presenza di un centro storico di rilevante interesse storico-culturale e turistico-ambientale, caratterizzato sia da singole emergenze architettoniche e sia da un tessuto urbanistico di chiara origine medioevale;
- discreto trend di incremento demografico
Significativa presenza di operatori economici nei settori artigianale, commerciale e della piccola industria a dimostrazione di una potenziale capacità del contesto economico cittadino
A partire dal quadro sopra delineato, la fase attuale di verifica del progetto di PRG, con le conseguenti proposte di modifica, deve essere coerente con le linee strategiche di sviluppo corrispondenti agli obiettivi politici ed economico-sociali di seguito riportati.
In tale direzione, prioritarie sono le seguenti indicazioni:
riconoscere il primato dell’etica pubblica fondata sul “senso del limite” e sul “principio della partecipazione dei cittadini” nelle scelte, adottando processi decisionali inclusivi e informativi per definire un reale progetto pubblico di città (in buona sostanza QUELLO CHE STIAMO COMINCIANDO A FARE DA QUESTA SERA),
adottare politiche urbanistiche sensibili ai concetti di “sviluppo sostenibile”, assumendo come obiettivo prioritario il miglioramento della qualità della vita e dell’attrattività della città, attraverso la progettazione di spazi e norme d’uso che ne garantiscono il pieno sviluppo, che subordini qualsiasi ipotesi di nuova edificazione ad una rigorosa verifica delle possibilità di riuso del patrimonio esistente. In tale direzione “I comuni a cemento zero” sono una delle realtà più interessanti che animano il dibattito sulle città sostenibili, proponendo coraggiose alternative alle prassi attuali di gestione del territorio passando da una cultura di espansione a una cultura di riqualificazione.
Del resto dire stop al consumo del territorio non significa dire stop all’edilizia.
Significa, piuttosto, che la priorità può e deve essere data alle operazioni di recupero e manutenzione delle volumetrie esistenti, e laddove troppo oneroso o impossibile, agli interventi di demolizione e ricostruzione.
- prevedere attrezzature e servizi per lo sviluppo di un turismo non solo di tipo stagionale legato alla fruizione del mare, ma anche di tipo culturale collegato allo sfruttamento del patrimonio storico-architettonico comunale e dei centri dei Nebrodi di cui Brolo può diventare un polo di attrazione;
- attivare politiche di recupero del patrimonio edilizio ed urbanistico del centro storico attraverso la valorizzazione del tessuto già costruito e dell’impianto antico, ripristinando l’originaria struttura urbana e offrendo la possibilità di introdurre al suo interno: attività ricettive; piccole attività artigianali e commerciali questi ultimi finalizzati agli obiettivi di utilizzazione turistica del territorio comunale. Il tutto attraverso l’avvio di una fase di pianificazione particolareggiata. Per affrontare comunque in maniera estesa, coordinata ed in tempi ragionevolmente brevi il recupero del patrimonio edilizio da ristrutturare anche a fini turistici, oltre agli aspetti tecnici connessi alla presente fase di pianificazione generale e a quella successiva particolareggiata, bisogna pensare ad operazioni tali superare la logica individualistica della piccola ristrutturazione e nel contempo approntare gli ingenti investimenti necessari adoperando tutti gli strumenti attivabili (società comunali a capitale misto pubblico-privato, patti territoriali, Fondi europei, project financing, ecc.)
- incrementare il livello qualitativo e quantitativo dei servizi sovracomunali sia alle persone che alla produzione con la finalità di far assumere alla città di Brolo funzioni centrali per l’intero comprensorio specie nel momento in cui il ricorso alle nuove logiche di “economie di scala” è sempre più frequente ed obbliga con sempre maggiore frequenza i Comuni alla formazione di “Consorzi” per la gestione di alcuni servizi al fine di raggiungere livelli accettabili di efficienza sia sul lato dei costi e sia su quello delle prestazioni;
- urbanizzare ulteriori comparti dell’area per insediamenti di tipo artigianale e per la piccola e media industria già prevista nella C/da Sirò;
- avviare una seria riflessione sulla necessità di riconfermare, in tutto od in parte, le aree per insediamenti di tipo turistico-alberghiero previste nelle due aree Est ed Ovest del territorio comunale;
- istituzione di uno sportello del piano (ufficio del piano) come imprescindibile momento di approfondimento e perfezionamento delle scelte progettuali che si traducano in una collaborazione effettiva tra amministrazione comunale, forze politiche e sociali ed operatori privati.
La scelta del risparmio del suolo per tutta la politica urbanistica dell’amministrazione deriva dalla costatazione che non è sostenibile un modello di sviluppo che preveda il consumo sistematico del suolo, l’impoverimento delle risorse naturali e la progressiva ed inesorabile urbanizzazione di ampi ambiti territoriali.
In conclusione, desidero congedarmi proponendovi un vecchio proverbio Masai:
Trattiamo bene la terra su cui viviamo: essa non ci è stata donata dai nostri padri, ma ci è stata prestata dai nostri figli.
OTTAVIO CIPRIANO E IL CENTRO STORICO
E’ stata la seconda relazione ascoltata durante i lavori di domenica scorsa. Da un addetto ai lavori, un professionista attento ed impegnato.
L’ingegnere Ottavio Cipriano non fa sconti a nessuno: “La rinascita del centro storico può avvenire solo se i privati investono, rischiano i propri soldi e quindi hanno un interesse preciso perché i loro investimenti riescano e diano frutto”.
Ecco la sua analisi.
Si torna a parlare del Centro Storico, argomento che è stato a più riprese trattato dalle varie amministrazioni che si sono succedute negli ultimi vent’anni. Se ne trova traccia in tutti i programmi elettorali che i vari candidati a sindaco hanno esposto ai cittadini nelle varie campagne elettorali.
“Valorizzazione del centro storico”, “Riqualificazione del centro storico”, “ Recupero del centro storico” e via di questo passo.
Ma lo stato dell’arte è che il Nostro Centro Storico sta morendo.
Molti dei fabbricati che lo compongono sono fatiscenti e/o in pericolo di crollo creando situazioni di serio pericolo per la pubblica incolumità per non parlare di alcune situazioni di degrado che oltraggiano la bellezza dei luoghi oltre a creare un serio pericolo dal punto di vista igienico sanitario.
Se non si interviene in qualche modo assisteremo, con infinita tristezza, ad un lento ma inesorabile crollo di un pezzo della nostra STORIA.
Evito di elencare, lo faranno altri molto meglio di me, la specificità del nostro centro storico, la sua imponente torre, le sue mura, l’affaccio sul mare, la sua storia, la sua assoluta bellezza.
Mi voglio limitare, a dare un modesto contributo al dibattito, che spero sia produttivo, impegnativo e lungimirante.
Il nostro centro storico, a mio modo di vedere, ha grandi capacità di generare sviluppo.
Sociale, Culturale e anche Economico.
Ma perché ciò accada occorre che torni a vivere, che si rianimano le sue vie, le piccole piazzette, i suoi giardini.
Quindi che possano nascere b&b o case per le vacanze dove ospitare un turista qualificato, esigente, stimolante.
Un turista che venga accolto, non dal singolo proprietario dell’alloggio, ma dall’intero borgo.
La rinascita del centro storico può avvenire solo se i privati investono, rischiano i propri soldi e quindi hanno un interesse preciso perché i loro investimenti riescano e diano frutto.
Ma allo stato è complicato, per chi ne avesse volontà, investire nel centro storico per avviare un’attività, in quanto molti degli immobili abbandonati o fatiscenti sono ancora intestati a più soggetti molti dei quali defunti senza passaggi di successione e con figli residenti all’estero.
Diventa praticamente impossibile acquisire questi beni.
Una amministrazione che intende affrontare con impegno e vero interesse l’argomento potrebbe:
Censire i fabbricati che risultano inagibili e/o abbandonati;
Invitare i proprietari ha provvedere a metterli in sicurezza dando loro un scadenza e, in caso di non ottemperanza comunicare che intende avviare un campagna di acquisizione di questi beni;
Espropriare questi beni e liquidare i proprietari ad un prezzo congruo;
Mettere in vendita a dei privati che ne facessero richiesta i beni espropriati a condizione che si impegnino a realizzare i lavori di recupero, imponendo loro prescrizioni e criteri sulle tipologie di materiali da utilizzare, sulle finiture e le coloriture.
Nel caso che il recupero del bene sia destinato ad avviare una attività commerciale (ristorazione, boutique winebar..) concedere dei benefici fiscali e una totale deregolamentazione urbanistica per l’apertura delle stesse.
Per far questo occorrerebbe:
creare un ufficio comunale dedicato per dare risposte certe, veloci, che crei una corsia privilegiata tra gli investitori e i vari enti (UTC, USL, SOPRINTENDENZA) ecc..
creare un sito specifico dove chiunque voglia investire trovi tutte le informazioni utili.
Quanto scritto non è la soluzione ma può rappresentare un argomento di discussione da emendare, ampliare, riscrivere totalmente o cestinare.
Nel ringraziarvi per l’attenzione che mi avete prestato porgo i miei più cordiali saluti e mi permetto di ricordarvi che …….”La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso.” ………
Buon lavoro.
Se qualcuno vuol dire la sua….aspettiamo in redazione le sue note.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.