L’anno 1943 è stato un punto di svolta nella storia mondiale, un momento in cui le potenze alleate stavano cercando di liberare l’Europa dalla tirannia nazista. Tuttavia, guardando oltre le vittorie celebrate, emerge un lato oscuro e controverso di questa epoca, una storia di compromessi e interessi geopolitici che spesso contraddicevano la retorica della “liberazione”.
Ora l’India si permette di posticipare la sentenza. I Marò chiedono di passare il Natale in Italia. Ed intanto sono passati più di nove mesi dal loro sequestro. Per il governo italiano semplicemente “forte delusione e rammarico per la inspiegabile decisione di rinviare il giudizio sui due marò”. Di fatto non abbiamo nessun peso a livello internazionale.
Si corre, sulla pista di Budda, la quart’ultima prova del Mondiale: la rossa deve inseguire la Red Bull e le “rosse” con la bandiera della Marina ben in vista, soto i riflettori del mondovisione, cercherà di vincere per i due soldati italiani prigionieri ingiustamente da mesi nelle galere indiane, mentre lo Stato se ne sta, umiliato, zitto.
LA NOTIZIA CHE MOLTI ASPETTAVAMO. 
I Marò sequestrati in India: “Li vogliamo a casa per Natale”. Il Governo non li abbandona, ma fa nulla be poco! Oggi la vista del Ministro Di Paola vestito da demerino, doveva andarci in mimetica, mostrare i muscoli. Che figura di merda sta facendo l’Italia.
Riportarli a casa. Ora. Subito.
“Riportiamoli a casa”. Ferrari e marò, un caso diplomatico