Tag: peppe dimitri

PRESENZE, VISTI DAGLI ALTRI – Peppe Dimitri: un cavaliere senza tempo
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PRESENZE, VISTI DAGLI ALTRI – Peppe Dimitri: un cavaliere senza tempo

  A scrivere è Ugo Maria Tassinari. Un attento osservatore, dall’altro lato, del mondo della fascisteria. Dal suo blog riportiamo cosa ha scritto, il 30 marzo scorso, giorno in cui è morto – dieci anni fa –  il “Comandante” per tanti un “cattivo ragazzo” per altri un leader carismatico che ha lasciato traccia profonda di sé. Da…

PRESENZE – Dieci anni senza Peppe Dimitri, il legionario con il sorriso
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PRESENZE – Dieci anni senza Peppe Dimitri, il legionario con il sorriso

Per l’anniversario – lui è morto il 30 marzo – è in programma un memorial, domani sera, sabato 2 aprile, mentre la famiglia ha fatto celebrere una messa di commemorazione nella chiesa di Santa Maria della Consolazione, in piazza della Consolazione. Ricordiamo questa figura emblematica dell”essere di destra, con la mente, l’anima e il cuore” con…

CATTIVI RAGAZZI – Quando moriva il “comandante” Peppe Dimitri
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CATTIVI RAGAZZI – Quando moriva il “comandante” Peppe Dimitri

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Il Mito dei “cattivi ragazzi”, alla Giusvà Fiorvanti, non muore mai. Per Dimitri è anche un’altra storia.  Lui è una tra le figure più complesse di un estremismo di destra , in maniera frettolosa può essere classificabile come “quello che fu il nuovo terrorismo nero”, provieniva dai ranghi di Avanguardia nazionale e a Roma fondò Terza Posizione. Il 30 marzo 2006, mentre viaggiava sullo scooter in direzione Eur, all’angolo tra piazzale Douhet e via Laurentina, venne investito da un automobile. Trasportato d’urgenza, in gravissime condizioni, all’ospedale Sant’Eugenio, morì dopo poco per le lesioni interne causate da un devastante trauma al torace. I solenni funerali – in una sorta di grande rituale runico che Adinolfi definì: “Un funerale per una generazione guerriera” perché è quella generazione – la mia – che è stata sepolta in quel giorno con un rito vichingo”, si svolsero la mattina del 1° aprile, richiamando una folla tanto variegata quanto commossa che rappresentava ‘il popolo dall’idea che non marcisce”.

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