La giunta comunale di Ercolano ha conferito la cittadinanza onoraria a Tano Grasso, presidente onorario della Federazione Antiracket Italiana, al presidente dell’Osservatorio sulla Camorra, Nino Daniele, al capitano della Compagnia dei Carabinieri di Torre del Greco, Pierluigi Buonomo, e ai due marescialli Angelo Di Santo e Angelo Di Capua per l’impegno nella lotta al racket.
Dice il sindaco Vincenzo Strazzullo: “Abbiamo voluto conferire un riconoscimento importante a chi, in nome della legalità e in prima persona, ha combattuto il racket delle estorsioni perpetrate ai danni dei commercianti di Ercolano. Il lavoro assiduo e costante di Tano Grasso, di Nino Daniele e dei carabinieri impegnati da anni a contrastare le forme di estorsione va doverosamente premiato e riconosciuto dalla nostra amministrazione”.
A Ercolano la lotta al racket ha avuto successo grazie al rapporto di fiducia instauratosi tra le vittime e l’associazione antiracket della Fai, le forze dell’ordine e la magistratura.
Sabato 3 marzo, a Venezia, ha partecipato a “Sentinelle nel nostro territorio. Economia, infiltrazioni mafiose e dignità (da ascoltare su Radio Ca’ Foscari alla pagina http://www.radiocafoscari.it/infoscari/ in podcast).
Ma il presidente della FAI – Federazione Nazionale delle Associazioni Antiracket e Antiusura, protagonista di un’intensa attività, lo ritroviamo al Liceo “A. Nobel” di Torre Del Greco a insegnare la legalità agli studenti torresi, senza dimenticare di andare in tribunale a Foggia per denunciare, aiutare, testimoniare con la sua presenza il suo impegno alla lotta al racket in quel di Vieste.
In radio, oggi, ospiti della trasmissione radiofonica, oltre a Grasso anche Michaela Sica, Rita Di Simone Luigi Cuomo, Coordinatore SOS Impresa, Lorenzo Diana, presidente nazionale Rete della legalità.
Quella di oggi era la quinta puntata del format ‘L’Italia e le mafie’, ideato dalla redazione giornalistica di Unis@und, è dedicato al tema ‘La mafia e l’usura’.
L’argomento è di quelli scottanti.
Di quelli sul quale pare purtroppo non esserci rimedio. Ma intanto è meglio sempre parlarne, smuovere le coscienze di un numero sempre maggiore di persone.
Parlarndo – dicono nella redazione radiofonica – con persone che sono “del mestiere” che sanno interpretare i tristi numeri che riguardano il fenomeno malavitoso subito ci si accorge che essa è portata avanti dagli uomini d’onore che fanno parte della grande famiglia mafiosa. Due fenomeni distinti a parole, ma, totalmente uguali nel fine lucroso. Le cifre con le quali bisogna confrontarsi lasciano senza fiato: quasi il 30% (se non oltre) dei commercianti sono costretti a cambiare attività oppure a chiuderla del tutto perchè stanchi dalle continue prevaricazioni del sistema. Un malcontento che si estende per tutto lo stivale; ma che vede il suo apice nelle regioni del Mezzogiorno dopo campeggiano con “successo”la mafia, la ‘ndrangheta, la camorra e la sacra corona. Fenomeni malavitosi che portano metastasi per il territorio dopo continuano ad operare.Adesso che poi il periodo è critico per le imprese, le dimensioni sono purtroppo destinate ad essere ancora più cospicue.
Tano Grasso in questi giorni si è reso protagonista dio un incontro sul tema della legalità con gli studenti torresi a Torre del Greco in campania.
Scrive Salvatore Formisano “Lavorare con i giovani per una città legale. La campagna di sensibilizzazione territoriale sui principi della legalità, realizzata dal comune di Torre del Greco, ha visto la sua chiusura stamane nella sala auditorium del Liceo Scientifico “Alfred Nobel”. Momenti di confronto con gli studenti delle scuole superiori torresi, in compagnia dell’assessore Vittorio Guarino e del presidente della Fondazione Italiana Antiracket, Tano Grasso.
Lo stesso Grasso ha poi tenuto una lezione agli studenti su come e in quali momenti dell’anno, prende forma la “macchina del pizzo”. Al suo fianco Giovanni Bottino, imprenditore coraggioso della città di Torre del Greco che ha denunciato e fatto arrestare i suoi estorsori”.
«Qui – ha detto ancora Grasso – è presente la città di Vieste, i cittadini di Vieste che sono parte offesa e che chiedono giustizia a questo tribunale. Da qui, inoltre, può partire un messaggio a tutti gli imprenditori della provincia di Foggia e di tutta la regione Puglia. Il modello Vieste, dove gli imprenditori si sono riuniti nell’associazione antiracket può essere uno stimolo per una collaborazione con le forze dell’ordine anche in altre realtà».
«Oggi – ha sottolineato invece il sindaco di Vieste Ersilia Nobile, anche lei in aula – è la giornata del risveglio delle coscienze della città di Vieste ma, soprattutto, dei giovani che sono il nostro futuro». Il processo, dopo le questioni preliminari e le costituzioni di parte civile, è stato aggiornato al 16 febbraio – il pezzo è di Luca Pernice -.
Grande successo domenica 15 dicembre al Salone Borsa della Camera di Commercio di Messina per…
Il fermo tra Sant’Agata e Buonfornello. il camion trasportava metano (altro…)
A Brolo, un nuovo tentativo di truffa è stato sventato grazie alla prontezza e alla…
Ritorna, a Barcellona PG, il presepe di Serena Lo Conti: un’opera d’arte tra tradizione e…
“IIS Antonello”: progetto lettura con il testo Parallelo Sud (altro…)
Sarà visitabile fino a venerdì 20 dicembre la mostra di ceramiche dell’arch Koji Crisá, giovane…