Ospite del quattrocentesco Palazzo Duchi di S.Stefano, sede della prestigiosa Fondazione Mazzullo presieduta i da Antonio Lo Turco, il 1° aprile alle ore 18:30, alla presenza dell’autore, s’inaugura “Calma apparente – Omaggio a Taormina”, mostra antologica della produzione artistica di un grande maestro siciliano dei nostri tempi: Giovanni Iudice.
L’artista gelese, oltre ad esporre insieme alla “Collezione Siciliana” l’opera più rappresentativa del ciclo dei “Clandestini”, la grande tela della sua magnifica e dolente “Umanità – Il quinto stato” (cm. 2.35 x 2.90), che tanto successo e clamore ha suscitato alla 54° Biennale di Venezia – venendo definita dal prestigioso “The Art Newspaper” una delle “rare gemme” presenti all’esposizione – in questa occasione rende il suo personale “tributo” alla città dedicandole la sua ultima opera d’arte: un quadro intitolato proprio “Omaggio a Taormina”, che, come ha tenuto a sottolineare il Sindaco Mauro Passalacqua nella sua prefazione al catalogo della mostra, “non mancherà di dare altro lustro al nome della nostra città nelle mostre ed esposizioni in giro per il mondo”.
Artista autodidatta che la notorietà acquisita non è riuscita a trascinare lontano dalla sua Gela, pur brutalizzata dalle raffinerie, le opere di Iudice raccontano di una Sicilia vera, lontana dalle patinate cartoline turistiche. Una Sicilia dalle stradine col selciato divelto e le auto parcheggiate sul marciapiede, dalle case modeste e spoglie con le pareti interne chiazzate d’umido, illuminate da lampadine che pendono squallide dal filo e le stoviglie sporche parcheggiate nel lavabo in attesa di essere lavate.
I visitatori della mostra di Giovanni Iudice, uomo ed artista intriso di sicilianità, troveranno la grande Arte dal segno preciso ed impeccabile che si sprigiona dai suoi dipinti ad olio, dai suoi disegni, dalle sue matite su carta. Un’arte che non prevede ammiccamenti di sorta, che non bluffa con evanescenti atmosfere, che non ammette compiacenti compromessi: è dura, vera, reale. Come la cellulite ed i rotoli di grasso che campeggiano in spiagge affollate di gente che si porta da casa sedioline ed ombrelloni.
Come l’atteggiamento, indifferente e distante, dei bagnanti vacanzieri nei confronti di un gommone stracarico di migranti in evidente difficoltà. Come gli sguardi dei “clandestini” accalcati sulle carrette del mare: impauriti, da animale braccato; rassegnati al ruolo di pericolosi “intrusi”; rari quelli speranzosi in un domani che restituisca loro la dignità di Uomo.
Giovanni Iudice usa la matita ed il pennello per raccontarci in un “fermo-immagine”, pittorico, piccole e grandi storie di varia umanità, un’umanità “reale”, non in posa, non al meglio di sé, non edulcorata. Sbattendocela in faccia, senza mediazioni e manipolazioni, spesso è un pugno nello stomaco.
Orari mostra: tutti i giorni 09:30 – 12:30 e 16:00 – 19:30; lunedì chiuso
Ingresso libero