Per Rizzo questi due anni all’interno del CDA del Vittorio Emanuele sono stati densi di responsabilità ma anche pieni di contrasti politici in maniera particolare con l’Assessore Regionale alla Cultura Daniele Tranchida che recentemente ha avanzato la proposta di commissariamento dell’ente “io ritengo di essere stato, mio malgrado, un precursore dei tempi – ha dichiarato Rizzo – posso dire di essere stato uno dei primi a capire la gravità dell’attacco che Palermo stava perpetrando nei confronti del Vittorio Emanuele.
La proposta di Tranchida?
La trovo veramente paradossale visto il taglio di oltre un milione di euro effettuato dalla politica regionale, cioè è come se si togliesse la bombola d’ossigeno ad un sub e si dice che è morto naturalmente”.
Fin dal primo momento le dimissioni di Rizzo sono sembrate la logica conseguenza del suo disaccordo con il Presidente dell’Ente Luciano Ordile proprio sulla gestione della crisi del Vittorio Emanuele “Ordile mi ha mandato, all’indomani dell’ufficializzazione delle mie dimissioni, una lettera dove mi ringraziava dell’operato svolto e ricordando come le mie capacità e la mia intelligenza mancherà all’interno del CDA. Però – continua Rizzo – continuo a credere che la posizione tenuta da Ordile è stata, è rimane, troppo morbida e tardiva.
Il mio rapporto con i sindacati durante la crisi? Posso solo dire che il CDA non è mai stato invitato in nessun incontro tenuto tra Ordile e le sigle sindacali e ciò mi dispiace perché ritengo che abbia indebolito il fronte di chi volesse salvare la cultura a Messina”. Rizzo si augura che la giunta regionale, che si andrà a insediare dopo le elezioni del prossimo 28 ottobre, abbia un occhio di maggior riguardo verso un ente teatrale come il Vittorio Emanuele troppo spesso bistrattato dalla politica “temo che il Vittorio Emanuele rimanga vittima del giro di poltrone che si andrà a creare da cui a poco e che, sotto certi punti di vista, si è già creato.
Dalla politica mi auguro solo che mantenga gli impegni presi e che si metta una volta per tutte la parola fine ai privilegi verso i soliti enti carrozzone a discapito di realtà più produttive, ma politicamente meno tutelati, come il Vittorio Emanuele”.
A questo punto per Rizzo sembra riaprirsi, a soli quattro mesi dalla sua candidatura a sindaco di Lipari con la lista autonoma Vento Eoliano, la porta dell’arena politica, magari nella lista “Musumeci Presidente” “ la proposta è abbastanza concreta – ha spiegato Rizzo -non ho mai nascosto che i miei rapporti di stima verso Nello Musumeci e tutta la sua area risalgono ad almeno vent’anni fa ma attualmente non c’è assolutamente nulla di definitivo”.
Antonio Macauda