In confronto al 2012 ci saranno due spettacoli in meno (dai 10 dello scorso anno ai 12 dei questa stagione), non ci saranno neanche spettacoli di produzione propria, anche se il teatro made in Messina sta generando sempre più consensi in giro per l’Italia.
Ad inaugurare la stagione 2013 del Vittorio Emanuele sarà Leo Gullotta che, dal 9 al 13 gennaio, metterà in scena “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare mentre dal 16 al 20 sarà il turno di Massimo Dapporto con l’Otello.
Non poteva mancare il teatro di Luigi Pirandello che prenderà vita dal 6 al 10 febbraio con “il berretto a sonagli” di Sebastiano Lo Monaco e Marina Biondi.
Dal 13 al 17 febbraio andrà in scena un classico del teatro europeo come “I Fratelli Karamazov” di Dostoevskij interpretato da Valentina Benci, Francesco Borchi e non solo.
Dal 3 al 7 aprile si potrà disquisire sul complesso rapporto tra uomo e donna, grazie a “scene da un matrimonio” di Ingmar Bergman con Daniele Pecci e Federica Di Martino mentre la comicità dei testi di Ray Cooney sarà presente dal 24 al 28 aprile in “se devi dire una bugia dilla ancora più grossa” con Antonio Catania e Gianluca Ramazzotti.
Sergio Muniz e il comico toscano Paolo Riffini, invece, metteranno in scena “The Full Monty”(dall’1 al 5 maggio) tratto dal celebre film del 1997.
Un cartellone complesso quindi, che punta a far riscoprire e valorizzare opere classiche ma anche approfondire temi attuali come la dignità e il dolore che, spesso, si celano dietro maschere e personaggi apparentemente sorridenti.
Questo cartellone della stagione artistica della prosa rende particolarmente orgoglio il direttore artistico Maurizio Marchetti, che augura un futuro più roseo all’intero mondo teatrale siciliano “oggi si gettano le basi per un futuro migliore del teatro a Messina –ha dichiarato Marchetti – nonostante una miriade di difficoltà siamo riusciti a portare avanti un progetto all’insegna della continuità con l’anno passato.
Purtroppo la politica troppe volte a visto nel settore della cultura il primo ramo da tagliare, mi auguro che il Governatore Crocetta cambi questa tendenza”.
Il Presidente dell’Ente Teatro Luciano Ordile chiama a raccolta tutte le componenti della città, politiche e sociali, per salvaguardare il futuro della cultura a Messina “è stato un anno complicato è inutile negarlo – ha spiegato Ordile – doversi confrontare con l’imprevisto taglio del 22 % non è stato facile.
Chiamo a raccolta tutta la comunità politica e sociale della città di Messina affinchè si stringa intorno al teatro Vittorio Emanuele e tutto ciò che lo circonda, comprese le persone che lottano per ricevere i compensi dovuti, lo stipendio è sacro. La cultura, in tempo di crisi, è la luce che permette di superare anche i periodi più duri”.
L’occasione è stata utile per il sovrintendente Paolo Magaudda per chiarire alcuni punti sulla gestione dell’ente, rimandando qualche critica ai dovuti emittenti “non accetto critiche sulla gestione dell’ente per noi parlano i fatti – ha chiarito Magaudda – lo scorso anno abbiamo fatto ben 207 repliche e la nostra compagnia teatrale sta avendo notevole successo in tutta Italia con spettacoli di nostra produzione.
Per quanto riguarda l’aspetto finanziario – ha continuato Magaudda – mi preme sottolineare come i i debiti verso i lavoratori in subbuglio,cioè gli orchestrali, non rappresentano un disavanzo in quanto sono già stati messi in bilancio, noi siamo stati come il marito mandato dalla moglie a fare la spesa prevedendo 100 euro ma, di fatto, con solo una banconota da 50 euro in tasca.
Il teatro di Messina gode in tutta la Sicilia e non solo di ottima reputazione per virtuosità e puntualità nei pagamenti”.
Antonio Macauda
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