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TEATRO DEI DUE MARI – Il Programma tra Villa Pisani di Patti ed il Teatro al Castello di Lipari

Dopo le due serate dedicate alla commedia plautina con “La festa di Plauto” al teatro antico di Tindari, prosegue il XXII Festiva dei due Mari a Patti, nella suggestiva cornice della Villa Pisani, sede della biblioteca comunale, e approda a Lipari, nello splendido scenario del Teatro al Castello. 

il programma completo

XXII Festival_programma 2022

oggi 31 agosto a Lipari

Martedì 30 agosto a Patti, e poi mercoledì 31 agosto a Lipari alle ore 21.00,il  Teatro dei due Mari ha aperto questa settimana ricca di importanti appuntamenti teatrali con  lo spettacolo “Didone” di Roberto Lerici, in tournèe nelle aree archeologiche più affascinanti della nostra splendida terra.

Uno spettacolo in cui il personaggio di Didone è colto nel momento in cui ha saputo della decisione di Enea di partire negando di avere mai fatto alcuna promessa. Didone si esprime con una composizione tratta da frammenti del IV libro dell’Eneide in parte liberamente tradotti e in parte recitati nell’originale latino. “Didone come statua dissepolta, reperto affiorato intatto coi  suoi frammenti di versi virgiliani, idea della regalità intangibile, e immagine violata e demolita per un’incauta concessione al troppo umano. Didone come Assoluto del sentimento deluso e violenza oltre la ragione, lo stato, il potere, la dignità̀, e tutto per essere inutilmente persuasiva. Didone come metafora di una separazione più radicale e catastrofica.”

A Patti oggi

Mercoledì 31 agosto ore 21.00 Villa Pisani a Patti marina va in scena “DIVINO…in vino” di e con Viviana Lombardo e Domenico Bravo, accompagnati con le musiche al sax da Alfonso Vella, produzione Teatro dei due Mari.

Si replica giovedì a Lipari

“Divino in vino” è un gioco di parole, un divertissement per ridere in compagnia. Rosso o bianco, dolce o invecchiato, il vino da sempre è stato protagonista indiscusso non solo di abbinamento a ricette ma anche di riflessioni a teatro così come nella letteratura.

Lipari – ore21.00 al Teatro al Castello

Uno spettacolo fatto di citazioni semiserie, poesie, monologhi e canzoni di Stefano Benni, Pietro Aglieri, Giorgio Gaber e tanti altri. «È il primo capitolo della trilogia “Bacco, Tabacco e Venere”: il vino che conforta la speranza (come diceva Aristofane), che è la parte intellettuale del pranzo (Renault), che dona floridezza e il cui uso moderato pare giovi alla salute — racconta Domenico Bravo, autore del brano “Tra calice e bicchiere” — il vino è convivialità e, in abbinamento al cibo, come racconta Benni ne “Il più grande cuoco di Francia”, rappresenta la perfetta armonia della cena. Da Bacco a Tabacco parliamo di passioni che possono anche trasformarsi in vizio ma sempre in maniera divertente. L’importante è mantenere l’equilibrio».

Un testo che diventa  il pretesto per parlare d’amore: «Ogni vino racconterà un uomo della mia vita — dice Viviana Lombardo — dal piemontese Dolcetto al passionale Nero d’Avola in cui i tannini diventano Tanino. Benni e il suo brano “Ettore e Achille” oppure anche “Barbera e champagne” di Gaber, Califano o “La nota società dei magnaccioni” ci fanno divertire e pensare che il vino da sempre ha accompagnato i momenti goliardici della nostra vita. Questo spettacolo è nato da un’idea di un testo romano che poi abbiamo translato e ampliato, spaziando da Woody Allen a Mark Twain».

Tra qualche mese andrà in scena il secondo capitolo di “Bacco, Tabacco e Venere” e appena sarà pronta anche la terza parte diventerà un unico spettacolo, raccontando così tre passioni forti del vivere umano.

«Amore, sesso, sensualità e passione saranno i protagonisti di Venere — aggiunge Domenico Bravo — una trattazione sugli amori celebri e sulle situazioni romantiche, il tutto condito di ironia».

“Non riconosco allo specchio”

Giovedi 1 settembre alle ore 21.00 a Villa Pisani e Venerdì 2 settembre alle ore 21.00 al Teatro al Castello a Lipari, sarà la volta di una rielaborazione dell’Edipo Re di Gianfranco Perreira: “Non riconosco allo specchio” con Roberto Burgio.

In questa piece, narrataci dall’indovino Tiresia, Edipo scava dentro sè stesso, attuando un processo che smaschera gli inganni di una vita di illusioni. La storia che viene raccontata si incentra sulle sue azioni, sulle decisioni, su ciò che gli passa nella testa, ma anche sugli incontri con gli altri e sui racconti degli altri. Perché proprio dagli altri Edipo apprende la sua vera origine.

La voce di Tiresia è la voce della cruda realtà: è quella che per prima inchioda Edipo alla verità, alla consapevolezza delle sue origini, con un fare sornione, intrigante e ingegnoso. Si tratta di quello stesso modo di porsi e reagire di una persona che guarda nelle pieghe della contemporaneità con disinvolta acutezza.

Tiresia è la chiave dello spettacolo, l’uomo che vede Edipo e gli eventi intorno a lui precipitare. Adesso, di tanto in tanto, si concede una tregua dai suoi vertiginosi impegni. Ci racconta così una storia di vita, come si diceva un tempo. Perché ci si prenda cura, chissà, dei piccoli e grandi abissi che possono aprirsi nelle plaghe infinite del mondo e dell’anima.

Sabato 3 settembre alle ore 21.00 a Villa Pisani

Dopo il successo dello scorso anno con lo spettacolo “Novecento” a Villa romana, Sergio Vespertino torna con “Manuale di sopravvivenza”, di Sergio Vespertino e Marco Pomar, musiche del fisarmonicista Maestro Pier Paolo Petta, scenografie di Carlo De Meo, produzione Agricantus Società Cooperativa culturale sociale.

Come può sopravvivere un naufrago, solo su un’isola deserta e privo di qualsiasi contatto, nel mondo iper tecnologico dei giorni nostri? Prova a raccontarcelo Sergio Vespertino nella sua ultima fatica, “Manuale di sopravvivenza”, scritta a quattro mani insieme a Marco Pomar. Con la sua consueta ironia, e con una visione disincantata di fronte ai bisogni veri e presunti dei nostri tempi, Vespertino ci trasporta in un mondo dove un telefonino potrebbe salvare la nostra vita, e dove ciascuno di noi dovrebbe decidere con maggiore attenzione quali sono le vere priorità. Le differenze tra la fame e l’eccesso di cibo, l’assenza di segnale e la spasmodica ricerca di una tacca del cellulare, la presenza invadente di una moglie e la sua mancanza, danno vita a paradossi a volte comici altre volte malinconici. Accompagnato sul palco dalla fisarmonica di Pierpaolo Petta, con 1la scenografia di Carlo De Meo, anche questa volta Vespertino gioca sui nostri vizi e sulle nostre debolezze, facendoci pure riflettere su quello che siamo diventati.

Domenica 4 settembre alle ore 21.00 a Villa Pisani

appuntamento con la Storia con  “Cicerone e i Siciliani “Contro Verre”_Duemila anni di potere corruzione e giustizia, lo spettacolo è ideato, scritto e interpretato da Alfonso Veneroso.

Una vicenda entusiasmante ed attuale quanto un vero poliziesco: la battaglia condotta dai Siciliani e da Marco Tullio Cicerone contro il governatore di Roma Gaio Licinio Verre che ha saccheggiato l’intera isola per tre anni e l’ha ridotta in ginocchio, depredandola delle opere d’arte, manipolando i processi, derubando, corrompendo, estorcendo, stuprando, torturando e uccidendo.

L’attualità dell’ “Affaire Verre” è impressionante, nelle dinamiche politiche, come nelle azioni di lobby, nell’attività dilatoria dei processi, nella corruzione, nel crimine organizzato, tanto da farci capire che in duemila anni nulla abbiamo inventato.

I Siciliani tengono la testa alta e chiedono aiuto ad un personaggio eccezionale, loro amico, il giovane Marco Tullio Cicerone, questore in Sicilia nel 75 a.C e lo pregheranno di promuovere l’accusa contro il potentissimo governatore. In questo processo Cicerone rischierà la carriera e la vita in difesa dei suoi amici siciliani, ma sarà proprio “Il caso Verre” che offrirà l’occasione al giovane Cicerone di diventare il principe del foro di Roma .

Martedì 6 settembre alle ore 21.00 a Villa Pisani

Galatea Ranzi porta in scena  “In nome della madre”, protagonista dello spettacolo tratto dal romanzo di Erri De Luca, regia di Gianluca Barbadori, produzione Teatro Biondo Palermo.

Una versione laica e poetica della nascita di Gesù, il testo di Erri De Luca si fonda sulla storia umana in prima persona di Miriàm, ragazza che scoprirà d’essere incinta dopo l’annuncio d’un angelo, ricevendo sostegno dal promesso sposo Josef che sfida i benpensanti di Nazaret e una minaccia di lapidazione per lei prevista dalle leggi del tempo.

L’impresa descritta nel romanzo breve di Erri De Luca pubblicato da Feltrinelli nel 2006 studia il mistero di una maternità e la grazie del coraggio di una donna. “È magistrale, il linguaggio che l’autore ci ha fornito, osservando i fatti col coinvolgimento di una testimonianza, mettendo a fuoco dettagli inediti, come ad esempio il rapporto con un Giuseppe uomo mansueto e allo stesso tempo rivoluzionario. La mia Miriàm riferisce a sua volta la sua condizione di ragazza d’un piccolo villaggio, priva di contatti e affetta da riservatezza e pudore, ma capace anche di una visione critica rispetto alla chiusura del mondo in cui vive, infastidita dalle regole e dal perbenismo di chi la circonda. Il testo mostra l’assoluta ricerca di libertà di lei e di lui. Una prova d’amore”.

La scrittura di De Luca discende dalla sua passione per la cultura ebraica,  pur senza appartenenza religiosa, da cultore di un’area spirituale storica e letteraria.

È un’affabulazione, meritevole di collocarsi pure in luoghi non teatrali.

giovedì 8 settembre alle ore 21.00 a Villa Pisani

Chiude la manifestazione giovedì 8 settembre alle ore 21.00 a Villa Pisani, “PerSéFone” da Ghiannis Ritsos e da Omero, Cicerone, Diodoro Siculo, Ovidio, Claudiano, con Elisa Di Dio, voce e movimenti Cristina di mattia, disegno Luci Renzo Di Chio, scene e costumi Luca Manuli, regia Filippa Ilardo, in collaborazione con Garage Art Platform, produzione Compagnia dell’Arpa, in collaborazione con LATITUDINI Rete di Drammaturgia Contemporanea Siciliana, con il sostegno dell’Assessorato Regionale al Turismo e allo spettacolo.

Sulla scena Elisa Di Dio e Cristina di Mattia, due interpreti forti ed efficaci, un’attrice e una danzatrice che faranno rivivere il mito della fanciulla sottratta con la forza alla madre, la dea Demetra, da Ade, signore degli inferi, divenuta sposa del dio con l’inganno.

Demetra, folle di dolore, inaridisce i campi e reclama la restituzione della figlia al fratello Zeus, complice del rapimento. La dea riuscirà a fare tornare la figlia sulla terra, ma solo per sei mesi all’anno. Gli altri sei mesi la fanciulla risiederà nell’Oltretomba accanto allo sposo. I greci spiegavano così il ciclo delle stagioni, a suggellare la protezione della dea madre sulle attività agricole: ma oltre la dimensione essoterica, un significato misterico presiede alla narrazione del viaggio della fanciulla su e giù dagli Inferi. Questa dimensione veniva celebrata dai misteri eleusini e riservata a un ristretto gruppo di iniziati.  Il mito vive fra le terre di Enna e la Grecia consacrando il legame profondo esistente fra aree diverse della enclave mediterranea. Numerosi autori antichi e contemporanei hanno cantato questa storia, tradotta in opere d’arte immortali, letterarie e non solo.

 Filippo Amoroso.

La rassegna, quest’anno alla ventiduesima edizione, coniuga la prosa classica con rivisitazioni drammaturgiche contemporanee, con innesti tra teatro musica e danza, con la direzione artistica del Professor Filippo Amoroso. E’ a cura di Teatro dei due Mari ed è realizzata con il patrocinio del Comune di Patti e di Lipari, della Regione Siciliana, del Parco archeologico di Tindari e di Lipari “Bernabò Brea”, del Ministero della Cultura.

biglietteria

Tutti gli spettacoli sono in vendita online su Tickettando e presso il botteghino della Villa Pisani di Patti e del teatro al Castello di Lipari. Per info e prenotazioni chiamare al +39 339 426 7039 e consultabile le pagine social #teatrodeiduemari o sul sito www.teatrodeiduemari.it.

Redazione Scomunicando.it

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