Al Vittorio Alfieri di Naso domenica 26 appuntamento con il pluripremiato “Due passi sono” della compagnia Carullo – Minasi per la stagione curata da Oriana Civile
Si entra sempre più nel vivo del cartellone proposto dal coordinatore artistico Oriana Civile de “Il teatro siamo noi – #diversamentegiovani” con “Due passi sono” di e con Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi, in scena domenica 26 gennaio alle ore 18:30.
“Vogliamo, tra le righe della poesia, farci portavoce di una generazione presa dai tarli alla quale è preclusa la possibilità di realizzare, con onestà e senza compromessi, le proprie ambizioni” dicono i due attori e autori di questo spettacolo che interroga l’esistenza attraverso la quotidianità, inno alla vita nella sua complessità e alla semplicità nel rituale dei gesti.
In un rapporto di apparente normalità, un uomo e una donna, nel cicaleccio ossessivo di un linguaggio di coppia, elaborano una lingua tra Sicilia e Calabria in cui va a consolidarsi l’insostenibile malattia dei rapporti. Sembrano essere chiusi dentro una scatoletta di metallo, asettica e sorda alle bellezze di cui sono potenziali portatori, ma un “balzo” – nonostante le gambe moll i- aprirà la custodia del loro carillon.
Fuoriescono vivendo il sogno della vera vita da cui non v’è più bisogno di fuggire, ma che si può vivere, con la grazia e l’incanto di chi ha imparato ad amare la fame, la malattia, i limiti dello stare.
Con lo spettacolo “Due passi sono” (2011) scritto, diretto e interpretato da Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi (scene e costumi di Cinzia Muscolino, disegno luci di Roberto Bonaventura, Roberto Bitto aiuto regia e con la collaborazione di Giovanna La Maestra), la coppia sancisce il proprio ufficiale connubio artistico e vince Premio Scenario per Ustica 2011, Premio In Box 2012 e il Premio Internazionale Teresa Pomodoro 2013, oltre ad essere finalista al Premio Museo Cervi 2012 e al Premio Le Voci dell’Anima 2013.
Cristiana Minasi, allieva de “L’isola della Pedagogia” 2010/2012, scuola internazionale di Alta pedagogia della scena per la formazione dei nuovi pedagoghi, progetto diretto da Anatolij Vasiliev e vincitore Premio Speciale Ubu 2012, collabora, quale pedagoga, con le Accademie Nazionali di Teatro per la conduzione del laboratorio “L’attore e l’oggetto: prove semiserie d’attore/autore”. Lavora e si forma con Domenico Cucinotta, Alessio Bergamo, Emma Dante; Norberto Presta, Sabine Uitz; Cristina Castrillo; Raquel Scotti Hirson e Jesser De Souza (Lume Teatro, Brasil); Tino Caspanello; Andrè Casaca; Paco Gonzales (Floez -Germania); Ian Algie; Andrea Kaemmerle; e gli Oucloupò della scuola del clown clandestino di Pierre Byland di Lugano. Ultimi gli incontri con Chiara Guidi, Alfonso Santagata, Alessandro Serra. Avvocato abilitato, laureata in Giurisprudenza con lode, pubblica la propria tesi in Teoria Generale del diritto dal titolo “Il Soggetto alla Ribalta” ove sperimentalmente relaziona i temi dell’interpretazione giuridica e dell’improvvisazione teatrale. Specializzata in Criminologia e Psicologia Giuridica nello specifico settore dei minori e della famiglia, pone le basi per una relazione ed integrazione dei temi della libertà e dignità attraverso lo strumento del teatro con molteplici progetti.
Giuseppe Carullo frequenta dal 2000 la Scuola di Teatro Teatès diretta da Michele Perriera, tra i fondatori del “Gruppo 63”. E’ tra gli interpreti di: “Ha riconosciuto il pettine” di Gianfranco Perriera. Segue, dal 2003, la scuola del teatro Vittorio Emanuele (Messina) diretta da Donato Castellaneta, attore della compagnia di Leo De Berardinis. Nel 2004 collabora con la Compagnia Il Castello di Sancio Panza diretta da Roberto Bonaventura e Monia Alfieri, partecipando a molteplici spettacoli tra cui: Le mosche; Colapesce; Metamorphoseon XI, Metamorfosi 74, Microzoi, L’altro Regno. E’ nello spettacolo “L’albero” della compagnia del Teatro dei Naviganti. Fondamentali gli incontri con Anton Milenin ed Emma Dante. Insieme a Cristiana Minasi dal 2009 è in “Euphorìa” di Adele Tirante -spettacolo segnalato ai Teatri del Sacro 2009 Lucca (Eti e Federgat)- e in “Fragile” scritto e diretto da Tino Caspanello.