TEATRO – “PERTHUS” al CineTeatro di Brolo
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TEATRO – “PERTHUS” al CineTeatro di Brolo

Altre note: traduzione di Anna D’Elia, regia di Giampiero Cicciò, tecnico audio e luci Alessandro Arena. Il brano “E chiederò perdono” musica di Dino Scuderi, testo di Giampiero Cicciò, produzione Fondazione Teatro V.E. di Noto  in coproduzione con Taormina Arte.

Lo spettacolo è promosso dall’amministrazione comunale di Brolo.

In una piccola città nel sud della Francia, poco lontano dal passo del Perthus che permette di attraversare i Pirenei e raggiungere la Spagna, Paul, un liceale appassionato di letteratura e di teatro incontra Jean-Luis, giovane ammaliante e misterioso alunno dell’ultimo anno.

Molto rapidamente, tra loro nasce una forte amicizia fatta di particolare complicità ed esclusività.

Mentre Paul si scopre innamorato di Jean-Louis, con tutta l’irruenza dell’età adolescenziale, le rispettive madri, Irene e Marinane, fanno conoscenza: ciascuna trova nell’altra lo specchio della propria esistenza. Diventano amiche, confidenti e la loro unione nasce soprattutto dalla comune condizione di mogli infelici.

Decise a costruire un futuro prestigioso per i propri “figli prodigio”, ambiziose e determinate, non lasceranno che la passione tra i due ragazzi, faccia deragliare la carriera e la vita a cui li hanno destinati.

perthusnote di regia

Con questo testo, pervaso da una comicità amara e trascinante, attraverso i personaggi di Paul e Jean-Louis, Besset propone un affresco disincantato e a tratti esilarante del passaggio dall’adolescenza all’età adulta. I protagonisti sono ragazzi oppressi dalle madri, Marianne e Irene, al tempo stesso autoritarie e vulnerabili, che cercano di plasmarli e di pianificarne l’avvenire. In più, i due giovani sono abbandonati a se stessi dai padri, invisibili nella pièce, padri goffi e bugiardi alle prese con ambizioni e carriere, sempre impegnati ad accumulare denaro. Sarà dunque scontrandosi con i perentori dettami materni che Paul e Jean-Luis proveranno a integrarsi in una collettività dove l’uniformità e l’anestesia delle pulsioni appaiono come antidoti contro l’emarginazione. Soffocando e allenando l’anima alla finzione, per immergersi miseramente in una realtà piatta e omologata, il nostro futuro – questo il monito di Besset – è votato ad una condizione di ineluttabile scontentezza.
Giampiero Cicciò

Jean Marie Besset (1959) diplomato in Scienze Economiche (ESSEC, 1981), e studi politici (IEP de Paris, 1984), dal 1986 al 1998 passa il suo tempo tra New York, dove scrive, e la Francia, dove le sue opere sono rappresentate. Nel 1999-2000, insieme a Laura Pels, è stato direttore delegato del Théatre de l’Atelier. Dal 1995 all’interno della compagnia BCDV, fondata con Gilbert Désveaux, ha ricoperto nei suoi spettacoli diversi ruoli (autore, adattatore, regista, attore). Candidato nove volte ai Molières (cinque volte come Migliore Autore e quattro come Migliore Adattatore), Jean-Marie Besset è stato premiato dal Syndacat National de la Critique Dramatique (1993), ed è stato insignito del Prix Nouveau Talent Théatre de la SACD (1993), del Prix du Jeune Théatre de l’Académie Francaise (1998) e del Grand Prix du Théatre dell’Academie Francaise (2005). Infine è stato nominato Chavalier (1995) e Officier des Art set Letters (2002). Da Gennaio 2010 è direttore artistico del Théatre des Treize Vents (Montpellier)

biografie
Giampiero Cicciò Studia recitazione presso la “Bottega Teatrale” diretta da Vittorio Gassman con la regia del quale nel 1988 è tra gli interpreti de “La canzone degli F. P. e degli I. M.” di Elsa Morante.

Dal ‘91 inizia con Giancarlo Cobelli un lungo sodalizio artistico durante il quale è interprete, sempre in ruoli di primo piano, di alcuni spettacoli quali “Troilo e Cressida” (nel ruolo di Pandaro), “Un patriota per me” (nel ruolo di Ferdy), “Edoardo II” (nel ruolo di Baldok), “Re Giovanni” (nel ruolo del Cardinale Pandolfo).

Entrato più volte nella rosa dei candidati al “Premio Ubu” (sia come miglior attore sia come miglior regista), è stato inoltre diretto da Alvaro Piccardi, Walter Pagliaro, Federico Tiezzi, Ninni Bruschetta, Luciano Melchionna, Giorgio Barberio Corsetti, Tonino Cervi, Gianni Guardigli, Aditya Bhattacharya, Francesco Saponaro, Salvatore Samperi.

In Germania, nel 2006 diretto da Federico Tiezzi, accanto a Sandro Lombardi (Creonte) e Chiara Muti (Antigone), è in “Antigone di Sofocle” di Bertolt Brecht (nel ruolo di Tiresia) nell’ambito del BrechtFest di Berlino (che si tiene nel teatro Berliner Ensemble fondato dallo stesso Brecht).

Nel 2009 su Canale 5 accanto a Gabriel Garko, è tra i protagonisti de “L’onore e il rispetto – Parte seconda” con la regia di Salvatore Samperi (nel ruolo di Emilio Fidemi).

Come regista debutta nel ‘96 con la tragicommedia da lui scritta “La favola della pelle e della rosa” (testo pubblicato dalla rivista Primafila). Nel ‘98 per il “Circuito del Mito” diretto da Franco Zeffirelli allestisce “Il Siciliano” di Molière con Gilberto Idonea, David Coco, Annibale Pavone e Donatella Finocchiaro.

Per il festival “Taormina Arte” diretto da Giorgio Albertazzi, mette in scena, con Maria Paiato nel ruolo della protagonista, “I fratelli nemici” (da “La sposa di Messina” di Schiller), “Gl’innamorati” di Goldoni (con Maurizio Marchetti) e “Senso” di Luca De Bei (con Maria Paiato). Per la compagnia Lombardi-Tiezzi nel ’99 mette in scena “La sposa di Messina” di Schiller.

Per “Taormina Arte” 2007 mette in scena “Lo stato d’assedio” di Camus, e poi “Salomè” (testo del quale è anche coautore con Marco Carroccio). Nel 2009 mette in scena, per la prima volta in Italia, “Perthus” di Jean-Marie Besset (coproduzione tra il Teatro di Noto e Taormina Arte). Tra gli interpreti Massimo De Rossi e Annibale Pavone. Nel 2011 firma la messinscena del musical di Dino Scuderi “Salvatore Giuliano” con Giampiero Ingrassia e Barbara Cola.

Salvatore Palombi Nato a Latina. Dopo il diploma al Laboratorio di esercitazioni sceniche di Roma tenuto da Gigi Proietti, prima di approdare in teatro è in alcuni spettacoli televisivi (tra cui Club ’92) accanto a Proietti che lo stesso anno lo dirige nella messinscena de Il desiderio preso per la coda di Pablo Picasso.

In seguito lavora sempre in ruoli di spicco con alcuni tra i più importanti registi teatrali italiani tra i quali Giancarlo Cobelli (in Troilo e Cressida, Re Giovanni di William Shakespeare; Edoardo II di Christopher Marlowe; L’Illusion comique di Pierre Corneille; Un patriota per me di John Osborne), Luca Ronconi (in Amor nello Specchio di Giovan Battista Andreini, protagonista maschile accanto a Mariangela Melato e Manuela Mandracchia), Gabriele Lavia (in Molto rumore per nulla di William Shakespeare, nel ruolo di Don Pedro).

Nel 2000 è co-protagonista accanto a Raffaele Paganini e Chiara Noschese, nel musical della Compagnia della Rancia Dance! con la regia di Saverio Marconi.Nel 2009, diretto da Clemente Pernarella, è uno dei tre protagonisti di “The crack-up” spettacolo ispirato all’opera e alla biografia di Francis Scott Fitzgerald e Zelda Sayre.In teatro è stato inoltre diretto da Massimo Belli (Inquietudine d’amore di Yukio Mishima), Giampiero Cicciò (Gl’innamorati di Carlo Goldoni, La sposa di Messina di Friedrich Schiller), Ninni Bruschetta (Giulio Cesare di William Shakespeare), Gigi Dall’Aglio (Figlie d’Ismaele di Assia Djebar).

Matteo Romoli si diploma nel 2005 alla scuola del Piccolo teatro di Milano diretta da Luca Ronconi

.Lavora in teatro con registi di fama internazionale come Luca Ronconi, Arpad Schilling, Robert Carsen, Peter Stein.

Fa parte della compagnia dello storico spettacolo diretto da Giorgio Strehler “Arlecchino servitore di due padroni”. Gira il mondo con lo spettacolo vincitore del premio Ubu nel 2010 “I Demoni” diretto da Peter Stein. In quest’ultimo anno è protagonista nel “Romeo e Giulietta” diretto da Federico Tiezzi, in “Perthus” e in “La Vergogna del mondo” diretto da Giampiero Cicciò. Debutta al cinema nel film “Miracolo a St’Anna” diretto da Spike Lee, e prende parte all’ultimo film di Citto Maselli.

Andrea Luini dopo dieci anni di studi di violino e le prime esperienze con Massimo De Francovich (Gl’Innamorati), Enrico D’Amato (Zio Vania) e Gianfranco de Bosio (Le Bucoliche), si diploma nel 2008 alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano.

Debutta al terzo anno di scuola nello spettacolo “Itaka” di Botho Strauss nel ruolo di Telemaco con la regia di Luca Ronconi con il quale realizza poi al Piccolo Teatro di Milano “Sogno di una notte di mezza estate” (nel ruolo di Demetrio) e “Il mercante di Venezia” (nel ruolo di Lorenzo).

Al festival di Spoleto veste i panni di Kostantin nello spettacolo “Un altro gabbiano” sempre diretto da Ronconi.

Ancora con il Piccolo Teatro di Milano prende parte in seguito a numerosi spettacoli tra cui “Darwin tra le nuvole” scritto dal filosofo Giulio Giorello con i disegni di Luca Boschi per la regia di Stefano De Luca, “Alice!” con la regia di Emiliano Bronzino, “Il gatto con gli stivali: una recita continuamente interrotta” di Tieck/Tessitore per la regia di Carmelo Rifici e “La cimice” di Majakovskij con Paolo Rossi per la regia di Serena Sinigaglia.

Nel 2010 si laurea in sociologia all’università statale di Milano e incontra Giampiero Cicciò con cui lavora, interpretando Paul, nello spettacolo “Perthus” prodotto dal Teatro Vittorio Emanuele di Noto.

Nell’ottobre 2011 prenderà parte al Teatro Laboratorio della Toscana diretto da Federico Tiezzi con cui lavorerà sul testo “Woyzeck” di Buchner.

durata 1’15 senza intervallo

8 Febbraio 2012

Autore:

admin


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