“Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!”
Vi ricordate la storica, mitica, rivoluzionaria frase di Quinto potere, film statunitense del 1976 diretto da Sidney Lumet che Howard Beale, commentatore televisivo stanco e sfiduciato della UBS di Los Angeles, recita in maniera ossessiva, urlandola….
Bene la sortita di Teodoro Lamonica, sindacalista, di Gioiosa Marea, rievoca qualle scenario.
Di fatto Lamonica – Pd – con Germana – PdL – sono tra le poche voci che si sono levate dal mondo politico siciliano, con la giusta vis polemica, per l’iniziativa che dal palco di Sanremo è partita finalizzata alla raccolta fondi solo per la popolazioni ligure colpita dalle inondazioni in autunno, quasi che le altre avvenute a macchia di leopardo sul territorio nazionale, i morti del barcellonese, o in altre regioni siano alluvioni, danni, uomini, di serie B.
Teodoro Lamonica afferma: “bisogna indignarsi di fronte queste prese di posizoni, quei soldi, senza levare nulla al dramma delle popolazioni liguri, devono essere devoluti su un fondo nazionale destinato – anche e solo alle alluvioni – per tutte quelle avvenute sul territio nazionale” – altrimenti conclude – “siamo davvero alla frutta e mi rincresce che il mondo politico isolano, le deputazioni, i vertici della stessa Regione, compattamente, non abbiano mostrato la propria indignazione” – e conclude – Sono segni di grande disattenzioni, come quello che ora permetterà l’arrivo di agrumi e primizie da paesi extraeuropei sui nostri mercati penalizzando che qui lavora”.
Quindi per Lamonica sarebbe opportuno che tutti i siciliani spostassero su altri canali le loro attenzioni televisive, una sorta di boicottaggio del festival. “‘Spegnere’ il Festival, anche i primi dieci minuti dall’inizio della trasmissione, sarebbe un grande schiaffo morale dato ad un servizio discriminatorio da un movimento popolare indignato e spontaneo”.
Nino Germanà, come dicevano ha, a sua volta, prodototto un’interrogazione parlamentare sul caso Sanremo.
Eccone alcuni stralci:
“Durante la 62° edizione del Festival della canzone ITALIANA, una manifestazione che appartiene al retaggio culturale dell’intero Paese e trasmessa dalla RAI ovvero la società concessionaria in esclusiva del servizio PUBBLICO radiotelevisivo, è stata sponsorizzata la raccolta di fondi a favore dei cittadini colpiti dagli eventi alluvionali dello scorso autunno nelle province di Genova e La Spezia, attraverso il meccanismo di Sms solidale per il Progetto ”Note di solidarieta’ per la Liguria”.
Pur manifestando tutta la solidarietà e la dovuta vicinanza ai cittadini liguri, ho ritenuto necessario depositare un’interrogazione al fine di conoscere la ratio di un’ingiustificata esclusione delle altre Regioni italiane dalla raccolta fondi che si configura quindi come un’assoluta discriminazione ed una sorta di ‘selezione’ dal momento che il 2010 ed il 2011 sono stati anni particolarmente funesti, ed innumerevoli sono le Regioni che hanno dovuto affrontare eventi calamitosi infatti alluvioni ed inondazioni hanno travolto in primis la Sicilia, in cui si registra il maggior numero di danni e morti nella provincia di Messina in particolare nei Comuni di Barcellona Pozzo di Gotto e Saponara, la provincia di Salerno, la provincia di Prato, la Puglia, il Veneto, le Marche e la Romagna, Regioni tristemente e duramente colpite.
La raccolta fondi lanciata è non solo semplicemente inopportuna ma anche e soprattutto fortemente lesiva della dignità di tutti cittadini delle altre Regioni che a rigore, possono percepirsi abbandonati e dimenticati.
E’ imperativo ed improcrastinabile un intervento per ripristinare la correttezza nella raccolta, nell’elargizione e nella destinazione dei Fondi e dunque assicurare la parità della dignità delle Regioni colpite, ribadendo con insistenza l’attributo e la denominazione ‘ITALIANO’ poiché appare deprecabile la scelta di intraprendere una raccolta di fondi i cui unici destinatari siano i cittadini liguri, quando lìintera Penisola è stata sconvolta da fenomeni atmosferici avversi che hanno cagionato gravi danni economici e soprattutto mietuto vittime”.
S.M.S.