Dopo un iter travagliato, lungo quasi un anno, il Consiglio comunale di Terme Vigliatore ha approvato all’unanimità il regolamento sull’utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari in agricoltura. Redatto con la consulenza di quattro agronomi, nominati dal sindaco a titolo gratuito, si ispira al Piano di azione nazionale sull’uso dei pesticidi, approvato con decreto del Ministero dell’Ambiente nel gennaio 2014. Il regolamento si compone in sostanza di otto articoli che definiscono le modalità di trattamento che le aziende florovivaistiche sono tenute a rispettare “per assicurare la pubblica incolumità”. In particolare, è vietato l’utilizzo di prodotti fitosanitari classificati come tossici e molto tossici a meno di 30 metri di distanza da abitazioni, giardini pubblici e campi sportivi e a meno di 50 metri da scuole, parchi gioco e strutture sanitarie. Nel caso in cui vengano adottate misure di contenimento (barriere di separazione o somministrazione di prodotti con spalle rivolte all’area pubblica di riferimento), le distanze si riducono rispettivamente a 10 e 30 metri. Riguardo agli orari, i trattamenti fitosanitari sono consentiti dalle 6 alle 11 e dalle 16 alle 20, da maggio a settembre, mentre nel restante periodo dell’anno la somministrazione è permessa dalle 7 alle 11 e dalle 14.30 alle 17.30. Il regolamento prevede inoltre una serie di prescrizioni sulla preparazione delle miscele, sul loro smaltimento e sulla manutenzione delle attrezzature. I controlli saranno eseguiti dalla polizia municipale: le sanzioni previste vanno da 100 e 500 euro in caso di prima violazione e da 500 a 1000 euro se si è recidivi. In quest’ultimo caso scatta anche una denuncia all’autorità giudiziaria.
Soddisfatto il consigliere indipendente Carmelo Salamone, presidente della commissione Igiene e Sanità, tra i più convinti promotori del regolamento: “Ringrazio tutti i consiglieri e l’Amministrazione comunale per il clima di collaborazione che ha accompagnato questi mesi di lavoro. Con questo regolamento non vogliamo affatto compromettere l’attività dei vivaisti, servivano semplicemente delle norme che tenessero conto delle peculiarità del nostro territorio. In questo modo – ha concluso – pensiamo di tutelare la salute dei nostri concittadini”.
Prima dell’approvazione in Consiglio, il regolamento è passato all’esame di tre commissioni consiliari. I verbali raccontano di riunioni fiume, dibattiti accesi, riletture approfondite. A tutti era chiaro, sin dall’inizio, l’importanza della questione, da affrontare “con chiarezza e senza margini di ambiguità”, come ha sottolineato il capogruppo di Verso il Futuro, Domenico Munafò. Un plauso al lavoro dei consiglieri è stato espresso anche dall’altro leader di maggioranza, Tommasa Sottile, che ha definito il regolamento “un buon punto di partenza”.
Dai banchi dell’opposizione, oltre al voto favorevole, è giunta anche una proposta di mozione, firmata da Carmelo Costantino, con cui si chiede all’Amministrazione comunale di reperire fondi per incoraggiare la conversione delle aziende florovivaistiche al metodo biologico, soprattutto quelle che sorgono vicino alle abitazioni. Per il capogruppo di Insieme si può, è necessario infatti che l’Ente finanzi una vera e propria opera di sensibilizzazione all’agricoltura biologica perché capace di produrre benefici, nel medio e lungo periodo, in termini ambientali e di salute. La proposta di mozione, che ha trovato sponda anche nella maggioranza, sarà discussa nel prossimo Consiglio.
Sull’argomento si è infine espresso anche il vicesindaco Tonino Giambò, nella sua doppia veste di assessore all’Agricoltura e imprenditore florovivastico: “Molti sono convinti, a torto, che il nostro non sia un settore sufficientemente disciplinato. In realtà – ha precisato – le norme inserite in questo regolamento noi le rispettiamo già. Chi inquina deve pagare e per questo faremo tutti i controlli del caso, ma iniziamo a regolamentare anche gli altri comparti”, ha concluso.(24live.it)
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