THIAGO MACIEL –  “Durante la mia infanzia, ogni giorno volevo intraprendere qualcosa di nuovo… ma oggi è la musica l’unica cosa di cui non posso fare a meno e alla quale desidero dedicarmi”
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THIAGO MACIEL – “Durante la mia infanzia, ogni giorno volevo intraprendere qualcosa di nuovo… ma oggi è la musica l’unica cosa di cui non posso fare a meno e alla quale desidero dedicarmi”

Intervista realizzata da Giulia Quaranta Provenzano

Oggi la nostra collaboratrice Giulia Quaranta Provenzano – anche songwriter-filosofa, fotografa e critica d’arte – ci propone l’intervista al giovane artista, del quale è recentemente uscito l’EP. L’extended play di Thiago Maciel, intitolato “PENSIERI”, è disponibile cliccando al link https://spotify.app.link/nZCcC7ceOyb

Ciao! Tu sei un cantante e suoni anche la chitarra, dunque ti domando subito qual è il cosiddetto motore interiore che ti ha portato a intraprendere il tuo viaggio nella musica. “Ciao Giulia! Fin da piccolo ho accompagnato mio padre nel suo percorso artistico dunque, vivendo con la musica nel sangue e sempre attorno, non mi è stato difficile intraprendere le stesse orme di chi mi ha cresciuto”.

Da piccolo a cosa, forse, immaginavi di dedicarti una volta divenuto adulto e che bambino sei stato? “A dire il vero, durante la mia infanzia, ogni giorno volevo fare sempre qualcosa di nuovo. Mangiavo e volevo diventare un cuoco, viaggiavo in treno e volevo divenire un capotreno – la stessa cosa dicasi per quello che riguarda i miei viaggi in aereo… ero abituato a fare avanti e indietro tra Brasile e Italia tant’è che, per un anno, ho pure frequentato la scuola aeronautica ma, poi, ho capito che l’unica cosa a cui volevo e voglio dedicarmi è la musica. Essa, la musica appunto, è sempre con me e dentro di me. Mi fa stare bene e attira chi la sa ammirare”.

L’ambiente geografico e sociale (compreso quello familiare) e l’epoca in cui vivi, ma altresì i primi input ricevuti durante l’infanzia, quanto e in che modo sono stati e sono o no fonte d’ispirazione e determinanti per la tua creatività? “Sono cresciuto in un ambiente estraneo agli usi e ai costumi che si hanno nel mio Paese d’origine, però i miei genitori mi hanno trasmesso la loro stessa educazione – insegnandomi a differenziarmi e a non seguire la massa bensì la mia strada, a prescindere dal fatto che ciò comporti o no l’essere solo… io sono stato infatti, per molto tempo, da solo ma senza mai sentirmi davvero solo”.

Quali sensazioni ed emozioni provi quando scrivi e canti e vi è un modus operandi che solitamente adotti, ovverosia in base a cosa e come procedi nella genesi delle tue tracce? E i ricordi, la pianificazione e la progettualità, la sperimentazione e l’osare, la razionalità e l’istinto quanto sono rilevanti nella tua quotidianità in ambito musicale? “Quando compongo e canto, provo principalmente tristezza… eppure è una tale tristezza che, poi, mi fa stare bene. Scrivo in base a come procede la mia vita, di volta in volta utilizzo accordi che rispecchiano il ricordo che ho in testa in quel determinato momento e – grazie all’emozione – il testo viene fuori da sé. Entrando nel mondo discografico, ho scoperto che è tutto un pane quotidiano. Progettare è la base di ogni cosa mentre creare armonie che, passo dopo passo, appunto rispecchino sempre di più il mio percorso artistico è pura sperimentazione. Sono nato come cantante pop, ma chissà cosa diventerò”.

Sei dell’avviso che – nella carriera di un cantante – l’immagine sia importante e che possa e debba veicolare efficacemente significati emozionali e intellettivi, d’impegno verso un qual certo “quid”, psicologici a riguardo di sé e di coloro con i quali ci si interfaccia e che ne sia un indicatore di verità? “Nella carriera di un cantante, il contributo dell’immagine è fondamentale poiché anche l’occhio vuole e fa la sua parte. Proprio l’immagine è importante per trasmettere i significati emozionali e intellettivi delle proprie canzoni e, nel mio caso specifico, credo che sia nientemeno che il riflesso della mia verità e del mio IO artistico”.    

A tuo dire in che rapporto stanno libertà, resilienza e coraggio? E in tutto ciò, benché io non voglia indurti ad alcuna preconfezionata categorizzazione riduttiva e ingabbiante, dal tuo punto di vista, cos’è l’Amore (sia esso amor proprio, per altre persone e animali, per idee e ideali, per situazioni, luoghi, attività e molto altro ancora)? “In base alla mia giovane età, ho idea che la libertà fornisca l’opportunità di sperimentare il mondo. La resilienza, invece, permette di affrontare le difficoltà e il coraggio spinge a perseguire i propri obiettivi con determinazione e senza timore. Questi tre sopracitati elementi sono strettamente interconnessi e, insieme, permettono di vivere una vita maggiormente piena e soddisfacente. L’amore è possibile provarlo, ma solitamente non lo si sa controllare e io ancora non lo so spiegare… tuttavia non vedo l’ora di riuscirci”.   

Quale ipotizzi che sia la tua peculiarità artistica e quale supponi che sia la caratteristica più apprezzata da coloro con i quali collabori, nonché dai tuoi ascoltatori? “Il fattore che mi differenzia da tanti altri cantanti è il mio timbro basso e caldo… e il fatto di cantare con anche più accenti messi insieme, presi e derivanti dai differenti luoghi dove ho vissuto e quindi attingendo alle diverse sonorità dei vari territori”.

C’è qualche tuo collega che stimi particolarmente e con il quale saresti propenso a lavorare assieme? E cosa ne pensi, qualora tu lo abbia seguito, del Festival di Sanremo 2023? C’è stato qualcuno che ti ha favorevolmente colpito e, in caso affermativo, come mai? “Per il momento, cerco di trovare un equilibrio nel mio percorso… per poi crescere con altri artisti e collaborare con loro. Devo trovare qualcuno/a che si incastri perfettamente con la mia voce e che abbia il mio stesso stile. Seguo rigorosamente il Festival di Sanremo ogni anno, di quest’ultimo mi sono piaciuti Mr. Rain e Olly perché sono veri e trovare se stessi – come hanno fatto entrambi – u un simile palco non è cosa da tutti”.  

Qual è il tuo parere inerentemente i social network e il loro utilizzo e attualmente parteciperesti volentieri a qualche talent show? “Sono del parere che i social network siano nocivi ma che, allo stesso tempo, siano comodi – come una sigaretta che, per così dire, ti tira su. I talent show li ho sempre apprezzati, ho già fatto diversi casting in passato e continuerò a provare ancora a entrare in qualcuno d’essi… ché forniscono esperienza e permettono di conoscere tantissime persone che amano fare le tue medesime cose”.   

So che è recentemente uscito il tuo primo EP, dal titolo “PENSIERI”… Ebbene ce ne parli e ci racconti qualcosa della genesi rispettivamente della canzone 1. Assenzio, 2. Luna, 3. Vuoto da colmare, 4. Incompresi, 5. Tutto Apposto, 6. Dama occhi ghiaccio, 7. Come la prima volta in esso contenute? “Questo mio EP è, di fatto, una raccolta di momenti e pensieri che ho avuto vivendo alcune ultime esperienze di vita. Con “ASSENZIO” ho voluto sfogare tutte le mie emozioni, esternandole con una ragazza appena conosciuta nonché facendole provare quello che ho provato io stesso. Cercavo di dimenticare tutto, affogando nell’assenzio, ma al tempo stesso tentavo di convincermi che non ogni cosa è finita. “LUNA” è una vera e propria dichiarazione d’amore in cui mi rivolgo appunto a Luna, una ragazza che sta vivendo una relazione che però non la rende veramente felice. È, proprio Luna, una ragazza che in amore – come in tutte le altre cose dell’esistenza – si accontenta e si sottovaluta… non capisce cioè che, per la sua purezza e per il suo grande valore, potrebbe aspirare alla vera felicità. “VUOTO DA COLMARE” parla della differenza troppo grande che vi è nella relazione da me cantata. “INCOMPRESI” mette in luce le mie malinconie e i miei rimpianti e, reo di non aver mai esternato i miei sentimenti verso una ragazza, esprimo il mio malessere e rivivo alcuni i dubbi (ricollegandomi ancora una volta alla “Luna”, che è la chiave delle esperienze vissute). In “TUTTO APPOSTO” do voce ai pensieri che nascono da un amore instabile, fatto di grandi passioni e difficoltà. “DAMA OCCHI GHIACCIO” è, in tutto e per tutto, una lettera che ho scritto alla mia amata dopo la fine della nostra storia. Molto affini e molto simili sotto tanti aspetti, le nostre similitudini avevano però delle sfumature che ci hanno posizionato all’opposto. La chiusura del ritornello, per esempio, fa <<(…) mi scioglie come neve, dama occhi ghiaccio>> ossia volevo rappresentare in codesta maniera la somiglianza di neve e ghiaccio, che tuttavia agiscano diametralmente in senso contrario in quanto la prima/io si scioglie mentre l’altra/lei rimane fredda come appunto il ghiaccio. È su questo concetto che si basa tutto il brano, vale a dire sul fatto che – nonostante l’amore – eravamo troppo diversi tra noi per quello che riguarda la manifestazioni delle nostre emozioni. Io avevo il cuore eccessivamente aperto e lei eccessivamente chiuso, io le davo amore e lei restituiva sofferenza. Era, quindi, una storia senza futuro e in cui le cicatrici passate hanno avuto un ruolo fondamentale, troppo importante rispetto a quello che era il nostro presente. In conclusione dell’EP vi è “COME LA PRIMA VOLTA” ovvero c’è sempre una prima volta di tutto così come vi è immancabilmente un continuo, un ripetersi e un rinnovarsi. Stante ciò, io conservo i ricordi impressi in foto e me li porterò dietro per sempre… in primis il primo amore e le prime litigate”.

Infine, prima di salutarci, vuoi condividere con noi se hai dei progetti in cantiere a stretto giro e talune eventuali novità in anteprima? “Sto lavorando al meglio per provare a entrare in un talent. Nel bene o nel male, usciranno delle mie nuove canzoni… e diverse da quelle che ci sono ora online”.  

27 Aprile 2023

Autore:

redazione


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