Questo il programma degli incontri avvenuti:
Venerdì 23 marzo 2012 (ore 15,30 – 19,30) Sala Consiliare “Giuseppe Pizzino” – LIBRIZZI
TAVOLA ROTONDA SUL TEMA:Tibet oggi e prospettive future con uno sguardo al passato
Interventi: Renato Cilona Sindaco del Comune di Librizzi, sig. Nino Ricreilo Delegato Regionale Associazione Italia ~ Tibet, dott. Claudio Cardeili Presidente Nazionale Associazione Italia Tibet.
Proiezione della versione short del documentario “Tibet: La conquista del Wesf’
Commento al documentario, riflessioni, spunti e dibattito con i partecipanti
Presentazione del Progetto: “Roadway for Tibet”
INTERVENTI PROGRAMMATI:
prof.ssa Marilia Gugliotta Presidente Associazione onlus “II filo della memoria” di Librizzi
prof.ssa Giuseppina Pintabona Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo San Piero Patti e Librizzi
dott. Camillo Pigneri Rappresentante regionale Emergency
Sabato 24 marzo 2012 (ore 09,30 – 13,00) Sala Convegni Piazza “Mario Sciacca” – PATTI
CONVEGNO SUL TEMA: Tibet e Cina: la storia, la cultura e l’attualità Per capire cosa sta realmente accadendo sul Tetto del Mondo
Interventi
avv. Mauro Aquìno Sindaco del Comune di Patti
dott. Claudio Cardeili Presidente Nazionale Associazione Italia – Tibet
Piero Verni (giornalista, scrittore e documentarista) “Lo stato legale del Tibet e i suoi rapporti con la Cina”
prof. Paolo Pobbtati ex Presidente nazionale di Amnesty International “La situazione dei diritti umani nella Cina del terzo
millennio”
Proiezione della versione short del documentario di Guido Ferrari “Tibet: Quale Futuro?”
avv. Salvatore Giacona Past Presidente del Consiglio Nazionale dei Governatori Multidistretto 108 ttaly Lions Club International “L’impegno dei Lions per la dignità umana”
on.te Santi Formica Vice Presidente Assemblea Regionale Siciliana “L’Autonomia siciliana: una realtà da difendere.
L’Autonomia tibetana: un diritto da conquistare”
sig.ra Kalsang Dolkar Presidente Comunità Tibetana in Italia “II nuovo assetto della società tibetana in esilio dopo il ritiro del Dalai Lama ed il sostegno internazionale al Tibet”
CONCLUSIONI
sig. Tseten Choekyapa Rappresentante S. S. il Dalai Lama in sud Europa
Nel 1950 la Repubblica Popolare Cinese invase il Tibet. L’invasione e l’occupazione del Tibet costituirono un inequivocabile atto di aggressione e violazione della legge internazionale.
Il Dalai Lama, capo politico e spirituale del Tibet, tentò una pacifica convivenza con i cinesi, ma le mire colonialiste della Cina diventarono
sempre più evidenti. La sistematica politica di sinizzazione e sottomissione del popolo tibetano segnò l’inizio della repressione cinese cui si contrappose l’insorgere della resistenza popolare.
Il 10 Marzo 1959 il risentimento dei tibetani sfociò in un’aperta rivolta nazionale. L’Esercito di Liberazione Popolare stroncò l’insurrezione con estrema brutalità uccidendo, tra il marzo e l’ottobre di quell’anno, nel solo Tibet centrale, più di 87.000 civili. Il Dalai Lama, seguito da circa 100.000
tibetani, fu costretto a fuggire dal Tibet e chiese asilo politico in India dove fu costituito un governo tibetano in esilio fondato su principi democratici. Attualmente, il numero dei rifugiati supera le 135.000 unità e l’afflusso dei profughi che lasciano il paese per sfuggire alle persecuzioni cinesi non conosce sosta. In Tibet, a dispetto delle severe punizioni, la resistenza continua
Dominio cinese in Tibet
L’occupazione cinese presenta tutte le caratteristiche del dominio coloniale:
– Oltre 1.000.000 Tibetani sono morti a causa dell’occupazione.
– Il 90% del patrimonio artistico e architettonico tibetano, inclusi circa seimila monumenti tra templi, monasteri e stupa, è stato distrutto.
– La Cina ha depredato il Tibet delle sue enormi ricchezze naturali. Lo scarico dei rifiuti nucleari e la massiccia deforestazione hanno danneggiato in modo irreversibile l’ambiente e il fragile ecosistema del paese.
– In Tibet sono di stanza 500.000 soldati della Repubblica Popolare.
– Il massiccio afflusso di immigrati cinesi minaccia la sopravvivenza della identità tibetana e ha ridotto la popolazione autoctona a una minoranza all’interno del proprio paese. Mentre prosegue la pratica della sterilizzazione e degli aborti forzati delle donne tibetane, la sistematica politica di discriminazione attuata dalle autorità cinesi ha emarginato la popolazione tibetana in tutti i settori, da quello scolastico a quello religioso e lavorativo.
– Lo sviluppo economico m atto in Tibet arreca benefici quasi esclusivamente ai coloni cinesi e non ai Tibetani.
La violazione dei Diritti Umani
Nel 1959, 1961 e 1965, le Nazioni Unite approvarono tre risoluzioni a favore del Tibet in cui si esprimeva preoccupazione circa la violazione dei diritti umani e si chiedeva “la cessazione di tutto ciò che priva il popolo tibetano dei suoi fondamentali diritti umani e deSle libertà, incluso il diritto all’autodeterminazione”. A partire dal 1986, numerose risoluzioni del Congresso degli Stati Uniti, del Parlamento Europeo e di molti parlamenti nazionali hanno deplorato la situazione esistente in Tibet e all’interno della stessa Ctna ed esortato il governo cinese al rispetto dei diritti umani e delie libertà democratiche.
Malgrado gli incessanti appelli della comunità internazionale:
– il diritto del popolo tibetano alla libertà di parola è sistematicamente violato.
Migliaia di tibetani sono tuttora imprigionati, torturati e condannati senza processo. Le condizioni carcerarie sono disumane. Le donne tibetane sono costrette a subire involontariamente la sterilizzazione e l’aborto. I tibetani sono perseguitati per il loro credo religioso.
– Monaci e monache sono costretti a sottostare a sessioni di rieducazione patriottica, a denunciare il Dalai Lama e a dichiarare obbedienza al Partito comunista.
Sostegno internazionale
Nei corso degli anni il problema tibetano è stato oggetto di una crescente attenzione da parte della comunità internazionale. Il Dalai Lama è stato insignito, nel 1989, del Premio Nobel per la Pace ed è stato ricevuto da molti capi di stato. In diversi paesi si sono costituiti gruppi interparlamentari a favore del Tibet, e in 60 paesi, sono attivi oltre 100 gruppi di sostegno.
Gli Stati Uniti, l’Austria, l’Australia e l’Unione Europea a più riprese hanno inviato in Tibet delegazioni parlamentari d’inchiesta. In Italia è nato, nel maggio 2002, l’Intergruppo Parlamentare Italia-Tibet che. all’indomani della sua costituzione, ha presentato una risoluzione sul Tibet approvata a larga maggioranza il 9 ottobre 2002,
ENTI, ISTITUZIONI ED ASSOCIAZIONI PROMOTORI
– Assemblea Regionale Siciliana
– Comune di Librizzi (ME)
– Comune di Patti (ME)
– Lions Club Zona 8: Patti, Barcellona e Milazzo
– Associazione Italiana Tibet
– Comunità Tibetana in Italia
– Curia Vescovile di Patti (ME)
– Università degli Studi di Messina Facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche (Sezioni distaccate di Patti e Barcellona P.d.G. – ME)
– Liceo Classico – Scientifico – Linguistico “Vittorio Emanuele llf di Patti (ME)
– istituto Teologico “MonsignorA. Ficarra” di Patti (ME)
– Istituto Scolastico Comprensivo di San Piero Patti e Librizzi
– Centro Studi “II Filo della Memoria” di Librizzi.