Tindaro Granata, il nuovo direttore artistico del Festival, in un post traccia il profilo del “suo” Festival prossimo venturo.
Sono nato in una casa popolare, sulla strada che porta a Tindari
Il post del direttore artistico
Sono nato sul tavolo della cucina di una casa popolare di Case Nuove Malluzzo, sulla strada che porta a Tindari; ogni volta che passo da quel posto percepisco le mie origini, il mio inizio.
Il Tindari Festival
… con la mia prima Direzione Artistica, vuole essere un luogo e un tempo per chi ha bisogno di ritrovare le proprie origini, l’inizio della propria storia; il mio desiderio, infatti, è che Tindari Festival sia meta per chi ha bisogno di prendersi il tempo che gli è stato tolto e riappropriarsi dello spazio che gli è stato limitato.
Ruoli
Ringrazio Il Sindaco, Gianluca Bonsignore, gli assessori Salvatore Sidoti e Daniele Greco, Stefano Molica che sarà il mio referente primario, e tutte le persone che mi hanno voluto affidare questo incarico, che cercherò di svolgere al meglio che posso, con responsabilità e con amore per tutte le persone che abitano la nostra terra.
Il lavoro che faremo è a lungo temine, agendo nel presente ma pensando al futuro; abbiamo bisogno di tempo per ricostruire ed io voglio lavorare come mi hanno insegnato i miei nonni pattisani e i miei nonni muntagnari: “a picca a picca, c’a raggiuni e c’u sintimentu!”.
aspettando grandi artisti
Desidero condividere con i nostri futuri spettatori e le nostre future spettatrici, l’amicizia e il talento di grandi artiste e di grandi artisti, della scena teatrale e cinematografica italiana, che saranno ospiti della nostra terra e nel nostro Tindari Festival.
Questo luogo, oltre ad essere di chi lo abita, è di tutte le persone che lo hanno lasciato con amarezza o con la speranza dei un futuro migliore: ognuno di noi ha Tindari nel cuore perché siamo fatti anche della terra, oltre che dai nostri sogni.
Buon Lavoro.