I detenuti del carcere di Gazzi in scena con “Storie da Liolà” mercoledì 20 luglio alle ore 20:30
Regia e musiche originali di Mario Incudine
Il progetto “Tindari a cielo aperto – uno spazio di libertà” sarà il protagonista del prossimo appuntamento del Tindari Festival con la messa in scena di “Storie da Liolà” tratto da Pirandello.
Il progetto “Tindari a cielo aperto – uno spazio di libertà” sarà il protagonista del prossimo appuntamento del Tindari Festival con la messa in scena di “Storie da Liolà” tratto da Pirandello.
Lo spettacolo, in programma mercoledì 20 luglio alle ore 20:30, al teatro antico di Tindari, rientra nell’ambito dell’iniziativa ideata da Daniela Ursino e Tindaro Granata e vedrà esibirsi nel teatro di pietra la “Libera compagnia del Teatro per Sognare” composta dai detenuti della casa circondariale di Messina Gazzi. L’associazione D’arteventi diretta da Daniela Ursino sviluppa durante l’anno presso la casa circondariale di Messina dal 2017 un progetto che porta all’interno del carcere il teatro come strumento di riscatto sociale.
“Questo progetto – ha spiegato il direttore artistico Tindaro Granata – è stato voluto per esaltare il lavoro di formazione teatrale all’interno della Casa Circondariale di Messina, che vede la sua massima espressione nell’incontro, al Tindari Festival, tra pubblico, detenuti in scena con artisti del teatro italiano, studentesse universitarie della facoltà Scienze Politiche e Giurisprudenza di Messina e dieci cittadine del Comune di Patti che per la prima volta abiteranno il Teatro Greco della propria città in veste di attrici”.
La regia e le musiche sono a cura di Mario Incudine. Prenderanno parte allo spettacolo anche gli attori messinesi Giampiero Cicciò e Antonio Previti.
Il progetto “Tindari a cielo aperto – uno spazio di Libertà” punta a mettere in connessione il mondo carcerario con la società esterna sulla scia del concetto della rieducazione della pena. L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla sinergia tra l’Associazione D’arteventi, Tindari Festival, Comune di Patti, la Casa Circondariale di Messina, il Parco Archeologico di Tindari, la Caritas Diocesana di Messina e l’Università degli Studi di Messina. Il Progetto gode del patrocinio del Ministero della Giustizia e il patrocinio della Camera dei Deputati.
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