E nel rinnovarsi dell’atavico rito dionisiaco, che riapre il Tindari Festival con l’intento, considerato irrinunciabile, di restituire a Tindari l’antico privilegio, essere crocevia internazionale, raccordo di eventi musicali, teatrali e culturali in cui cultura classica, avanguardia e innovazione fossero tratti salienti e peculiari.
Qui non si assiste, infatti, solo a quel miracolo artistico che è la κἁθαρσις aristotelica ma al rinnovarsi del contributo della drammaturgia classica all’umanità, ossia rendere libero l’uomo moderno, libero da etichette, moralismi, status sociali e politici, pregiudizi di forma, da tutto ciò che annebbia l’espressione del proprio sentire.
E’ qui che Il potere del Teatro e della parola diventano l’antidoto contro la vampirizzazione televisiva che travolge le coscienze fino all’abiura di se stessi.
Il teatro coinvolge e avvolge tutti, senza selezione di sorta, in una spietato vortice democratico: tutti uguali nel vibrare incontrollabile del πάθος.
Che lo spettatore non tema il dilagare delle emozioni, la loro sciamanica suggestione ma si lasci attraversare da esse, in un rinnovamento dell’anima, scoprendo che l’intensità del gesto, la parola pregnante e acuta, la forza “tragica” dei personaggi che sono insieme disperazione e eroicità, presenza e assenza di se, restituiscono il volto della verità, quel senso dell’ambiguità della vita e delle sue complessità che il teatro, maieuticamente, racchiude.
Il mio intento, è stato condiviso dagli altri direttori deI Circuiti presenti in cartellone, il dott.Salvatore Presti e il prof. Filippo Amoroso, e quest’anno sul palcoscenico più puro della Magna Graecia, si esibiranno prestigiosi nomi della musica e della prosa di chiara fama internazionale, gran parte di questi, artisti siciliani , “figli del Mediterraneo”.
Dopo l’anteprima del 7 luglio con lo spettacolo di danza di Malou Airaudo su uno studio di Pina Bouch, autentico omaggio alla Sicilia, il Festival che si snoda su vari registri dello spettacolo per passare poi attraverso le sonorità incantevoli di “Spasimo” di Giovanni Sollima, compositore siciliano di straordinario talento, dalle strabilianti capacità interpretative e musicali, per la prima volta a Tindari con la sua band.Per la musica ancora, la voce inconfondibile di Mario Biondi con “Jazz set-The Italian Jazz Players, in cui verranno riproposti in chiave jazz i suoi più grandi successi, il concerto è da considerarsi un evento unico.
Per la prosa Antonio Silvia, regista e attore siciliano, profondo conoscitore della drammaturgia classica, condurrà Edoardo Siravo e Vanessa Gravina nella saga di Edipo e Antigone, una vera e propria produzione stanziale che nascerà proprio a Patti e ci regaleranno al sorgere del sole di Tindari un Recital sui miti del mar Mediterraneo, in un avvolgente spettacolo nello spettacolo.
Ritorno di Mariano Rigillo e Anna teresa Rossini in raffinatissimo spettacolo, “un itinerario della memoria, del piacere, del ricordo di singole stagioni della vita” attraverso i vers i più significativi e suggestivi della poesia.
Vincenzo Pirrotta, attore e drammaturgo, debutta a Tindari con il Pirrotta Drama proponendo due opere di ricerca e innovazione, in cui il Cuntu siciliano diventa linguaggio universale, declinando le storie del mito classico.
A conclusione Dulce Pontes in concerto, erede del Fado e della musica folk portoghese con il suo stile unico, che si è ritagliata un posto speciale nel panorama musicale internazionale.
Infine, immaginando il territorio pattese come una sorta di palcoscenico naturale, , in cui i paesaggi marini intrecciandosi con le raffinate bellezze artistiche, diventano scenografie naturali per un teatro aperto a ogni genere di spettacolo (da qui il sottotitolo Patti Palcoscenico aperto), ecco che il concerto di Mario Venuti si terrà nella solenne piazza marconi e quello dei Bandabardò presso “Palcoscenico sul Mare” a Patti marina.
Anna Ricciardi Direttore Artistico del Festival 2012
La coinvolgente vis comica di Ficarra e Picone sarà di scena a Tindari, visto l’annullamento della data già calendarizzata, a causa del maltempo ad agosto.