Teatro

TINDARI – Grandi emozioni per “Icaro”

Un evento dall’alto valore sociale

Un evento dall’alto valore sociale realizzato dalla direttrice artistica Daniela Ursino: “Un’emozione che si rinnova e che ogni anno è come il primo. L’arte è uno strumento incredibile che può dare una speranza di riscatto ai nostri ragazzi. Anche per questa edizioni avere al nostro fianco le Istituzioni regionali e nazionali ci dà la forza di pensare a nuove idee progettuali”.

Applausi e grandi emozioni al Teatro Greco di Tindari per lo spettacolo “Icaro” realizzato dalla Libera Compagnia del Teatro per Sognare nata all’interno della Casa Circondariale di Messina.

Questo progetto dall’alto valore sociale si svolge nell’ambito del progetto speciale “Tindari a cielo aperto uno spazio di Libertà”, inserito cartellone del Tindari Festival, organizzato dal Comune di Patti e guidato da Tindaro Granata.

La nuova produzione di D’aRteventi, con la regia di Mario Incudine che ha curato anche le musiche originali, è liberamente tratta dall’opera di Stefano Pirandello. Protagonisti i detenuti – attori che fanno parte della compagnia creata da Daniela Ursino, direttrice artistica del Teatro Piccolo Shakespeare (all’interno del carcere), nell’ambito del Progetto “Il Teatro per Sognare”.

“Icaro” ha ottenuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Ministero della Giustizia, dell’Assessorato Regionale Turismo, Sport e Spettacolo ed è realizzato con il sostegno dell’Assemblea Regionale Siciliana, della Caritas di Messina, dell’Università di Messina, del Comune di Patti e di Fondazione Inda – Istituto Nazionale del Dramma Antico, per il prestito dei costumi di scena.

La direttrice artistica, Daniela Ursino, spiega: “Questo progetto mi porta sempre di più ad emozionarmi e a credere sempre più fortemente nei risultati che otteniamo attraverso l’impegno dei nostri ragazzi che, sul palcoscenico, dimostrano di essere dei veri attori con una grande capacità di gestire il palcoscenico. Abbiamo la fortuna di essere seguiti da grandi professionisti, a partire dallo straordinario Tindaro Granata che ci ha voluto ospitare dal 2022 nel suo Tindari Festival, organizzato dal Comune di Patti e dal poliedrico Mario Incudine, e da tutti coloro che aderiscono alla nostra chiamata per realizzare questo spettacolo, in modo da far sì che questa magia si rinnovi nel tripudio delle emozioni che lo spettacolo genera, con sensazioni differenti per ognuno degli spettatori. È fondamentale avere il sostegno e il patrocinio delle Istituzioni che ci consentono di poter realizzare questo progetto, che è un’opera impegnativa, con sforzi importanti sia per le autorizzazioni e la logistica e sia di carattere economico. Avere al nostro fianco Istituzioni così importanti a livello regionale e nazionale è significativo affinché questo progetto, possa essere portato anche fuori. Il nostro obiettivo è quello di far capire quanto l’arte produca bellezza e può essere uno strumento finalizzato a dare una speranza ai nostri ragazzi, riscattarli dalla loro posizione, dando loro la possibilità di potere guardare a testa alta al loro futuro, con una veste nuova e da uomini nuovi”.

Lo spettacolo, inoltre, ha visto la partecipazione straordinaria di attori, musicisti ballerini professionisti, come: Eugenio Mastrandrea (che ha interpretato Teseo), il tanto amato Capitano Martini nella serie di Don Matteo, l’attore, cuntista e drammaturgo Paride Benassai (Dedalo) e la talentuosa attrice emergente Lorenza Denaro (Arianna), il ballerino ospite Daniele Sciarrone, di Studio danza di Mariangela Bonanno, la Compagnia Cuore di Argante di Giuseppe Spicuglia e i musicisti, Antonio Vasta (che ne firma le musiche), Pino Ricosta e Santino Merrino. In scena anche la Compagnia “Liberi di Essere Liberi”, composta da studentesse delle facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Messina, da alcune signore residenti nel comune di Patti, alcuni fanciulli come comparse sia di Patti che di Messina di Camaro S.Paolo, luogo dove i detenuti semi liberi e liberi effettuano le prove. “Tutto questo rappresenta il teatro di comunità composto da anime così diverse ma così anche vicine tra loro”.

Redazione Scomunicando.it

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