“a giorni metteremo i fari con i pannelli solari”
I “privati” riportano immagine e decoro a Porta Tenaglia di Tindari
Era stato un impegno preso nelle scorse settimane, la bonifica di un’area archeologica e storica di grande rilevanza. L’intervento – acquisite le necessarie autorizzazioni – ha previsto i lavori di scerbatura, pulizia e bonifica dell’area posta proprio all’ingresso della città fortificata in una delle più suggestive porzioni dell’area archeologica di Tindari.
il video
Porta a Tenaglia, originario accesso alla città greco-romana, conserva i resti delle mura di cinta e delle due torri fortificate ideate a difesa della città ed era ricoperta da sterpaglie mostrando ben poco di se. Un’azione necessaria, spiega il Consorzio pattese, spiega il direttore generale della Cassiopea, Giuseppe Pettina, che oltre all’aspetto ambiente ed estetico, svolgerà un’azione di prevenzione degli incendi.
Pettina ha evidenziato il ruolo dei volontari dell’associazione Culturale Tindari e di quelli della Proloco di Patti, il contributo fattivo di Nino Giganti, consigliere comunale e la perfetta sinergia che si è instaurata con i responsabili del Parco Archeologico di Tindari diretto da Anna Maria Piccione.
il Tyndaris Augustea
“Siamo ben lieti che questa sera quell’area ospiterà una sezione del lavoro storico teatrale del Tyndaris Augustea. Una degna cornice per un lavoro importante che parte di storia, di origini di territorio, di cultura”.
Il Consorzio Cassiopea, attivo nel settore ecologico e ambientale, pone tra i suoi obiettivi anche quello della tutela e della valorizzare del patrimonio archeologico di Tindarie assicura che l’area di Porta tenaglia sarà anche illuminata, nei prossimi mesi, con una serie di lampade led, non invasive, a energia solare che sarà installata dalla consociata “milletetti fotovoltaici”. Saranno posti anche serie di cartelli poi serviranno alla sensibilizzazione sociale per evitare e limitare l’inciviltà di chi impunemente usa l’area archeologica al pari di una discarica.
il ricordo di Peppino Pergola
L’ultimo, anzi il primo pensiero, di pettina poi è rivolto a Peppino Pergola “Ci tengo a ricordare un amico Peppino Pergola,, tra i primi che hanno creduto nel Corsozio Cassiopea, recentemente andato via. Lui era un amante della terra, della cultura e di patti, sarebbe stato in prima fila tra i volontari, e sono sicuro che avrebbe, gioito con noi, per quest’azione di recupero. Ciao Fratello!”