Fa discutere il blitz che ieri, di buon mattina, è stato effettuato dal personale del comando della polizia urbana e della “Caruter” e che ha interessato due specifiche aree del paese.
Un controllo relativo al corretto conferimento dei rifiuti indifferenziati, non nato a caso, come la scelta dei quartieri teatro del blitz, ma frutto di quelle segnalazioni che nel tempo stanno mappando i luoghi dove la “differenziata” non è di casa.
Infatti sono stati sottoposti a controllo due quartieri, nell’area di Piana.
Sono state accertate numerose violazioni al conferimento dei rifiuti in violazione dell’Ordinanza Sindacale n. 83/2017, che prevedono sanzioni comprese tra 25,00 e 500,00 euro e per le quali già oggi sono stati elevati verbali per migliaia di euro.
Così mentre altri interventi sono già programmati nei prossimi giorni, oggi emergono altre “storie”.
Come quella che grazie alla segnalazione di alcuni cittadini la polizia municipale è anche risalita agli autori – due – del “lancio del sacchetto”.
Così c’è stato chi, per evitar guai peggiori, ha ripulito tempestivamente, e sotto la sguardo dei vigili, l’alveo del torrente Brolo, dove si era schiantato il bustone dei rifiuti, lanciato dall’auto oltre il parapetto del ponte; mentre un’altro brolese ha ripulito quel tratto viario, lungo la “bretella” che conduce all’autostrada.
Qui, sistematicamente si liberava, mattina dopo mattina, delle buste ricolme di rifiuti.
E la sua sistematicità l’ha tradito, grazie anche alla segnalazione di un cittadino che ha provveduto a comunicare ai vigili il numero di targa e il colore dell’auto.
La polizia municipale ringrazia i cittadini che segnalano le cattive abitudini, che danno elementi per l’identificazione certa degli autori, anzi invitano ad una maggiore collaborazione, assicurando la massima discrezione.
E raccontano che spesso oltre alla tecnologia – video, foto e quant’altro – che documenta gli abbandoni, dai rifiuti lasciati in strada malamente vengono fuori le identificazioni degli autori dell’abbandono in maniera impensabili.
Come quella effettuata tramite la “family card” dell’Ikea.
Dal numero identificativo di questa è stato facile risalire al titolare della stessa.
Stesso dire per estratti conti bancari e altre forme di corrispondenza lasciate nei sacchetti.
Ovviamente ora sarebbe facile pensare a come selezionare la corrispondenza, eliminando ogni traccia, per evitare le identificazione… Sarebbe lo stesso tempo che si può impiegare per differenziare…
Gioco fatto e paese più pulito.