TORRENOVA – … A futura memoria, il documento integrale dell”Istituto di Sanità sulle Centrali a Biomasse
Che ne pensi di, Fotonotizie, Il Muro, In evidenza

TORRENOVA – … A futura memoria, il documento integrale dell”Istituto di Sanità sulle Centrali a Biomasse

no-centrale-biomasse

Ecco la trascrizione completa del parere dell’Istituto di Sanità sulle Centrali a Biomasse di Torrenova. Gli amministratori locali  avevano sollecitato nel tempo pareri e informazioni ai vari organi competenti.  Di certo, senza esseri facili Cassandre, sulla vicenda ci sarà ancora da scrivere, ma intanto pubblichiamo, a futura memoria, questo. Buona lettura.

edipower

Trasmissione documentazione del comune di Torrenova inerente progetti di impianti alimentati a biomassa per la produzione di energia elettrica: richiesta di parere.

biomassa grafica

Vista la richiesta avanzata da codesta Amministrazione, finalizzata ed ottenere il parere dell’Istituto Superiore di Sanità

Vista la nota del Ministero della Salute DGPRE0034233 del 20/11/2015 avente per oggetto la trasmissione della documentazione del comune di Torrenova (prot. n.001387812015 del 02/11/2015) relativa i progetti degli impianti alimentati a biomassa citati in oggetto

Tenuto conto che l’istituto esprime il proprio parere di natura squisitamente tecnico-scientifica, avuto riguardo esclusivamente alle notizie ed agli elementi forniti dallo stesso richiedente

biomasse docu marzo 16 

 

Si rappresenta quanto segue.

A fronte della richiesta di parere formulata dal DGPRE con nota n. 0022547 del 9/07/2015 l’Istituto ha trasmesso una prima nota (prot. ISS n. 0027163 del 16/09/2015) in cui, in sintesi, evidenziava l’impossibilità ad esprimere un parere a causa della carenza di dati cd informazioni inerenti i due impianti.

Successivamente, il Ministero della Salute ha trasmesso all’istituto, con nota DGPRE 0034233 del 20/11/2015, la documentazione inerente sia il progetto predisposto dalla Ditta Nautilus s.r.l. sia quello predisposto dalla D&A New Energy, inviata dal Comune di Torrenova.

Preliminarmente alle considerazioni formulate sulla base dell’analisi della documentazione ricevuta, si ritiene opportuno segnalare a codesto Ministero le potenziali criticità che possono scaturire dalla crescita, in parte incontrollata, di piccoli impianti a biomassa (inferiori a l MW), che si è registrata negli ultimi anni su tutto il territorio nazionale.

Tali impianti, infatti, per loro specificità seguono percorsi autorizzativi semplificati, e non sempre tengono in debito conto gli impatti ambientali e sanitari che possono determinarsi sui territori potenzialmente coinvolti dall’esercizio degli impianti. Va sottolineato che la procedura semplificata è da considerarsi relativa al solo iter amministrativo della pratica, e non allo studio ed alle valutazioni che i proponenti devono produrre in relazione ai potenziali impatti che gli impianti previsti possono generare sul territorio.

La distribuzione diffusa di impianti ad energie “rinnovabili” sul territorio nazionale devo pertanto essere sostenuta solo a valle di un’attenta riflessione in relazione ai reali fabbisogni energetici del territorio, ai piani di sviluppo ed alla salvaguardia del territorio. alla gestione del patrimonio agricolo-forestale, alle potenziali ricadute in termini di tutela della salute pubblica e di salvaguardia ambientale.

Inoltre, nel caso in cui si riscontri la prossimità territoriale tra impianti il cui iter autorizzativo risulti in itinere, si rende auspicabile effettuare una valutazione integrata del rischio complessivo che l’esercizio dei diversi impianti può determinare per la salute della popolazione e per l’ambiente.

In tale ambito ricade la richiesta del comune di Torrenova che riguarda la realizzazione di due impianti a biomassa sul proprio territorio ad una distanza di poco più di l km l’uno dall’altro. Peraltro già nei pareri (prot. n. 44768 e prot. n. 44770 del 27/07/2015) formulati da ARPA Sicilia per entrambi gli impianti viene richiesto che “Comune ed Autorità Competenti debbano tener conto della necessità di considerare nell’insieme l’impatto complessivo di tutte le fonti di pressione che insistono sul territorio, associandole nel contesto ambientale esistente”.

L’Istituto concorda che in alcuni casi, e su specifici territori, sia necessario effettuare una valutazione integrata dei diversi impatti sul territorio e delle ricadute in termini di tutela della salute pubblica.

Inoltre, sempre a livello generale, si evidenzia che le valutazioni che accompagnano questo tipo di impianti non presentano mai uno studio della situazione ambientale ante operam, che questo istituto ritiene necessario per effettuare le opportune valutazioni ambientali e sanitarie prospettiche.

Tanto premesso, e precisando che per entrambi i progetti proposti si ritiene necessario acquisire i pareri espressi dalla ASP competente per territorio, dall’esame della documentazione ricevuta si evidenza quanto segue.

biomasse docu marzo 15

Impianto a biomassa Ditta D&A New Energy

Viene indicato che le informazioni sulla tipologia di impianto quali, ad esempio, quelle inerenti la tecnologia utilizzata, le caratteristiche di impianto, le fasi di preparazione della biomassa, ecc. sono contenute nella “Relazione tecnica specialistica” allegata alla procedura semplificata (P.A.S.) non pervenuta allo scrivente Istituto. Pertanto ai fiin delle valutazioni necessarie a formulare il parere richiesto a codesto Istituto occorrerebbe acquisire informazioni sito-specifiche tra le quali:

  • relazione tecnica con le caratteristiche impiantistiche;
  • presenza di popolazione e densità abitativa, presenza di siti particolarmente vulnerabili;
  • situazione meteorologica e orografica dell’area circostante la sorgente emissiva;
  • caratteristiche dell’area in cui è previsto insediamento dell’impianto (area produttiva, a vocazione agricola, vincoli territoriali, ecc);
  • caratteristiche e distribuzione territoriale degli impianti industriali e di altre sorgenti di inquinamento esistenti nel territorio potenzialmente coinvolto, con particolare attenzione a quelli che comportano remissione di inquinanti dello stesso tipo di quelli emessi dall’impianto in esame.

 

Pertanto il rilascio di un parere da parte dell’Istituto, non può prescindere dalla disponibilità della documentazione tecnica di dettaglio.

Impianto a biomassa Ditta Nautilus

Dall‘analisi della documentazione ricevuta, si osserva che risultano essere stati prodotti dalla ditta NAUTILUS S.r.l. due documenti contenenti chiarimenti ed integrazioni, uno trasmesso dal comune di Torrenova ad ARPA con nota di prot. 000871212015 del 08.07.205, l’altro trasmesso dalla ditta Nautilus aII’ARPA prot. 44312 del 25.07.2015. Tuttavia, nella documentazione inoltrata all’Istituto è presente solo una delle due integrazioni, peraltro senza data e numero di protocollo, quindi non precisamente identificabile. Si ritiene dunque necessario acquisire copia dell’altra integrazione.

Sulla base di quanto ricevuto si osserva quanto segue:

  1. Descrizione del sito. La documentazione esaminata risulta insufficiente in merito alla descrizione del sito e, in particolare, alla caratterizzazione delle aree abitate presenti nell’area. Non viene descritta la distribuzione della popolazione sul territorio ne la sua numerosità. Non viene fornita una mappa dettagliata della collocazione dei potenziali recettori sensibili sul territorio. Non viene fornita una sufficiente descrizione delle condizioni meteorologiche dalla zona, né la eventuale presenza di altri insediamenti artigianali o industriali.

biomasse docu marzo 13

In base a quanto dichiarato dalla ditta proponente, l’impianto ricade in un’area ancora in fase di concertazione per quanto riguarda la pianificazione paesaggistica regionale.

  1. Biomassa utilizzata. La documentazione prodotta individua in via preliminare la tipologia di combustibile genericamente ammessa all’impianto, costituita da sottoprodotti provenienti da attività agricola, dalla gestione del verde e da attività forestale nonché da sottoprodotti provenienti dalle attività alimentari, agroindustriali ed industriali.

Successivamente viene specificata la composizione principale della biomassa effettivamente utilizzata che risulta costituita da potature ramaglie e residui provenienti da aziende agricole private. Tuttavia il documento afferma anche che “in ogni caso. per il migliore esercizio dell’impianto potranno essere formulate diverse miscele di combustibile con materiali di diversa provenienza. sempre vegetale. eventualmente rimescolati al fine di ridurre la disuniformità qualitativa, in modo da assicurare quanto più possibile la ‘costanza del potere calorifico. oltre all’umidità”.

Ai fini della valutazione richiesta è necessario che venga specificata con maggiore esattezza la tipologia, la quantità e la provenienza della biomassa effettivamente e potenzialmente utilizzata per il funzionamento dell’impianto.

  1. Emissioni convogliate in atmosfera.

In base a quanto riportato nella relazione sono previsti tre punti di emissione di tipo puntuale. Il primo è costituito dall’emissione dal camino dei fumi provenienti dal reattore pirolitico. Sulla base dei dati di processo è stata calcolata un’altezza del camino pari a 7 m.

Il secondo è costituito dall’emissione costituita dai fumi provenienti dal generatore in funzione, che scaricano direttamente in aria. Per tale punto di emissione non viene indicata l’altezza del camino; nella relazione viene riportato che a causa vengono immessi in atmosfera direttamente dalle marmitte dei motori, anche a causa delle distanze relativamente elevate che intercorrono tra la zona dell‘impianto e la zona in cui si trovano i cogeneratori.

Il terzo è costituito dalla torcia di emergenza, dove viene espulso il syngas. Anche per la torcia non viene indicata l’altezza del camino.

Per i primi due punti di emissione vengono riportati in tabella le concentrazioni di inquinanti previste negli effluenti; inoltre per entrambi i punti di emissione si ipotizza l’installazione di sistemi di monitoraggio delle emissioni in continuo dei fumi che preveda la misura dei principali parametri di combustione, della portata e umidità, ecc. Nella relazione viene indicato nelle efficienze di rimozione delle apparecchiature utilizzate anche la presenza di filtri a maniche che nella descrizione dell’impianto non sono presenti.

Per contro, nella nota integrativa prodotta viene individuato un solo punto di emissione sia per i fumi provenienti dal reattore pirolitico che dal generatore, in relazione al quale sarà possibile installare una centralino di controllo in uscita dal sistema catalitico trivalente ed in ingresso al canale di emissione.

Si evidenzia inoltre che non tutti i parametri da monitorare sono previsti in continuo, ma che il controllo di S02. N02 e CO è previsto su base trimestrale. Non è chiaro il motivo di tale scelta, visto che tali parametri sono quelli che permettono di seguire l’andamento del processo di combustione.

Si rileva inoltre la mancanza di uno studio specifico sulle ricadute delle emissioni atmosferiche sulla base dei dati meteorologici caratteristici della zona Infatti la bassa altezza del camino, potrebbe comportare una non ottimale dispersione dei contaminati emessi. Tale studio potrebbe fornire altresì le indicazioni più opportune per la ottimizzazione delle caratteristiche geometriche c fisiche di emissione, quali altezza e diametro del camino, nonché temperatura, velocità e portata dei fumi.

Non vengono specificate le modalità di gestione e di funzionamento della torcia in condizioni di emergenza.

biomasse docu marzo 12

Occorre pertanto che vengano caratterizzate in maniera univoca tutte le emissioni di tipo puntuale previste dall’impianto.

  1. Emissioni diffuse in atmosfera. La relazione non è chiara sulla localizzazione delle fai di preparazione e stoccaggio della biomassa. né sulle caratteristiche della vasca di stoccaggio della matrice di alimentazione, e non fa alcun cenno a potenziali emissioni diffuse causate da tali fasi. Le emissioni diffuse, come sottolineato dai riferimenti normativi nazionali e comunitari, contribuiscono significativamente al carico inquinante di questi cicli produttivi.
  1. Emissioni odorigene. Nella documentazione prodotta dalla ditta proponente il progetto non vi e alcun riferimento a potenziali emissioni odorigene che possono originare dalla biomassa utilizzata. Tale aspetto è un tema importante nelle valutazioni di impatto di questa tipologia di impianti.
  1. Emissioni di rumore. La rumorosità dell’impianto è stata valutata solo per la componente relativa all’esposizione professionale di ogni singolo lavoratore. Nessuna valutazione viene fornita in merito al potenziale impatto acustico dell’impianto proposto sull’ambiente circostante, né su interventi di mitigazione acustica eventualmente realizzabili.
  1. Rifiuti. I residui solidi prodotti sono stimati pari a circa 130 t/a di char, costituito da residuo carbonioso inerte. Successivamente nella documentazione si parla invece di biochar. Risulta molto generica la problematica legata allo smaltimento del biochar in termini di potenziale recupero e valorizzazione dello stesso in campo agronomico. Non è pertanto possibile valutare l’impatto di tale gestione.

La documentazione prodotta è altresì insufficiente a chiarire le modalità di gestione di:

– ceneri e fanghi/fanghi e oli, residui provenienti dal processo di depurazione del syngas

– scarichi idrici

– materiale ferroso prodotto dal processo di deferritizzazione della biomassa

– percolato

– approvvigionamento idrico.

  1. Traffico indotto dal trasporto di biomasse. Non vengono forniti dati relativi all’incremento del traffico di mezzi pesanti indotto dall’approvvigionamento della biomassa necessaria al funzionamento dell’impianto per le valutazioni del conseguente impatto.

In sintesi, la relazione illustrativa del progetto con i relativi allegati rimane troppo generica sugli impatti che l’impianto potrà determinare sul territorio e non affronta in modo efficace le potenziali criticità connesse alla realizzazione ed all’esercizio dell’impianto, che potrebbero produrre un impatto sulla salute.

Lo studio condotto dalla società NAUTILUS non permette di valutare il reale impatto ambientale e sanitario dell’impianto in oggetto nello specifico contesto territoriale.

Si ritiene inoltre necessario, come già espresso nella premessa, al fine di poter esprimere un parere sul potenziale impatto sanitario degli impianti sottoposti a valutazione, produrre in aggiunta alle singole valutazioni, una valutazione integrata dell’impatto complessivo prodotto dalla copresenza dei due impianti sul medesimo territorio.

 

Il Direttore del Dipartimento AMPP

biomasse docu marzo 1

Il comunicato stampa del comitato che si batte contro la realizzazione dell’impianto.

 

BIOMASSE TORRENOVA: NON E’ FINITA

L’Istituto Superiore di Sanità ha trasmesso al Ministero della Salute le proprie valutazioni sui progetti per l’insediamento nel territorio di Torrenova degli impianti per produzione di energia elettrica alimentati a biomassa.

Valutazioni che, nella sostanza, fanno emergere forti preoccupazioni per l’impatto degli impianti   sul territorio e sugli abitanti.

L’Istituto rileva infatti che la documentazione a supporto dei progetti è insufficiente e non fornisce dati attendibili, né tantomeno rassicurazioni, sugli effetti prodotti dagli impianti.

L’Istituto Superiore di Sanità osserva, tra l’altro:

  1. che, come rilevato dall’ARPA Sicilia, va considerato l’impatto complessivo degli impianti, invece oggetto di singole e separate procedure semplificate;
  2. che necessitano studi sulla situazione ambientale precedente alle opere per misurare gli effetti cumulativi;
  3. che la documentazione relativa all’impianto della D&A New Energy di Contrada Pietra Roma è carente;
  4. che lo studio condotto dalla Società Nautilus per l’impianto di Contrada non Cuba permette di valutare il reale impatto ambientale e sanitario dell’opera nello specifico contesto territoriale.

Riguardo a quest’ultimo impianto, dalla relazione dell’Istituto Superiore di Sanità emergono , in particolare, preoccupazioni e riserve sulla natura del sito, sulla biomassa utilizzata, sulle emissioni convogliate in atmosfera, sulle emissioni diffuse, sulle emissioni odorigene, sulle emissioni di rumore, sui rifiuti solidi prodotti dal trattamento delle biomasse, sul traffico indotto dal trasporto delle biomasse.

Insomma, la relazione dell’Istituto Superiore di Sanità convalida le riserve e le critiche ai progetti avanzati dal Comitato locale e dai numerosi cittadini che vogliono vederci chiaro su progetti che – senz’altro – peggiorano la qualità ambientale e della vita a Torrenova e nei comuni vicini.

A questo punto, l’amministrazione comunale di Torrenova dovrebbe smettere la sicumera e l’atteggiamento sprezzante finora manifestati nel negare qualsiasi criticità connessa agli impianti, sospenderne cautelativamente l’entrata in funzione ed avviare nuove verifiche ed approfondimenti a tutela della salute pubblica e delle attività economiche del territorio.

17 Marzo 2016

Autore:

redazione


Lascia un commento

Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist