Venerdì sei maggio 2016 alle ore 10:30 a Brolo, presso l’IPSAR di brolo, è stato presentato il quarto volume della collana “Arcipelago, Mafie – Economia – Impresa” dal titolo “Storia del Movimento Antiracket. 1990 – 2015”, scritto da Filippo Conticello ed edito da Rubettino. L’iniziativa è stata promossa dalla FAI – Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura , con il patrocinio dell’Istituto Merendino di Capo d’Orlando. Tante presenze ma anche assenze rilevanti come quella dell’Acib di Brolo. Un fatto che sancisce in maniera evidente la frattura tra quest’associazione con i vertici della Fai. Una frizione in atto da tempo ma mai emersa in maniera pubblica. L’Acib insieme ad altre associazioni, una decina, infatti al momento sono “semplicemente” messe in stand-bay. Ma il malessere emerge, con puntualizzazioni da entrambi i lati sui ruoli, sulle negatività, sulle mancanze che hanno scaturito questo non dialogo, che ormai – a dispetto dai silenzi – si fa sempre più rumoroso.
Ma tornando all’incontro del sei maggio.
Dopo i saluti del professor Luigi Nicolosi, in rappresentanza della dirigente della scuola, Letteria Leonardi, assente per ragioni istituzionali , sono intervenuti:
– il presidente della FAI Pippo Scandurra,
– il testimone di giustizia Sarino Damiano,
– l’avv. Francesco Pizzuto , responsabile Ufficio Legale Fai
– il Sostituto Procuratore della Repubblica di Patti Giorgia Orlando.
Erano presenti i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, carabinieri e polizia di stato, fortemente impegnati sul territorio.
Il libro, distribuito gratuitamente e scaricabile in-line, racconta la storia dei Venticinque anni di coraggio, passione e intelligenza serviti per liberare un pezzo di Italia.
Da quando all’inizio degli Anni Novanta un gruppo di commercianti, tra qui Sarino Damiano titolare del ristorante La Tartaruga, rialza la testa e dice no ai signori del pizzo, dando vita così a Capo d’Orlando alla prima associazione antiracket, uno strumento innovativo per sottrarre il singolo operatore economico alla solitudine ed evitare il sacrificio di altri Libero Grassi.
Racconta, ancora , della creazione di un modello felice, da riprodurre ovunque ci siano imprenditori pronti a ribellarsi all’estorsione mafiosa; dello sviluppo delle associazioni in piccoli paesi e grandi centri.
Nel resto della Sicilia, in Calabria e Puglia, fino allo sbarco a Napoli e in Campania.
Narra di movimento, la Fai (Federazione antiracket italiana), che cresce e produce denunce.
Risultati pratici, perfino una legge di sistema che tutela gli imprenditori ribelli.
Tra le pagine si affollano, così, uomini e speranze, vittorie ed errori, dentro a un movimento diventato patrimonio del Paese.
Al convegno hanno partecipato le classi del triennio dell’Istituto Alberghiero ed il dibattito , dopo le relazioni , è stato animato dalle interessati domande degli studenti e qui emerge anche i ruolo di preparazione e sensibilizzazione portato avanti dai docenti del plesso, e tra questi certamente quello di Marinella Speziale.
Alla fine i ragazzi hanno offerto agli intervenuti un rinfresco interamente preparato nei laboratori scolastici.
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