Quasi un telegramma, ma è la comunicazione che il Comitato del Festival, leggi la banda di Gianni Morandi, Mazzi e company, davvero una bella “squadra”, con la quale si sancisce la messa al bando della canzone del duo siciliano.
Si richiama l’art. 4 del regolamento, ma scopriamo cosa dice: che
Tutte le canzoni non dovranno contenere elementi: osceni, pornografici o pedopornografici, ingiuriosi, diffamatori o comunque offensivi dell’onore, decoro, reputazione, dignità ed immagine di qualsiasi soggetto o in contrasto con gli interessi materiali e/o morali dello stesso; discriminatori in ragione di età, sesso, orientamento sessuale, condizioni personali e sociali, razza, lingua, nazionalità, opinioni politiche e sindacali, credenze religiose e di quant’altro; che incitino alla violenza o all’odio, comunque motivati; che possano in qualsivoglia modo ledere, turbare o minacciare la personalità psico-fisica e/o morale dei minori; in particolare i contenuti dovranno rispettare le disposizioni di cui al Codice di autoregolamentazione tv e minori; di pubblicità, sia essa diretta, indiretta e/o subliminale o in genere di natura promozionale o comunque a scopo commerciale; che si pongano comunque in violazione o elusione della legge o lesivi di diritti, anche di terzi. Tutte le canzoni “nuove” in gara dovranno avere una durata che rientri nei 3 (tre) minuti e 40 (quaranta) secondi 13 La durata delle esecuzioni delle canzoni “storiche” sarà indicata agli artisti dalla Direzione Artistica e dall’Organizzazione .
Correndo con le forbici in mano
(Ode a Pippa Bacca)
(I.Zeus/I.Zeus-S.Lipari)
Con le forbici in mano
Non mi ferma nessuno
Cambio tutte le cose del mondo
Faccio a pezzi le foto le ritaglio le incollo
Sono gli uomini che incontro per strada
Io vestita da sposa sono sola e decisa
Da quel ramo del lago di Como
Ai confini dell’ultimo stato
Che uccidi i tuoi profeti
Perché dovrei crederti
Perché dovrei arrendermi
Se Dio dice se Dio tace
Se David o Maometto o soltanto una croce
Purchè sia pace
È la stessa luna che mi illumina il volto
Qui in questo bosco
Tra le gambe perdo sangue
Come da ragazzina
Mi sorprendo alle stelle
All’amore, alla voglie
Mentre spengo la luce
Per sempre
Non mi ferma nessuno
Cambio forma alle foglie al vento
Parto in viaggio nel tempo con il velo e la moto
Dentro il bianco sprofondo per strada
Io vestita da sposa
Senza sposo preciso un qualunque sorriso
Ai confini dell’ultimo stato
Nessun commento … noi non aggiungiamo altro, ma certamente ci sarebbe piaciuto sapere dove la canzone “pecca”, ed anche perché alla richiesta di Italzo Zeus, autore dei testi e della musica, di avere un chiarimento, nessuno ha avuto la gentilezza di dare una risposta… anche un semplice “non rompere i coglioni”.
E viene da pensare che proprio la storia di Sanremo, il paradiso della canzone italiana, è costellato da episodi “strani” e imbarazzanti, non ultimo la canzone di Al Bano, che ha già sollevato un vespaio, e che tratta di una prostituta tunisina stuprata … ma lui è il “re” della Puglia canora e tutto passa , niente di impegnato, niente di niente, tutto è regolare.
E poi per ricordare qualcos’altro: l’Amore rubato, storia di uno stupro che ha permesso a Barbarossa (nel ’88) di arrivare terzo a Sanremo. Ed ancora gli anni Ottanta che sono ricchi di personaggi allusivi e sessualmente ambigui per i tempi: tra tutti, Alberto Camerini e Ivan Cattaneo, quest’ultimo praticamente vittima di ostracismo mediatico a causa della sua dichiarata omosessualità. Una storia che ricorda molto quella di Umberto Bindi.
A proposito di omosessualità, ricorderei il Federico Salvatore di Sulla porta (canzone che tra l’altro subì, a Sanremo, una modifica: il verso “sono un diverso mamma / un omosessuale” fu cambiato in “sono un diverso mamma / e questo ti fa male”).
Di periodo attiguo la celeberrima censura de Il gigante e la bambina cantata da Ron, ma scritta da Dalla, che descriveva uno stupro.
A tal proposito, uscendo dai contorni della censura da ricordare Povia che con “Luca era gay”, ha sollevato un putiferio . La canzone è la storia di un ragazzo reso omosessuale da un pedofilo e che raggiunge la felicità da eterosessuale. Il protagonista è omosessuale e infelice. Una lei lo fa innamorare e diventa “uomo”. C´è un po´ di autobiografia. Il cantante: “Sbaglia chi crede che gay si nasce” . E£d ancora: “La verità” di Povia, titolo della canzone che data il Sanremo 2010, una ballata molto intesa, scritta in forma di lettera, sul caso di Eluana Englaro. Il testo rispecchia quello che scriverebbe una giovane ragazza morta ai propri genitori.
Fabrizio Moro, con la canzone “Pensa”, ha vinto il festival di Sanremo – sezione giovani. La canzone, dipinta di un tono spiccatamente contro la mafia, aveva fatto già breccia nella giuria, che le ha assegnato il premio della critica “Mia Martini”.
Quindi Sanremo ha un volto “impegnato”, quando vuole, ovviamente, ma anche uno più “bacchettone” a secondo del clima politico che si respira, e con Morandi avremmo sperato davvero in una svolta…. sarà per la prossima volta, ma ancora non capiamo quel “troppo impegnata”.
Italo e Nadia, nella saggezza dei detti popolari, forse c’è già, non la vostra assoluzione ma la consolazione di un’aspettativa tradita, la certezza che “il tempo è galant’uomo” e aggiungiamo forse più delle false ipocrisie che a Sanremo, vanno sempre di moda, senza impegni…. Solo con qualche “padrino” o qualche “major” che a voi forse mancano via avremmo visti felicemente impegnati sul palco dell’Ariston nella città dei fiori.
Alla prossima scrivere del sole e del cuore, metteteci qualche trallalà e tanto rosa confetto, parlate di Qui Quo Qua e delle torte di Nonna papaera, il gioco e fatto, e canterete nella squadra del Morandi di turno.
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