Un post su facebook scatena l’allarme, parlando di “un problema sanitario così rilevante verso una malattia ormai sconfitta”, gettando ombre sul ruolo svolto dalle istituzioni. La netta presa di pozione del sindaco che evidenzia di quei “ tre casi di sospetta tubercolosi” ma che ora la situazione è del tutto sotto controllo. Il Sindaco di Sant’Angelo di Brolo da un lato rassicura dall’altro lancia accuse di sciacallaggio politico. Il ruolo propositivo della Scuola Calcio.
A volte basta poco.
I social fagocitano un post che diventa virale e la “notizia” viene fuori dirompente.
Di fatto – il sindaco parla di tre episodi – gli episodi di tubercolosi ci sono stati.
Una malattia debellata da tempo, ma oggi pronta a riproporsi con nuovi focolai, come denunciava tempo fa, Tiziano Granata e la squadra dei poliziotti vegetariani che nell’importazione di carni infette e nella macellazione clandestina vedevano i rischi del contagio. E stavano indagando appunto su questo.
Ora il caso di Sant’Angelo di Brolo -ovviamente non possiamo metterlo in correlazione con quell’indagine e neanche accettare altri tesi che sfociano nel razzismo – inquieta e preoccupa.
Una realtà, anzi qualche cosa di più che potrebbe sfociare in un’emergenza sanitaria probabile, concreta.
Anche se il sindaco non concorda perchè a Sant’Angelo di Brolo sono episodi isolati, e perchè i test effettuati sia a campione che nell’ambito familiare, di quei casi sospetti, sono rassicuranti.
Francesco Paolo Cortolillo, sindaco di Sant’Angelo di Brolo, ha sentito il dovere morale, prima, e politico poi, di dire la sua sulla vicenda, raccontandola in un lungo post rivolto ai suoi concittadini.
“Dopo avere letto oggi su fb […], probabilmente più informato di me sul “ rilevante problema sanitario” presente nel nostro paese e, dopo aver visto i susseguenti commenti di alcuni cittadini, mi corre l’obbligo, come Sindaco, di fare alcune necessarie precisazioni.
Da subito, oltre due mesi fa, avuta notizia di qualche caso di un certo rilievo igienico/sanitario che ha interessato anche la nostra comunità, mi sono immediatamente attivato, interpellando i medici dell’ Ufficio Igiene Pubblica dell’ ASP per avere ragguagli e rassicurazioni in merito.
Sull’argomento abbiamo avuto due primi incontri nella sede municipale, durante i quali sono stato messo al corrente che si erano verificati in paese tre casi di sospetta tubercolosi e che, comunque, la situazione era del tutto sotto controllo.
Si è anche convenuto, insieme al sottoscritto e in raccordo con i medici, di promuovere un incontro con i genitori dei bambini frequentanti la scuola calcio per discutere e assumere iniziative volte ad accertare, attraverso appositi test, l’esistenza di eventuali, improbabili contagi.
A quell’incontro pubblico, tenutosi nella sala consiliare , si è dovuta registrare, purtroppo, solo una sparuta presenza di genitori.
E’ stato comunque utile perchè i medici dell’ASP, dott. Sidoti e dott. Niosi, hanno relazionato informando i presenti su tutte le iniziative che erano state assunte per fronteggiare situazioni simili sulla base dei protocolli previsti dalle norme sanitarie.
Inoltre, ci hanno comunicato che sarebbero stati effettuati, nei primi giorni di gennaio, presso la Residenza Sanitaria Assistita di S.Angelo i primi cinquanta test sui bambini frequentanti la scuola calcio.
Ciò è stato fatto ed è stato successivamente comunicato che tutti i test avevano avuto esiti negativi.
Da ultimo, non più tardi di dieci giorni fa, su mia iniziativa e della Dirigente Scolastica dott.ssa Maria Ricciardello, si è tenuto un incontro pubblico al Palazzo della Cultura, al quale hanno partecipato anche moltissimi genitori e docenti, durante il quale hanno preso la parola e relazionato ben 5 medici dell’ASP, che hanno risposto a tutte le domande formulate dal pubblico presente sui casi di sospetta tubercolosi esistenti in paese.
TUTTI i presenti hanno potuto constatare quanto asserito dai medici!
Costoro hanno dato assicurazioni che la situazione sanitaria è sotto controllo e che saranno adottati tutti i provvedimenti necessari.
Questo è quanto è stato fatto e ritengo sia a conoscenza di tutta la cittadinanza.
E’ veramente sconcertante venire a conoscenza di essere ingiustamente accusati di “ insensibilità”, non avendo nemmeno cura di assumere, ancor prima di condannare, le opportune informazioni.
Tutti i cittadini sappiano che le Istituzioni Locali sono vigili e attente a qualsiasi problematica di carattere sociale, specie se di natura sanitaria, turbi la serenità della nostra comunità; cosi come possono essere certi che verranno assunti, senza alcun indugio e senza alcuna volontà di occultare qualunque problema più o meno grave che possa affliggere la comunità, tutti i provvedimenti e prese tutte le iniziative che, con il grande senso di responsabilità che contraddistingue il mio operato, saranno necessari per riportare serenità e sicurezza nel nostro paese”.
D’obbligo l’immediata puntualizzazione del responsabile tecnico della scuola calcio che cura il vivaio intercomunale, Marco Palmeri, che evidenzia:
“Non è mai verificato all’interno dell’ambito sportivo un caso di tubercolosi, quindi mai nessun calciatore o dirigente tecnico che gravita nell’ambito societario, ha mai contratto tale malattia.
Anzi abbiano, in tempi non sospetti, ed in maniera volontaria, aderendo ad un invito dell’ Asp provveduto ad effettuare uno screening preventivo su tutti i giovani atleti. Tale test ha avuto un riscontro negativo.
Oggi possiamo con sicurezza affermare che nessun giocatore del nostro vivaio ha di tali problemi”.
Noi – conclude il tecnico – abbiamo sempre puntato sulla salute dei nostri atleti, sul loro benessere psico-atletico, che è alla base della nostra mission sportiva e di vita”.
Ed intanto l’Asl ha con una circolare interna ha allertato i pediatri e i medici di zona sul problema, o presunto tale.