Giornata di studio a Villafranca Tirrena con urologi e oncologi su tecniche mini invasive di diagnosi e disfunzioni minzionali: solo il 25% si rivolge al proprio medico di famiglia
Il tumore alla prostata non sempre va operato perché oggi è possibile intervenire con terapie innovative e particolarmente efficaci, grande attenzione all’alimentazione e al miglioramento della qualità della vita dei pazienti con disturbi della minzione: questi alcuni degli argomenti al centro dei riflettori in occasione della giornata di studi che ha visto protagonisti urologi e oncologi all’hotel Viola di Villafranca Tirrena (ME) per il convegno promosso dall’Unità operativa complessa di Urologia diretta da Francesco Mastroeni. “Abbiamo analizzato le patologie che comportano l’ipertrofia prostatica – spiega Mastroeni – e che danno al paziente una qualità di vita non eccelsa, a causa dei fastidiosi disturbi minzionali. Oggi abbiamo la possibilità e siamo più propensi a trattare la malattia con una metodica che migliora il recupero a livello lavorativo del paziente, diminuisce le complicanze dell’intervento stesso e consente, in generale, di avere una vita migliore. Nel caso del cancro sia la terapia, come primo trattamento, sia quella come secondo trattamento, quando la forma prostatica non va più trattata chirurgicamente, nasce da un lavoro multidisciplinare di urologo e oncologo insieme che, sinergicamente, concorrono al miglioramento dello stato di salute del malato e a una condizione quanto più ottimale possibile di vita”.
Il responsabile scientifico del convegno Pietro Pappa, dirigente di primo livello della stessa Unità operativa, si è soffermato sui disturbi minzionali, l’urgenza, in questi casi, di urinare, nonché sulla difficoltà di gocciolamento post minzionale: “Abbiamo approfondito le cause che portano a tali situazioni che iniziano a verificarsi negli uomini dopo i 40 anni, per avere poi una percentuale elevata sopra i 70 anni; sia dal punto di vista fisiologico che fisioterapico e illustrato tutte le tecniche utili e più all’avanguardia dal punto di vista medico e chirurgico”.
I lavori sono stati aperti dal sindaco di Villafranca Tirrena Matteo De Marco: “Mi fa molto piacere accogliere nel mio comune un evento scientifico così importante, diamo un’immagine non solo turistica di Villafranca Tirrena”.
Il focus è stato patrocinato dall’Università degli Studi di Messina, dalla Società siculo calabra di urologia e dall’Ordine dei medici e odontoiatri dei Messina, rappresentato dal consigliere Salvatore Rotondo, specialista urologo alla casa di cura San Camillo: “È opportuno sostenere iniziative di valore, che divulgano la scienza, la realtà e la verità scientifica – ha detto Rotondo – e l’Ordine è da sempre vicino a eventi che permettono agli esperti di confrontarsi, ma che sono utili anche per informare la popolazione.
Spazio alla nutraceutica con Carlo Magno, responsabile dell’Unità funzionale di Urologia della Casa di Cura ‘Cappellani Giomi’: “La terapia farmaceutica è di grande aiuto nel trattamento dei sintomi del basso apparato urinario, accanto a questa si sta affermando sempre più l’uso di nutraceutici derivati da sostanze naturali, che vengono in parte trattati a livello industriale e poi messi sul mercato. Perché hanno meno effetti collaterali, rispetto i farmaci tradizionali; c’è una maggiore predisposizione dei pazienti ad assumerli e c’è anche da parte di noi specialisti, ma anche dei medici di medicina generale, un approccio sempre più favorevole all’uso di tali farmaci. Il lato negativo della nutraceutica è che è del tutto a carico del paziente non è ancora rimborsata dal Sistema Sanitario Nazionale”.
Infine focus sul ruolo dei medici di medicina generale: solo il 25% dei pazienti incontinenti si rivolge al proprio medico, mentre per quanto riguarda la vescica iperattiva, solo il 60% degli europei e il 21% degli asiatici ne ha parlato con un medico o ha richiesto un trattamento.
Il seminario ha accolto anche la presentazione del libro ‘Giustizia e Sanità’ scritto dal chirurgo Diego Celi, sull’evoluzione attuale del contenzioso medico-paziente.