Cultura

TURISMO CULTURALE 2.0 – Formula vincente tra Brolo ed Agrigento

Dalla storia ai giorni nostri passando dall’arte alla cultura. Così come in passato, Brolo era luogo obbligato di transito stradale ed importante approdo, oggi, si configura come tappa significativa delle rassegne culturali – nazionali per la presenza di prestigiose personalità. Una formula innovativa che ha riscosso successo di pubblico, coinvolgendo in tutti i suoi appuntamenti migliaia di spettatori. Una Kermesse che usa i più svariati linguaggi: dal cinema al teatro, dalla musica al patrimonio artistico, con l’obiettivo di attrarre il turismo culturale, in un contesto già di straordinaria bellezza per il suo mare.

Una delle tante novità proposte, nell’ambito dell’iniziativa itinerante “Splendida Sicilia Solidale” è la mostra MaterGea”, organizzata dal Comune di Brolo in collaborazione con la Direzione del Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, ed in collaborazione con il Polo Museale Regionale di Trapani.

Allestita fino al 7 agosto al museo “Rita Atria” di Brolo, sarà successivamente trasferita presso la “Casa Barbadoro” ad Agrigento dal 12 al 30 Agosto.

L’inaugurazione è stata programmata giorno 12 agosto alle ore 18.00, nella splendida Valle dei Templi. La location è un baglio recentemente restaurato come aula polifunzionale per allestimenti museali.

Alla cerimonia di inaugurazione seguirà un concerto per archi con musiche di Gluck e Debussy nell’ampio cortile antistante alla sala espositiva, immerso nella campagna akragantina tra mandorli e ulivi, e, infine una degustazione dei prodotti della Valle.

L’esposizione delle due statue di “Iside” ed “Afrodite Callipigia” è dedicata ai culti Femminili del Mediterraneo , sfruttando una nuova formula, ha sperimentato le tecnologie innovative applicate ai Beni Culturali e consente ai visitatori di conoscere le fasi di rinvenimento dei reperti, con immagini, descrizioni e musiche suggestive, in un contesto espositivo di efficace semplicità ed eleganza. Un contenitore di arte, cultura per promuovere ed e diffondere i beni artistici del nostro immenso patrimonio per renderli fruibili ed itineranti.

La mostra di particolare effetto per la fascinosa bellezza promanata dai due reperti, racconta la storia della Sicilia antica. Si è rivelata strategica, infatti, la collaborazione tra gli assessorati dei Beni Culturali e del Turismo della Regione Sicilia al fine di rendere più accessibile un  così straordinario patrimonio artistico culturale. Il mito della Madre terra è evidenziato come esempio della “fertile bellezza” della divinità femminile primordiale, presente in quasi tutte le mitologie mediterranee. Le due sculture di Iside ed Afrodite, svelano nella marmorea grazia, la potenza eloquente dell’universo femminile.

La “Venere Callipigia”, è stata ritrovata nel 2005 a Marsala, nell’area di Capo Boeo , durante uno scavo eseguito dalla Soprintendenza BB. CC. AA. di Trapani. La statua è copia romana del II secolo d.C. di un originale greco la cui tipologia di Venere Pudica si fa risalire a Prassitele ed incarna l’ideale umano della dea della bellezza e della forza rigeneratrice dell’amore attraverso i gesti quotidiani del bagno. Scolpita in marmo bianco di probabile provenienza greca, è acefala e mutila della metà del braccio destro, che copriva pudicamente il seno, di più della metà del braccio sinistro, che reggeva il mantello ( l’himation), di metà circa della gamba destra e di parte della gamba sinistra. La statua di Iside è stata ritrovata a Marsala tre anni dopo, (2008). Rappresenta a grandezza naturale l’antichissima divinità di origine egizia, adottata in età imperiale nel Pantheon romano,  anch’essa acefala e in marmo bianco.

Iside, oltre ad assumere la prerogativa di protettrice dei naviganti, anche nella religiosità popolare romana fu introdotta a Roma attraverso i sovrani greci dell’Egitto, i Tolomei in epoca tardo ellenistica, conoscendo subito una ampia diffusione. Due statue senza sguardo che aprono nuove visioni sullo sviluppo del turismo culturale in sicilia.

Pezzo apparso oggi su La Repubblica

Redazione Scomunicando.it

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