Nemmeno la furia di Giove Pluvio ha potuto scoraggiare i numerosi spettatori che ieri sera hanno sfidato il maltempo per assistere alla settima edizione della Tyndaris Augustea.
Questo spettacolo teatrale itinerante, ideato da Anna Ricciardi e prodotto dal Parco Archeologico di Tindari diretto dall’architetto Domenico Targia e dalla Proloco di Patti (diretta da Nino Milone) ha offerto un’esperienza indimenticabile, tracciata nel segno del Thumos: “il soffio incandescente che spinge gli uomini a compiere azioni eroiche”.
Una grande interpretazione di Elio Crifò
L’evento ha preso vita con un ingresso trionfale all’agorà, dove Cesare Ottaviano Augusto, interpretato con maestria da Elio Crifò, ha dato il benvenuto al pubblico dal suo maestoso trono. Augusto, l’uomo che rese Tindari eterna assegnandole il titolo di colonia augusta, ha incarnato la grandezza e la solennità della storia antica. Crifò, che ha curato la regia dei primi due quadri, ha saputo rendere omaggio al passato glorioso della città, immergendo gli spettatori in un’atmosfera di grande suggestione.
Nella seconda parte dello spettacolo, Crifò si è trasformato in un tormentato Socrate.
La grande professionalità degli attori in scena
Dopo un incontro profondamente emozionante con Tiresia, interpretata da una potente Luna Marongiu, Socrate ha intrapreso la sua discesa agli inferi. Qui, le mestizie delle anime di Achille (Alessandro Romano), Agamennone (Roberto Burgio), Didone (Maria Chiara Pellitteri), Anticlea (Gabriella Casali) e Anchise (Edoardo Siravo) sono state raccontate con una passione che ha coinvolto profondamente il pubblico.
L’insula si è trasformata in un luogo dell’anima
In questo contesto, l’insula si è trasformata in un luogo dell’anima, arricchito da un gioco di luci evocativo che ha fatto da cornice ideale a queste storie strazianti, narrate con grande trasporto dagli attori.
Il terzo atto ha condotto gli spettatori verso il teatro antico, dove il professor Michele Fasolo ha raccontato la storia del sito e le recenti scoperte archeologiche. La sua narrazione ha saputo collegare passato e presente, rendendo vive le pietre millenarie di Tindari.
Purtroppo, un violento temporale caraibico ha interrotto la serata proprio prima del gran finale: la rappresentazione di Antigone, adattamento di Elio Crifò con regia di Cinzia Maccagnano, che avrebbe dovuto chiudere l’evento.
Tuttavia, gli appassionati potranno assistere allo spettacolo domani, 20 agosto, alle ore 20:30, presso la Stoà di Tripi.
La Tyndaris Augustea si è ancora una volta confermata una formula vincente, capace di valorizzare i siti storici attraverso racconti che trascendono il tempo e lo spazio.
L’edizione 2024, nonostante le sfide meteorologiche, ha saputo offrire una piacevole novità, mantenendo al contempo il solco ben consolidato delle precedenti edizioni. Un successo che lascia il segno e che certamente sarà ricordato per molto tempo.
Applausi anche per il direttore artistico Anna Ricciardi e per il direttore del parco archeologico di Tindari “Mimmo Targia”
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