TYNDARIS AUGUSTEA – Quella potente connessione tra i luoghi e le storie
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TYNDARIS AUGUSTEA – Quella potente connessione tra i luoghi e le storie

Con “U Ciclopu” e “Bellum Punicum” mito e storia rivivono tra i monumenti dell’area archeologica  

«Il plauso più grande va di certo al direttivo della Proloco di Patti, con in testa il suo presidente Nino Milone e il direttore amministrativo Cesare Messina, che intestandosi la produzione di Tyndaris Augustea hanno salvato un’operazione culturale e artistica divenuta appuntamento prestigioso nel panorama teatrale siciliano. Fondamentale è stato anche il supporto tecnico e logistico offerto dall’arch. Anna Maria Piccione, direttrice del Parco archeologico di Tindari, che ha sostenuto con convinzione il progetto sin dall’inizio. Preziosa, inoltre, la collaborazione del Dicam/Università di Messina diretto dalla prof. Caterina Ingoglia, con le allieve Clelia Marchese e Maria Stella Greco, nonché del Consorzio intercomunale Tindari – Nebrodi, dell’Università E-Campus e della Fondazione Camilleri. Un plauso, naturalmente, ai grandi artisti che con talento e professionalità hanno dimostrato di avere a cuore la diffusione della cultura classica». Spenti i riflettori sulla sesta edizione di uno degli eventi più attesi dell’estate tindaritana, la direttrice artistica Anna Ricciardi rimane convinta, a ragione, del grande potenziale di una manifestazione ormai divenuta un appuntamento fisso nell’agenda degli spettacoli estivi in programma al teatro antico di Tindari. A confermarlo, del resto, è la grande risposta di pubblico e l’entusiasmo che le due performance – Bellum Punicum e U Ciclopu – hanno suscitato nei presenti.

Il successo di Tyndaris Augustea risiede nella capacità artistica di creare una potente connessione tra i luoghi e le storie, secondo le regole del “site specific” utilizzate da Anna Ricciardi con l’obiettivo di valorizzare i siti del Parco archeologico attraverso le arti performative. L’area archeologica di Tindari diviene così la scenografia naturale in cui gli attori si muovono in un costante dialogo tra loro e l’ambiente circostante, come nel caso dell’edificio monumentale di “Cercadenari”, cavea naturale che ha fatto da sfondo al Bellum Punicum: prima perfomance incentrata sulla battaglia di Tyndaris e sul trionfo navale di Roma sui cartaginesi. Edoardo Siravo, nei panni di Zeus Urios, ha dominato la scena con la solita padronanza. Al suo fianco, nei panni di Polibio, una delle anime storiche dell’Augustea: Elio Crifò, che con la forza della sua drammaturgia ha letteralmente conquistato il pubblico. Commovente l’interpretazione di Gabriella Casali, nel ruolo di una nobildonna in pena per la morte eroica del figlio durante la prima guerra punica; convincente Alessandra Salamida nel ruolo di Diana Facellina. Sullo sfondo, oltre la scena in cui si muovono gli attori, le sagome delle Eolie e di Capo Milazzo disegnano l’esatta geografia di quel braccio di mare teatro della battaglia navale che al largo di Tindari imperversa, furiosa, nelle parole di Polibio (Elio Crifò), rinnovando la suggestione, tipica dell’Augustea, tra monumentalità, paesaggio e forza della parola.

A poche decine di metri da “Cercadenari”, il Teatro greco ha accolto la seconda e ultima perfomance dell’evento, dedicata all’attore e impresario Massimo Mollica nel decennale della sua scomparsa. Qui la regista Cinzia Maccagnano ha diretto un maestoso Andrea Tidona ne “U Ciclopu”, dramma satiresco di Euripide ridotto in siciliano da Luigi Pirandello e interpretato a Tindari nel 1969 proprio da Massimo Mollica insieme a Turi Ferro e Tuccio Musumeci, per la regia di Andrea Camilleri. Andrea Tidona ha indossato la possente maschera del gigante con eccezionale bravura, regalando una magnifica interpretazione. Al suo fianco Alessandro Romano nel ruolo di Ulisse, che ha dimostrato ancora una volta la camaleontica capacità di padroneggiare sia il testo di Euripide che il dialetto ancestrale di Pirandello. Superbo il maestro del coro Raffaele Schiavo, autore delle musiche e dei cori, in grado di unire alle melodie polifoniche l’attraente magnetismo percussivo dei suoni primitivi. Dirompente, infine, il coro dei satiri, composto da Luna Marongiu, Miriam Scala, Mariachiara Pellitteri, Alessandra Salamida e Marta Cirello.

«Ringraziamo gli attori, le maestranze, gli Enti e le associazioni che hanno reso possibile questo ennesimo successo dell’Augustea. L’impegno – ha dichiarato Nino Milone, presidente della Proloco di Patti – è di proseguire nel solco del lavoro già tracciato e di portare questo evento a livelli sempre più alti. Un ringraziamento particolare voglio rivolgerlo a Tina Cannavò, madre di Enza Mondello, giovane imprenditrice e associata Proloco che ci ha lasciato prematuramente. Tina ha voluto proseguire il lavoro della figlia Enza realizzando le scene e mettendo a disposizione costumi e materiali».

«Massima soddisfazione – è il commento della direttrice del Parco archeologico Anna Maria Piccione – per il notevole richiamo di pubblico, che ha potuto apprezzare il sito in tutta la sua bellezza, specie la zona di Cercadenari. Uno scenario artistico e paesaggistico eccezionale, evidenziato dalla bravura di tutti gli attori in scena».

25 Agosto 2023

Autore:

redazione


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