Il” Caso” Vattimo a Torino, qui sotto accusa di aver definito Israele uno Stato “fascista e razzista” per via delle politiche discriminanti e predatorie nei confronti dei palestinesi. La proposta è stata di Giovanni Crosetto capogruppo FDI in consiglio comunale. La comunità ebraica torinese gli dà man forte, pur non giungendo a dissociarsi dal minuto di silenzio.
Ma anche per milioni di israeliani (che da più di un anno contestano la riforma della giustizia) l’attuale governo Nethaniau è considerato “fascista e razzista”.
Un episodio politicamente squallido (anche umanamente deprecabile) che segna anche la mutazione genetica avvenuta in Fdi. Infatti oltre la linea politica (ormai liberista, conservatrice e iper atlantista) decisa quasi in perfetta solitudine dalla leader maxima ciò su cui non si è riflettuto abbastanza è la stessa composizione umana della classe dirigente e dei gruppi parlamentari di Fdi, giù giù fin negli enti locali… gens nova ma non solo…gens proveniente da Forza Italia o da “altri mondi”.
E questa purtroppo è, e sarà sempre di più, la destra italiana.
Il protagonista di questa polemica è il nipote di Guido Crosetto, l’attuale Ministro della difesa della Repubblica Italiana, che ha annunciato che il gruppo di FDI nel consiglio comunale di Torino da lui presieduto, non parteciperà al minuto di silenzio in memoria del filosofo Gianni Vattimo deceduto recentemente.
La ragione di questa decisione è legata alle posizioni anti-Israele e pro-palestinesi espresse da Vattimo.
uno Stato “fascista e razzista”
Il motivo principale della discordia è la dichiarazione di Vattimo secondo la quale Israele sarebbe uno Stato “fascista e razzista” a causa delle politiche da lui percepite come discriminanti e predatorie verso i palestinesi. Questa affermazione ha suscitato una reazione vivace da parte del mondo politico, con il nipote di Crosetto che ha scelto di esprimere la propria disapprovazione ignorando il minuto di silenzio. È importante sottolineare che la comunità ebraica torinese, sebbene critichi le posizioni di Vattimo, ha deciso di non dissociarsi dal minuto di silenzio.
Tuttavia, va notato che la polemica sollevata da Crosetto sembra ignorare il fatto che anche tra gli israeliani ci sono opinioni diverse riguardo al governo di Israele. Alcuni cittadini israeliani, da oltre un anno, contestano la riforma della giustizia promossa dal governo Netanyahu e considerano l’attuale amministrazione come “fascista e razzista”.
In conclusione, la polemica di Crosetto in merito a Gianni Vattimo solleva importanti questioni riguardo a FDI e alle dinamiche politiche in Italia. La politica internazionale, con le sue complessità e sfumature, richiede un approccio ponderato e un dialogo aperto, senza cadere in semplificazioni e strumentalizzazioni.
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