– di Corrado Speziale –
Domenica 4 dicembre, alle ore 18 al Palacultura Antonello, si terrà un evento speciale e particolarmente atteso, nell’ambito della 102.ma stagione concertistica della Filarmonica Laudamo di Messina. Protagonista sarà l’Orchestra Sinfonietta Messina, diretta dal maestro Ezio Spinoccia. “Una vita di Musica” è il titolo del concerto dedicato con affetto e passione al grande Melo Mafali, pianista e compositore messinese che proprio un anno fa moriva prematuramente ed improvvisamente in Ungheria. Mafali ha lasciato di sé ricordi indelebili, a dimostrazione di tanto talento, passione, creatività e senso musicale. Qualità che possedeva come pochi, in virtù delle quali, adesso, l’Orchestra Sinfonietta, della quale faceva parte, essendone tra i promotori, gli renderà omaggio. In programma, opere originali di Mafali, e musiche di Bizet, Vivaldi e Puccini, appositamente arrangiate dal compianto musicista messinese.
Ad un anno dall’improvvisa e prematura scomparsa di Melo Mafali, l’Orchestra Sinfonietta Messina, domenica 4 dicembre alle ore 18, al Palacultura Antonello, renderà omaggio al grande pianista messinese con un concerto dal sapore speciale: “Una vita di Musica”, sotto la direzione del maestro Ezio Spinoccia. L’evento si preannuncia straordinario sia sotto l’aspetto artistico – musicale che per le implicazioni sentimentali dettate dalla circostanza. Per questo i cittadini messinesi non faranno mancare la propria presenza, con una partecipazione che si preannuncia da grandi occasioni.
Il programma prevede opere originali di Melo Mafali, alcune proposte in prima assoluta, composte proprio per la “Sinfonietta”, della quale faceva parte e di cui fu promotore, e musiche di Bizet, Vivaldi e Puccini, appositamente arrangiate dal compianto musicista messinese.
L’Orchestra Sinfonietta Messina nasce dall’incontro di sei professionisti del mondo musicale messinese. Percorsi diversi e paralleli si uniscono in nome di una progettualità colma di passione, competenza e dedizione nei confronti delle arti. Obiettivo principale della cooperativa è la produzione di iniziative, eventi e format culturali sul territorio cittadino, come su quello internazionale, per rappresentare un punto di riferimento nuovo e solido per la città, associando produzione e divulgazione. Fra le produzioni originali, il fortunato progetto Aria di Faber di Giancarlo Parisi, che domenica sarà tra i protagonisti del concerto, I Regali di Natale di, e con, Antonella Ruggiero e l’opera/balletto La Manna dedicato alle vittime della mafia.
“Ad un anno dalla scomparsa di Melo Mafali, questo concerto vuole essere un riconoscimento del suo incredibile talento, versatilità ed entusiasmo”, si legge nel comunicato della Filarmonica.
Melo Mafali & la Filarmonica Laudamo. I suoi ultimi concerti.
Tra le tante circostanze in città restano indimenticabili le sue ultime performance prima dell’emergenza Covid: il 14 marzo 2019 fu protagonista di un super concerto piano solo per la Filarmonica Laudamo, nella rassegna Accordiacorde, dedicato a Keith Emerson, di cui era cultore e grande interprete. “Emersoniana. Keith Emerson compositore”, fu una super lezione-concerto dove Mafali raccontò in maniera straordinaria, coinvolgente, la musica di Emerson, inserendo anche delle proprie composizioni, interpretate magnificamente.
Luciano Troja, allora direttore artistico della Laudamo, dichiarò simpaticamente in sala: “Stimo immensamente Melo Mafali… e devo dire che sono un po’ invidioso per la sua tecnica e della sua capacità enciclopedica di mettere tutto all’interno della musica”. Parole che da oggi resteranno incise sulla pietra.
Qualche giorno dopo, rimanendo appositamente in città prima di ripartire per le sue attività all’estero, Mafali fece parte dell’ensemble della Filarmonica Laudamo Creative Orchestra in uno storico concerto sotto la direzione di Karl Berger, arricchito da due giorni di workshop, evento cui egli teneva tantissimo. “Sono molto felice di esserci, è qualcosa di veramente unico”, aveva detto il pianista in quella circostanza.
Nella sala prove del teatro, il siparietto finale di pianoforte a quattro mani con Luciano Troja, durato pochi, indimenticabili minuti, è stato un privilegio per pochi.
Al concerto, Mafali si dedicò alla tastiera e agli effetti.
“Non nasco musicista classico, anche se ho iniziato studiando musica classica. Non nasco neanche musicista jazz, anche se ho studiato jazz. Non so, mi sento un ibrido, mi occupo anche di musica elettronica che mi piace tantissimo, la mia caratteristica è quella di essere un improvvisatore, mi piace pensare in un certo modo musicalmente e trasferire tutto sul pianoforte”.
Tanto diceva di sé Melo Mafali, artista unico, che Messina non potrà mai dimenticare.