Facciamo un gioco che gioco non è. Dopo le piazze ora c’è il Parlamento, in mezzo ci infiliamo l’opinione di chi non essendo un politico, non potrà votare, ma che vuol dire la sua. Apriamo un forum di discussione, per chiarire, far dire a chi vuole ciò che pensa, illustrare opinioni e punti di vista. Lo facciamo sulla nostra pagina facebook, dove posteremo quest’articolo. Poi i commenti, e speriamo tanti, diverranno articoli e saranno pubblicati. Così l’opinione di questo fetta dei nebrodi diverrà “partecipazione” sul grande dibattito in corso sul web e dentro la rete. Un moneto di chiarezza e conoscenza, fuori dai luoghi comuni.
E’ un passaggio delicato quello che questa legge sta tracciando.
Forse molto di più di quello che fu il passaggio sul divorzio.
Una legge che interferirà su usi, costumi, situazioni, modi di vivere, che segnerà il “sociale” di molti, e che ci farà fare i conti con l’Europa, che aspetta un’Italia arretrata sulla questione.
Brolo è uno spaccato della nostra Italia.
Due onorevoli, su fronti opposti, che potrebbero dir come la pensano sulla questione, amministratori comunali, attuali, passati, e futuri, per i quali sarebbe bene comprendere come la pensano.
E poi le varie associazioni, l’intellighenzia culturale, quella dotta, forbita, realtà che spesso dicono la loro, e qui sarebbe davvero il caso.
I giovani, il mondo cattolico, ma anche quello delle altre realtà ecumeniche – quest’ultimo, oggi, non presenti o male ascoltati nel grande dialogo nazionale, i rappresentanti delle organizzazioni politiche, e quelli che rappresentano i vari settori giovanili, sulla Cirinnà come la pensano.
Un momento, questo, di confronto, di chiarezza, di rispetto sopratutto per le proprie idee, che quando si hanno è giusto manifestarle, senza pensare che “ci si espone troppo” o si manca di rispetto a qualcuno o qualcosa.
Un dibattito coerente, corretto, senza insulti o luoghi comuni, che voli alto, al quale possono partecipare tutti, brolesi e non… e mentre aspettiamo invitiamo anche quale punto di partenza a leggere quanto pubblicato ieri. E’ il punto di vista, fermo e deciso, del sacerdote di Brolo.
Un dibattito che ci aiuti anche a conoscere cosa realmente dice, vuole, modifica, cambia questa legge.
Perchè anche su questo c’è molta ignoranza, anzi poca conoscenza.
SINTESI
UNIONI CIVILI E ADOZIONI GAY: ECCO COSA DICE IL DDL CIRINNÀ
Le convivenze tra persone dello stesso sesso disciplinate nel codice civile con diritti assai simili a quelli derivanti dal matrimonio.
Ecco in sintesi cosa prevede il disegno di legge Cirinnà all’esame del Senato.
Il testo Cirinnà disciplina le unioni civili per le coppie omosessuali e la convivenza in genere. In sostanza crea un nuovo istituto per coppie dello stesso sesso, «avvicina» le unioni gay al matrimonio introducendole direttamente nel codice civile.
– ADOZIONI: Il testo Cirinnà estende alle unioni civili la cosiddetta stepchild adoption, ossia l’adozione del bambino che vive in una coppia dello stesso sesso, ma che è figlio biologico di uno solo dei due, prevista dall’articolo 44 della legge sulle adozioni. Nessuna modifica al testo sulla fecondazione assistita
– COSTITUZIONE UNIONE CIVILE: Nel testo Cirinnà si sottoscrive di fronte a un ufficiale di stato civile, alla presenza di due testimoni e viene iscritta in un registro comunale. È certificata da un documento che attesti la costituzione dell’unione e che deve contenere: dati anagrafici; regime patrimoniale; residenza. Si può scegliere uno dei due cognomi o decidere di adottare entrambi i cognomi.
– CAUSE IMPEDITIVE: L’unione civile non potrà essere realizzata se una delle parti: è ancora sposato; è un minore, salvo apposita autorizzazione; ha un’interdizione per infermità mentale; ha un legame di parentela; è stata condannata per omicidio consumato o tentato sul coniuge dell’altra.
– REGIME GIURIDICO:Per quanto riguarda il regime giuridico ovvero diritti e doveri reciproci, figli, residenza, concorso negli oneri, abusi familiari, interdizione, scioglimento dell’unione nel testo Cirinnà si applicano gli articoli del codice civile.
– RECIPROCA ASSISTENZA: Il testo Cirinnà riconosce alla coppia diritti di assistenza sanitaria, carceraria, unione o separazione dei beni, subentro nel contratto d’affitto, reversibilità della pensione e i doveri previsti per le coppie sposate.
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