E’ netta la vittoria, riportata dagli specializzandi, sul testo dell’emendamento attraverso il quale si intendeva giungere ad introdurre la tassazione Irpef per le borse di studio superiori a 11.500 euro.
La misura, precedentemente approvata in Senato ed al vaglio della Commissione Finanze di Montecitorio, introduceva un prelievo fiscale sulle borse di studio eccedenti 11.500 euro annui pari al 20%; equiparando di fatto i redditi provenienti da borsa di studio a quelli da lavoro dipendente.
Giorni di mobilitazione e presidi in tutta Italia durante i quali, le due più importanti associazioni nazionali degli specializzandi, riuniti sotto la sigla di Federspecializzandi e Sigm, hanno fatto sentire prepotentemente e perentoriamente la propria voce e la propria ferma opposizione nei confronti del provvedimento.
Una febbrile attesa che si è conclusa nel pomeriggio di ieri, quando da Montecitorio è giunta ufficialmente la notizia: il testo dell’emendamento, introdotto nel disegno di legge sulla Semplificazione fiscale, è stato respinto all’unanimità dalla Commissione Finanze della Camera.
Nella mattina di ieri una delegazione nazionale dei medici specializzandi è stata ricevuta dal presidente on. Gianfranco Conte e dal Vice presidente on. Sergio D’Antoni; tra questi, presente all’incontro, il dott. Fabrizio Sottile esponente di Federspecializzandi, senatore accademico ed unico rappresentante dei medici specializzandi dell’Ateneo messinese e di tutta la Sicilia.
La netta marcia indietro da parte della Commissione Finanze di Montecitorio è stata salutata con entusiasmo dal senatore Sottile che si è soffermato a commentare la vicenda: “Esiste ancora oggi un equivoco di fondo – spiega Sottile- gli specializzandi sono medici in formazione e non lavoratori strutturati; il contratto di uno specializzando – sottolinea il senatore accademico- non contempla vantaggi e diritti propri di un medico strutturato”.
“I medici specializzandi, ad esempio, non hanno diritto alla tredicesima né tanto meno a giorni di malattia – ricorda Sottile- ed è pertanto paradossale che si possa anche solo pensare di applicare ad un reddito da borsa di studio una tassazione così iniqua”.
“Chi cerca di risanare il deficit dello Stato colpendo cultura e ricerca priva il paese del proprio futuro – ammonisce il rappresentante dei medici specializzandi- si priva in tal modo un’intera generazione dei propri sogni e della possibilità di credere che esista un’alternativa attraverso la quale opporsi ad interesse ed opportunismo”.
“I giovani, è necessario ribadirlo ancora una volta – incalza Sottile- sono il futuro per questa nazione, il segno tangibile che un’Italia diversa è possibile; un’Italia che rappresenta l’eccellenza nel mondo”.
“I giovani borsisti e ricercatori desiderano crescere, vivere e formarsi in questo paese; il solo ipotizzare l’adozione di misure come l’introduzione di una tassazione sulle borse di studio, per molti unico mezzo di sostentamento – denuncia Sottile- equivale a chiudere la porta ad ogni speranza ed al futuro per migliaia di giovani italiani: i migliori cervelli, che fanno grande l’Italia nel mondo, costretti a lasciare il paese per andare a cercare altrove condizioni di vita oggi negate”.
“Accolgo pertanto con soddisfazione la posizione espressa dalla Commissione Finanze di Montecitorio che – conclude il senatore Sottile- nella persona del Presidente Conte e del Vice presidente D’Antoni, ha respinto il testo dell’emendamento che avrebbe segnato la fine della ricerca e della formazione in Italia”.
Notizia accolta con entusiasmo e soddisfazione anche in città dove il dott. Salvatore Aversa, esponente di Federspecializzandi e rappresentante degli specializzandi e dei dottorandi in seno al Consiglio di Amministrazione dell’Ersu, sottolinea: “La città di Messina è stata protagonista di un’assemblea ampiamente partecipata, segno che esiste un forte senso di unità e responsabilità da parte di tutti i colleghi”.
Emma De Maria