Basket

UPEA ORLANDINA BASKET – Peppone Condello, grinta e mentalità vincente

di Claudia Lentini

peppone_condello_450_x_339Reggio Calabria 1971, città dove muove i primi passi da giocatore nel “mitico” CAP Reggio del professore Melara.
Al di là dello Stretto fino a ventidue anni, fino alla C1, poi cronologicamente, la B2 a Cosenza, Reggio Calabria, Barcellona P.G. e Capo d’Orlando.
Dal 1997 al 2001, dalla serie B fino alla promozione in A2, Giuseppe Condello pianta radici in casa Upea, semina simpatia, coltiva talento, un rapporto consolidato con la città, un affetto familiare col presidente Enzo Sindoni, come quest’ultimo ha tenuto a specificare in una recente conferenza stampa.
Altra parentesi a Barcellona, fine carriera da cestista nella città paladina che lo rimette immediatamente in pista come allenatore delle giovanili, poi assistente in A2, infine gli affida la serie C 2009/2010.
Occhi grandi ed un sorriso accogliente, la simpatia di un giovane allenatore con le idee chiare e tanta voglia di far bene Una chiacchierata a pochi giorni dal campionato, con il coach dell’Upea Orlandina Basket, Giuseppe Condello, per me, per tutti “Peppone”.

Da giocatore ad allenatore. Parlami di queste esperienze sotto il profilo personale e professionale

Allenatore, diciamo per sbaglio, avevo smesso di giocare per problemi di salute, quando Enzo Sindoni mi chiese di collaborare con l’Upea. Ho cominciato così a seguire le giovanili, quattro anni fatti anche di grandi soddisfazioni, finali nazionali, era la prima volta sia per l’Orlandina che per una squadra siciliana. Poi l’esperienza da assistente in seria A, che è stata, a dir poco, bellissima, era l’Orlandina Basket di Pozzecco e compagni, siamo arrivati sesti, la Coppa Italia. Quell’anno ho preso tutto ciò che di buono si poteva. Oggi l’occasione della serie D che è diventata subito C per via del ripescaggio.

Il peso della responsabilità. Una squadra attrezzata per vincere il campionato, una società esperta, tante aspettative

Si è vero, molte aspettative, la pressione però la sentivo prima di avere questa squadra, adesso sono più tranquillo, certo poi le partite bisogna vincerle, ma quando vedi che la squadra va bene, si allena bene, ti rassereni. L’unica difficoltà è che in una settimana di tempo, quanto manca all’inizio del campionato, devono scattare meccanismi utili al gioco, però ci sono dei giocatori abbastanza evoluti da inserirsi bene da subito – deve formarsi il gruppo – il gruppo c’è, si sono già amalgamati bene – chi anima lo spoiatoio? – Ariel Aimaretti e Federico Antinori, sono i più anziani, loro coinvolgono tutti, anche in campo, danno consigli specie ai più giovani e questa è senza dubbio una buona cosa, per un ragazzo è positivo avere delle persone che ti consigliano, che ti stimolano a fare bene.

enzo_sindoni_450_x_338Come ti inserisci nei programmi societari?

Per il momento è un progetto ad un anno, lavoriamo su questo campionato poi si vedrà, sarà Enzo Sindoni a decidere cosa fare.

In una settimana di tempo hai dovuto cambiare il roster, ridisegnare con la società un nuovo team. Differenza tra i campionati? Quali difficoltà ad una settimana dall’inizio del campionato?

Le differenze tra i due campionati sono enormi, uno regionale, l’altro nazionale, la serie D era senza dubbio più facile, in C ci sono giocatori di un certo spessore, società che investono. – oltre l’aver preparato la nuova squadra in una settimana c’è un ulteriore coefficiente di difficoltà, il campionato inizia tra pochi giorni – Cinque partite in due settimane, forse la pressione, di cui parlavamo prima, è questa. Sono convinto che, ne abbia parlato anche con i ragazzi, sia importante adeguarsi al campionato, la squadra è forte, non c’è dubbio, ci sono buonissimi giocatori, però dobbiamo adeguarci al campionato, andremo a giocare in campi brutti dove magari non c’è parquet, dove c’è quello che ti insulta, canestri che si muovono, l’arbitro che non fischia. Tecnicamente siamo validi però dobbiamo adeguarci anche alle difficoltà che questo campionato esprime.

Che tipo di squadra sarà la tua? Caratteristiche tecniche

La mia squadra è fornita in ogni ruolo, sono per un gioco veloce, difesa e contropiede, i miei ragazzi comunque sanno cosa far anche a metà campo con la difesa schierata, sanno leggere le situazioni di gioco. Federico Antinori e Pablo Albertinazzi giocano bene il pick and roll, Ariel Aimaretti è molto forte spalle a canestro, sa anche lui bloccare e rollare dentro, quindi tante opzioni, siamo veramente assortiti.

dscf9468_380_x_450Parlami dei tuoi giocatori

Sono rimasto favorevolmente colpito da Antinori ed Aimaretti, due ragazzi che si impegnano, si danno da fare, incitano i compagni, sono molto forti anche come giocatori, quindi meglio di questo onestamente non potevo aspettarmi. Spero che duri, sta a me cercare di far durare questa situazione in campo, con la serenità in allenamento.

Campionato 2009/2010

Ci sono tre o quattro squadre difficili da approcciare, Gioia Tauro su tutti che ha tre argentini molto buoni, due sicuramente, Leo Ricci ed Emiliano Gramajo, poi anche un lungo, Luciano Trentini ed altri ragazzi di categoria. Giocano in un campo molto brutto, ci sarà pressione, hanno allestito una squadra prettamente di categoria, con i migliori giocatori di quella categoria, ad esempio Gramajo che nelle ultime quattro stagioni è sempre salito dalla C1 alla B2, giocatore esperto e molto forte, Leo Ricci due anni fa è stato miglior realizzatore in B2, lo scorso anno ha giocato in B2, insomma uno molto tosto.
Poi Basket Cosenza, che ha preso Gianluca Ambrosecchia e Davide Rea, giocatori di B2, hanno Tonino Pate, un quattro molto forte, l’anno scorso è stato miglior realizzatore e rimbalzista in C1. Infine Basket Gela, anche loro hanno fatto qualche acquisto importante, come Gianluca Tartaglia, un giocatore di categoria che si è sempre fatto valere, lo conoscerai di certo. Sono queste le squadre da battere, poi non so se ne uscirà qualche altra, capita spesso di trovarsi con squadre che non ti spetti.   

Azzardiamo un pronostico, play off

Primi, speriamo, noi. Mah sì, saliamo in B, ci togliamo il pensiero e ci guardiamo i play off. Poi credo Gioia Tauro, Cosenza, Gela, forse Rosarno, che ha giocatori d’esperienza ed un campo molto brutto dove giocare.

Promozione B2

Oltre noi, Gioia Tauro su tutte – la squadra più attrezzata è quindi Gioia Tauro – assolutamente sì, loro hanno costruito una squadra per vincere il campionato, gli abbiamo scombussolato i programmi.

dscf9937_450_x_340Esageriamo, chiedi ad Enzo Sindoni un giocatore per Capo d’Orlando

Sono strafelice così, non posso far altro che ringraziare Enzo Sindoni per quello che ha fatto, per la squadra che è riuscito a mettere insieme in soli tre giorni. Non ho nessuna pretesa, nessuna richiesta.

Da giocatore con chi avresti voluto giocare e perché?

Con Gianmarco Pozzecco. Gianmarco mette i lunghi in condizione di fare tiri facili, andare a segnare solo da sotto, fare il tiretto giusto. Per me lui è il play ideale.

Quale giocatore della storia del basket nazionale ti sarebbe piaciuto allenare?

Dino Meneghin. Da allenatore, avere in campo uno col suo carisma – anche con la sua cocciutaggine, era uno molto tosto – mi piacciono i giocatori tosti, determinati.

dscf0042_450_x_338Sempre dal panorama nazionale, Il quintetto di tutti i tempi

Gianmarco Pozzecco, perché senno mi insulta, Antonello Riva, numero tre Mario Boni, quattro Renato Villalta – ci avvicinamo a Nantes 1983, Brunamonti al posto di Pozzecco – anche lui veramente niente male e.. – Meo Sacchetti – grande Meo, lo piazziamo a tre. Va benissimo Nantes.

Un nome su tutti, dalla storia del basket?

Gianmarco Pozzecco – dal panorama internazionale? – dire Michael Jordan è abbastanza ovvio, per quello che ha fatto – io non lo sceglierei – prima la pensavo come te, ma se guardi i suoi filmati con l’occhio dell’allenatore, ti rendi conto che era veramente forte, tanto forte. Direi Jasikevicius, un play maker che mi piace veder giocare.
Amavo Charles Barkley più di Jordan, mi piaceva da morire Kevin McHale, sembrava uno da dopolavoro ferroviario, però tecnicamente fortissimo. Che roba ragazzi..

Buon lavoro coach!

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24 Ottobre 2009

Autore:

admin


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