– di Corrado Speziale –
Il nuovo PRG, la Variante di salvaguardia, il PIAU, il Piano Mortelle – Tono. Cosa l’assessore, nonché vicesindaco, Salvatore Mondello ha ereditato dalla precedente Amministrazione e quali iniziative lo stesso intende intraprendere al fine di dare un volto alla città, secondo gli intendimenti dell’Amministrazione De Luca. E’ sicuramente prematuro conoscerne i dettagli ma il nuovo assessore, che è sia ingegnere che architetto, vuole mettere subito alcuni paletti: “Andremo in discontinuità per quanto riguarda la procedura del PRG”. Sulla Variante Salvacolline: “E’ un falso problema, riproponeva vincoli già esistenti”. Riguardo al connubio Variante – Piau: “Il trasferimento dei volumi in zone ex Zir e Zis ci convince molto poco”. Ma la “stella polare” della gestione amministrativa De Luca – Mondello ha un percorso prioritario: “Sbaraccamento e risanamento”. Le modalità sono contenute nell’art. 62 della Legge di stabilità regionale 8/2018, frutto di un emendamento proposto all’Ars da Cateno De Luca e approvato dall’Assemblea. Abbiamo incontrato l’assessore Mondello, il quale ci ha rilasciato un’intervista.
“PRG, punto e a capo”. Parte da qui Salvatore Mondello, 48 anni, di professione ingegnere e architetto, nuovo assessore dell’area Urbanistica, Infrastrutture, Lavori pubblici dell’Amministrazione comunale di Messina, guidata dal sindaco Cateno De Luca. A Mondello è toccata anche la carica di vicesindaco. Ne è la riprova l’evidente fiducia riposta nei suoi confronti da De Luca, persona nota per l’attitudine ad avocare a sé volumi di lavoro non indifferenti in ambito amministrativo. Con tutto ciò, Mondello è stato il prescelto e adesso dovrà gestire un’importante mole di impegni. In ambito urbanistico, nella fattispecie, considerate le iniziative portate avanti ma alla fine non concluse, interrotte, se non addirittura cadute nel vuoto, da parte dell’Amministrazione precedente, il nuovo assessore si ritrova a un bivio: continuare su quella linea o mettere un punto e voltare pagina. La seconda soluzione è quella che Mondello intende proprio adottare. “Discontinuità” per quanto riguarda la procedura sul nuovo Prg, è il termine più significativo che sintetizza le intenzioni del nuovo assessore. La presentazione dello schema preliminare con le linee guida del nuovo Piano Regolatore Generale, avvenuta lo scorso 20 aprile, era stato l’ultimo atto dell’Amministrazione Accorinti. Ma precedentemente, dopo mille vicissitudini ancora in divenire, era caduta nel vuoto la famosa Variante di salvaguardia, cosiddetta “Salvacolline”, dopo essere approdata in Consiglio comunale. Vita ancora più difficile ha avuto il PIAU – Programma innovativo in ambito urbano, “Progetto integrato per la ristrutturazione e riqualificazione urbana”, previsto tra la Stazione marittima e Gazzi, suddiviso in 5 ambiti, che prevedeva, tra l’altro, un mix urbano nelle zone ex Zir e Zis con atterraggio di parte dei volumi sottratti alle colline. Sul questo Piano, nello specifico, dopo le numerose osservazioni del Genio civile, si è addirittura espressa negativamente la Commissione Urbanistica Comunale. Insomma, per Mondello ci sono tracce da “formattare” sulla cui piattaforma riscrivere nuovi programmi. Sarà una sfida. La fase post De Cola è già iniziata.
Abbiamo incontrato il nuovo assessore, Salvatore Mondello, il quale ci ha rilasciato un’intervista.
Quanto è significativo che l’assessore all’Urbanistica sia anche vicesindaco? Vuol dire che il sindaco De Luca tiene particolarmente all’argomento? Ciò comporta maggiori responsabilità…
Le due cose non sono strettamente connesse, perché il ruolo di vicesindaco è un ruolo di ausilio al sindaco che però nel caso di specie, trattandosi di Cateno De Luca, è marginale, perché essendo egli una persona di forte personalità, in tal senso non ha grandi necessità. Diciamo che è una rappresentanza di supporto. Relativamente, invece, alla centralità del ruolo urbanistico, per quanto riguarda la materia, ha perfettamente ragione: è un tema per noi importante e avrà la giusta attenzione.
Tante cose rimaste in sospeso: la Variante di salvaguardia, il PIAU, un PRG che non si è mai affrontato adeguatamente, tranne le linee guida rappresentate a fine mandato…
Guardi, la situazione è molto chiara dal punto di vista amministrativo, un po’ meno chiara dal punto di vista dei contenuti. Per quanto riguarda l’aspetto amministrativo è stato portato all’approvazione uno schema di massima. Voglio ricordare in proposito che anche se questo fosse stato approvato, non avrebbe avuto alcuna valenza dal punto di vista dei vincoli o della zonizzazione. Era semplicemente un ragionamento di massima che doveva poi essere seguito dalla reale elaborazione del PRG.
Mentre riguardo ai contenuti?
In merito invece ai contenuti, in quanto tali, indubbiamente disconosciamo ciò che è stato fatto e andremo in discontinuità per quanto riguarda la procedura del PRG. Nel senso che come in questi mesi ho amato dire “PRG, punto e a capo”. Vogliamo aprire un tavolo concertativo con tutti gli attori presenti sul territorio, con particolare riferimento agli organi professionali che non sono stati presi in considerazione. Mi riferisco a tutti i commercianti, alle associazioni di categoria, gli agenti immobiliari e tutti coloro i quali hanno attività produttive. Cioè a coloro che realmente usufruiscono di quelli che sono i riflessi dello strumento urbanistico.
La Variante “Salvacolline” ad un certo punto è diventata un problema su cui si è aperto un grosso dibattito cittadino.
La variante “Salvacolline” è un falso problema, perché di fatto riproponeva tutta una serie di vincoli sovraordinati che già esistono, per cui a mio avviso era un modo elegante per cercare di dilazionare i tempi, per cui non vedo grosse problematiche in merito. Si tratta semplicemente di verificare quali siano i vincoli sovraordinati al PRG e capire se è necessario apportare qualche modifica o eventualmente aggiungerne qualche altro all’interno del PRG. Ma non credo che ci siano problemi.
Relazione Variante – PIAU. La delibera 74/C del 2012 prevede il trasferimento dei volumi…
Quello è un ragionamento che a noi convince molto poco, perché trasferire dei volumi in una zona così complessa qual è la Zir – Zis, questo era l’obiettivo, non connota di qualità quello che è già il tessuto urbanistico. Lì ci troviamo in un contesto di mix idea urbanistica dove c’è un po’ di tutto: scuole, attività produttive, uffici. A nostro avviso lì andrebbe affrontato, così come peraltro prevede la legge 8 del 2012, un piano particolareggiato esecutivo all’interno del quale andare a trovare soluzioni armoniche. Quindi non con spostamenti di volumetrie eccessive, trasformando un’area che di per sé non ha una grande vocazione residenziale. Peraltro, aggiungo: in questo momento non credo che la città abbia necessità di residenze, ma ha bisogno di altro.
La centralità del Piano sono i piani di risanamento. Quindi centralità al risanamento.
Quindi pensa che quei volumi potrebbero andare dove realmente ce n’è di bisogno…
Il risanamento è una nostra priorità. Come lei ben sa l’on. De Luca ha fatto un emendamento (alla Legge di stabilità regionale, ndr) che istituisce l’agenzia per il risanamento, che accorpa all’interno le peculiarità del Comune e quelle dell’IACP. Questo consente di snellire le procedure burocratiche. Il nostro intendimento è quello di riprendere i piani di risanamento che già esistono, che, ricordo, sono attuativi, e che devono essere ovviamente snelliti o rivisti, perché risentono un po’ della datazione in cui sono stati fatti all’inizio degli anni 90. Vanno aggiornati, attualizzati e riproposti affinché si possano attuare nella loro completezza con l’ausilio dell’agenzia del risanamento, e pertanto in linea prioritaria a questo tipo di intervento con lo sbaraccamento, ovviamente.
Lei si ritrova dinnanzi a programmi da scoprire e da rivedere. Pensiamo, ad esempio, al Piano particolareggiato Mortelle – Tono e allo stesso PIAU, su cui si sarebbe redatto il nuovo PRG. A questo punto dovrebbe assumersi l’impegno di integrare e migliorare questi piani.
Il problema è esattamente al contrario. Nella visione dell’urbanistica si parte dalla strategia: prima si fa il PRG e poi i piani attuativi, in una città che ha visto le sorti urbanistiche spostarsi di ventennio in ventennio. Nel recente passato abbiamo avuto il Piano TECNE, che risale agli anni 70, e il successivo Piano che risale al 2002, che è la “variante senza nome”, che non ha nessuna connotazione perché redatta dagli uffici comunali. Quindi è chiaro che se non c’è una visione urbanistica armonica, tutto ciò che succede in città è figlio della casualità. Non può essere così, si parte da una strategia complessiva, si pianifica in maniera seria, attraverso dei piani regolatori, e poi si fanno i piani particolareggiati. Chiaramente è ovvio che ciò che di buono già esiste in città, siamo disponibili ad accettarlo ed utilizzarlo. E’ normale che sia così.
Per quanto riguarda l’argomento Urbanistica, dunque, per il nuovo assessore Salvatore Mondello, a Messina “si cambia registro”.
Ma attenzione: al momento c’è sempre aperto quello della “banca dei volumi”. Da trasferire…