Sabato la pressa d’atto dei danni e dei misfatti. Questo poco prima dell’avvio del saggio della Scuola di Musica, come si evince dalla denuncia del consigliere comunale Pino Campisi. “Tagliato” anche il telo dello schermo, e qui la faccenda assume altri risvolti perchè lo stesso è proprietà della vecchia gestione e che al tempo con un esposto in Procura denunciò il fatto che ne era stato privato del possesso.
Ora scatteranno le indagini per accertare l’identità del soggetto o dei soggetti che hanno messo in atto quest’azione tipicamente teppistica, ma intanto c’è dell’altro, mentre chi ama la settima arte può provare solo disgusto ed Enrico si rivolta nella tomba.
“A chi di competenza: ore 19:30, Gliaca, 17 poltroncine del Palacultura Don Puglisi, rovinate (tagliate probabilmente con una lama nella spalliera)… sarà il caso di farsi risarcire il danno da chi l’ha procurato…”.
Così scrive il consigliere comunale Pino Campisi, appena entrato nella sala cinematografica dell”Alter Cinema” per assistere ad un saggio musicale programmato per sabato pomeriggio.
Lo stesso aggiunge “…tra le altre cose abbiamo trovato anche faretti non funzionanti, che rendono difficile la lettura degli spartiti al pianoforte, e un taglio (riparato alla meglio) sullo schermo del cinema“.
Per quest’ultimo episodio la vicenda si complica, in quanto il grande schermo è proprietà della vecchia gestione, che al tempo con un esposto in Procura denunciò il fatto che ne era stato privato del possesso.
Per l’impossibilità di azione i faretti, gli interuttori sono chiusi in un’area di pertienza dell’attuale gestione della sala cinematografica – che ha compromesso anche il regolare svolgimento del saggio – si pone il problema, quasi matematico, dei tempi di affidamento della sala.
Questo doveva essere di sei mesi.
Sarà scaduto?
Forse Si! Forse no!
Ora, dopo la segnalazione del consigliere comunale, scatterà la denuncia ai carabinieri dell’atto di vandalismo e quindi le indagini per accertare e possibilmente identifica l’autore o gli autori del gesto.
Brutta storia.
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