“IL VAPORETTO” – Appunti per un’escursione “guidata” al relitto che giace sui fondali di Gliaca di Piraino
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“IL VAPORETTO” – Appunti per un’escursione “guidata” al relitto che giace sui fondali di Gliaca di Piraino

Quel relitto giace sui fondali di Gliaca di Piraino da oltre un secolo e mezzo, si pensa che potrebbe essere un “danno collaterale”, tragico epilogo, della rivolta della città di Messina contro il governo Borbonico.  Ma al di là di tutto conserva intatto il fascino di un relitto che  giace nel silenzio del mare mentre a poche centinaia di metri la spiaggia affollata di gente vociante racconta altre storie.

Nella storia del territorio di questa porzione del messinese c’è questo relitto.

Oggi meta di escursioni di subacquei e degli amanti della fotografia in immersione.

Luogo ideale di stallo per pesci anche di discrete dimensioni. Un relitto ricco di fascino, che si lascia accarezzare dalle maree  e che permette a sabbia e alghe di ricoprirlo.

Poco di sa della sua storia. Anche la data dell’inabissamento resta avvolta nel mistero e nei racconti che la fantasia popolana gli ha costruito addosso.

Potrebbe essere uno di quei battelli  che nel gennaio nel 1848 stazionarono davanti al porto di Messina, città in rivolta, e che avevano poi levato le ancore per far rotta verso Palermo.

Una piccola flotta composta da “tre grosse navi a vela, sei vapori da guerra, cinque di minor forza, due corvette, e molta quantità di piccoli legni”, come ci raccontano le cronache del tempo.

Su quel naviglio c’erano imbarcati uomini in armi, ma anche vettovaglie, oggetti preziosi, cibarie. E qualche nave si perse per strada…

Ma nulla si sa di questo relitto.

E’ ignoto anche il nome anche se qualche anziano pescatore del luogo, rammenta in una sorte di passa parola, di aver sentito dire, ad altri più anziani, che si chiamasse Federico.

Del resto – come altri vogliono – ci sta anche se spostiamo l’affondamento della nave a fine secolo – tra il 1850\1890 -.

Al tempo dobbiamo rammentare che la costa era tutta battuta dai collegamenti tre le due grandi città del Regno delle Due Sicilie, anche se l’affondamento a poche centinaia di metri dalla battigia è alquanto inusuale, vista anche l’assenza, nella zona di scogli affioranti non noti, rimane in piedi la teoria della mareggiata che fece scempio della nave in avaria.

Il vaporetto giace ore spezzato sul fondo, suscitando ancora meraviglia e stupore in quanti, spinti da curiosità, lo raggiungono in barca o a nuoto, per osservarlo ad occhio nudo, o in immersione.

 

Tony Ricciardi, sub di Gliaca di Piraino, amante dell’ambiente, ci ha raccontato la storia, ci ha dato le foto che pubblichiamo, ed è sempre ben lieto di far da guida, a chi come lui conserva la passione dell’immergersi sui fondali alla ricerca di storie e suggestioni uniche e questo mare tra secche, fosse e antichi vaporetti ne ha da mostrane e raccontarne.

Tony Ricciardi è su facebook

31 Ottobre 2017

Autore:

redazione


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