VELI DI POLEMICHE – Il sonno della ragione e le albe illuminanti … il miracolo della Madonna Bruna e i laghetti di Marinello 
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VELI DI POLEMICHE – Il sonno della ragione e le albe illuminanti … il miracolo della Madonna Bruna e i laghetti di Marinello 

Dopo il servizio dei Tg3 la nota di Nino Lo Iacono

Il servizio del Tg3, andato in onda nei giorni scorsi  forse per errore o forse per ignoranza, ma certamente per superficialità, ha attribuito i laghetti di Marinello al Comune di Oliveri e  non al comune di Patti come spesso accade  nell’attribuire Taormina alla provincia di Catania e non a Messina, e ha localizzato il tratto di costa nell’inesistente golfo di Tindari piuttosto che in quello di Patti.

Il pensiero corre subito a  quanto  la geografia dell’Italia sia un lontano ricordo della terza elementare ma spinge anche a chiedersi perchè  si  cavalchi l’onda di facili comunicazioni abbaglianti che poi di concreto per le città e il territorio non producono nulla? Vecchia e quasi noiosa questa diatriba tra i due litiganti, Patti e Oliveri, che si contendono la paternità di Marinello e qualche volta di Tindari… come se questa avesse bisogno, Regina quale è, di qualcuno che le dia i natali!

Già nel 1928 il Sindaco di Oliveri tentò di accorpare al suo Comune non solo Tindari, ma persino, Scala e Mongiove nel tentativo di fare un’unica grande nuova circoscrizione comunale insieme con Falcone. Il podestà pattese di allora, Ignazio Gatto, rispose al Prefetto, che gli aveva chiesto il parere in proposito, che sarebbe stato più logico, creare l’antica Tindarite comprendente Oliveri, Montagnareale e Librizzi con capoluogo Patti; storicamente sarebbe stato più corretto.

E’ opportuno ricordare pure che la gestione di un territorio complesso come quello di Marinello comporta anche l’assunzione di oneri.

Eh sì, perchè questo bisogna ricordarlo alle memorie corte dei politici e di tutti gli  esperti di turismo e di cultura che proliferano nella nostra bella Italia più dei funghi del  Borgotaro, nell’alta Val Taro, nel lontano ma vicinissimo 2015 Marinello venne “disonorata” in una nota trasmissione satirica nazionale perchè piena di rifiuti per colpa  del Comune di Patti…

Certo, in quella circostanza nessuno osò macchiarsi della colpa infame o tentò di attribuirsene l’appartenenza, e tutto ricadde sulla città di Patti, rea di aver dimenticato il suo patrimonio naturalistico!

Orbene il Comune, nella persona del Sindaco Aquino, immediatamente salvò l’onore non solo provvedendo a mettere tutto in ordine ma lascia che i laghetti di Marinello venissero  sublimati dalle note del piano di Gilda Buttà e del violoncello di Luca Pincini che inaugurano la stagione dei concerti ai laghetti all’interno del Festival estivo di Tindari https://www.youtubhttps://www.youtube.com/watch?v=hs6o5WVaMHs.com/watch?v=hs6o5WVaMHs

Ci sono state in passato convenzioni fra i due Comuni finalizzate a gestire insieme sia il servizio di nettezza urbana, sia quello di polizia urbana, ma qualche furbata ha fatto saltare tutto. Era ricorrente l’intervento del Comune di Patti nell’effettuare pulizie straordinarie di rifiuti, anche speciali, che solerti cittadini non pattesi, depositavano sul confine, lato comune di Patti in località Marinello.

Persino l’acqua potabile che il Comune di Patti adduceva, con pesanti costi, dal territorio di Basicò, per alimentare Tindari e Marinello, venne in parte concessa al comune di Oliveri.

Oggi sicuramente in un’aria più rilassata , il Sindaco di Oliveri punta alle sinergie per ragioni di opportunità  che non possono di sicuro fermarsi alla sola  condivisione di iniziative ma a tutta una serie di meccanismi economico turistici validi  360 giorni l’anno!

Ma l’opportunità va dichiarata nelle sedi istituzionali deputate a creare rapporti fecondi e non attraverso improvvisati, unilaterali, squallidi e sporadici spot televisivi!

Decidiamoci una volta per tutte senza fare il bello e il cattivo tempo: il patrimonio si valorizza e si difende con gli oneri e gli onori del caso.

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Lo stesso vale per Tindari: è giustamente il fiore all’occhiello di tutti i paesi della provincia di Messina e pupilla del patrimonio archeologico siciliano! Che tutti i comuni sentano questo orgoglio è davvero una grande opportunità. In tutte le fiere e le Bit dedicate al turismo, i tour operator propongono  le immagini di Tindari  all’estero.

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Del resto Tindari ha un respiro nazionale ed internazionale, è patrimonio di tutta la Sicilia: e se le associazioni locali e i promoter organizzano escursioni per far conoscere questo luogo  sognante e poetico misto di mito, di sacro, di storia,insomma di eternità  dall’alba al tramonto anche con gli spettacoli al teatro è ormai fatto assodato da moltissimi anni.   

Avete letto bene dall’alba: perchè dal 2008  le albe famose al teatro greco di Tindari, organizzate dal teatro dei due Mari in collaborazione con il Tindari Festival di Patti hanno esaltato  con i versi più sacri e pregnanti della  letteratura greca e italiana quello che è un momento di catarsi totale, il sorgere del sole: dalla voce greca di Manuela Mandracchia  ai toni suadenti di Monica Guerritore, dai suoni di Luca Pincini a Edoardo Siravo e Vanessa Gravina alle parole fatte ritmo di Vincenzo Pirrotta, dalla lectio magistralis su Antonello di Messina di Sgarbi a Daniele Silvestri che nel delizioso e seguitissimo concerto dell’Indiegeno fest chiude il suo undicesimo anno, facendo scoprire, ai turisti lo splendore di tanta Bellezza.

E prima ancora, alcuni esperimenti creati dalla Pro Loco degli anni ’80 che, per incentivare le presenze ed abituare la gente alla novità, offriva agli intervenuti la colazione a base di cornetto e granita.

Tindari è una  magia che avvolge tutti, un miracolo di città che unisce tutti e questo andrebbe tradotto in uno sviluppo di sinergie che difendono l’identità di un luogo che deve mantenere la sua autenticità e non essere sicuramente tradita da operazioni  che ne sviliscono la storia, la cultura, la sua unicità in cui risiede la sua Forza. Tindari come Matera, come Assisi, come  Venezia: patrimonio per tutti. La politica dei comuni messinesi dovrebbe sinceramente indirizzarsi non più sui improvvisati coup de théâtre.

Non può nemmeno immaginarsi che si sfruttino i siti di Tindari e Marinello nei vari depliant turistici senza indicarne l’appartenenza territoriale, come succede spesso, perché sia chiaro che si tratta di truffa, di millantato di un raggiro verso il forestiero che, una volta scopertolo, ne può chiedere i danni.

Patti -Tindari è una città blasonata e come tale va rispettata dai cittadini, ma soprattutto dai primi cittadini che, non conoscendo storia e vicende, anche recenti, credono di poter sproloquiare anche sulla scia dell’altrui distrazione o ignoranza.

Nino Lo Iacono

12 Agosto 2019

Autore:

redazione


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