Intervista di Giulia Quaranta Provenzano
Oggi la blogger Giulia Quaranta Provenzano ci propone l’intervista a Veronica Calilli, MaMà FiT Founder nonché diving instructor e dog-sitter con alle spalle una notevole esperienza anche quale modella…
Ciao Veronica! Vorrei domandarti subito come nasce l’idea del tuo blog personale dedicato alle mamme e alla tua famiglia [clicca qui https://instagram.com/_veronicalilli_?igshid=YmMyMTA2M2Y= per accedere al profilo Instagram di Veronica Calilli]. “Ciao Giulia! Avrei tanto voluto scrivere un libro, raccontando un po’ la nostra – mia e di mio marito – storia, cercando di dare speranza e forza a chi come noi ha deciso di buttarsi nella più grande avventura della propria vita: quella di diventare genitori con alcuni aiutini indispensabili per chi, come me, non riesce a rimanere incinta naturalmente. Ovviamente poi, con la nascita di Sol, il tempo per il mio libro è stato poco… ma non ho mai abbandonato l’idea di scrivere. Quando sono arrivati i gemelli, ho pensato che questa magia avrei dovuto gridarla al mondo perché – se prima ero già dell’idea che quasi nulla sia impossibile – beh, ora, ne ho la certezza. Così ho iniziato a parlare di noi su Instagram senza nascondere nulla, né fragilità né debolezze, tuttavia anche condividendo la tantissima gioia di vivere. Non siamo la famiglia perfetta e io non sono una mamma modello, anzi tutt’altro, però forse è proprio questo il bello”.
Da piccola come ti vedevi una volta divenuta adulta, a cosa immaginavi di dedicarti e che bambina sei stata? “Da piccola ero una bambina molto attiva e dormivo poco o, almeno, così dice mia mamma. Sapevo esattamente quello che volevo e questa mia caratteristica e determinazione è cresciuta con me. Non ho mai pensato a quello che avrei voluto diventare da grande, ho sempre vissuto il momento senza mai ragionare troppo sul dopo. Ho praticato sport fin da subito, quindi ero certa che lo avrei fatto tutta la vita e così è stato”.
Se dovessi associare un colore e una canzone alle fasi più significative della tua esistenza, quali sarebbero? “Un colore emblematico nella mia vita sicuramente è il giallo, giallo come il Sole che illumina e riscalda, non per altro la nostra prima bimba l’abbiamo chiamata Sol. Come canzone invece scelgo “Waka Waka (Esto es Africa)” di Shakira. La versione in spagnolo è un brano che mi carica sempre molto e che mi ha accompagnata al transfer e al parto dei gemelli, prima e dopo”.
Tu sei un’istruttrice subacquea CMAS e hai posato pure quale modella in passato. Ebbene, cosa puoi raccontarci di queste tue esperienze e scelte lavorative e pensi di portarle ancora avanti in futuro? “Ho presto lavorato come modellina per vari giornali di moda bimbi, tant’è che ero sempre su e giù per l’Italia tra casting e foto per lo più a Milano… vivevo a Torino, a quell’epoca. Intanto, crescendo, iniziai a sciare e dunque ci trasferimmo in montagna in maniera tale che avessi la possibilità di allenarmi appunto il più possibile. All’età di diciotto anni però ho avuto un incidente sugli sci e così mi sono buttata nel mondo della subacquea – subacquea che è diventata la mia passione, ma altresì il mio lavoro. Ho continuato comunque anche a posare per vari marchi, soprattutto di moto. Come anticipato, non amo pensare a cosa farò e a come sarà il futuro… nonostante ciò, quello che so con certezza è che riprenderò a immergermi… e chi lo sa se non andremo tutti su un’isola e io tornerò a insegnare quello che tanto amo?! Per le foto, invece, ormai sono mamma di quattro bimbi e il fisico e non è più quello di una volta, ci sono le rughe e la cellulite”.
Mamma di Sol, Celeste, Miguel ed Elvis come hai vissuto e vivi la maternità? “La maternità la vivo alla grande, sono grata di questa possibilità che la vita mi ha donato. Ogni mattina mi sveglio e ringrazio l’Universo per tutto questo, orgogliosa di essere mamma”.
So che hai avuto un’ostetrica privata, Giulia Moncini, dunque ti chiedo se vuoi condividere con noi quello che è stato il tuo percorso insieme a lei e a tuo marito Juan. “Sì esatto, Giulia è stata ed è fondamentale per me e per noi. Non ci fosse stata lei a farmi da supporto, dopo il parto, non so cosa avrei fatto. Mi ha accompagnata e non mi ha mai lasciata sola. Anche di notte c’era e c’è, se ne avessi bisogno. Adesso mi aiuta pure con i gemelli per le varie “emergenze” o domande al volo. È molto presente ed è questo quello che fa la differenza. Di altrettanta fondamentale importanza è stato mio marito Juan, lui è il mio pilastro e la mia metà perfetta. È un padre eccezionale e un marito ideale, cosa posso desiderare di più?! Con lui abbiamo affrontato qualsiasi cosa, persino la più complicata – se non ci fosse, mi sentirei persa. Non smetterò mai di ringraziarlo per starmi sempre accanto”.
Essere mamme, essere genitori, essere figli cosa significa per te e come ti senti in ciascuno di tali panni? “Sicuramente non è una cosa semplice essere mamma, come non è semplice essere genitori e tanto meno essere figli… noi, con Juan, affrontiamo il tutto con il sorriso ed è questo ciò che – anche nei momenti no – ci dà la forza di superare gli ostacoli. In quanto madre mi sento felice e grata, come genitore sentiamo che stiamo facendo la cosa giusta e come figlia so che mamma e papà sono parti essenziali per un puzzle perfetto”.
Hai fede in qualcosa, in qualcuno? Pensi cioè che l’essere umano sia il solo artefice della propria sorte o che, ad esempio, il cosiddetto destino faccia la sua parte e, in quest’ultimo caso, cos’è il destino a tuo avviso? “Credo in qualcosa e spesso guardo il cielo, però in cosa credo di preciso non so dirlo… all’Universo forse. Ho idea che il destino faccia la sua buona parte, ma anche l’arte dell’attrazione aiuta – se infatti si fa del bene, si riceve del bene. Cos’è il fato? È, esso, un determinato qualcosa che è già scritto? O è un qualcosa che ci creiamo noi esseri umani? Mah, davvero non saprei rispondere [a tale quesito esistenziale]…”.
Shark è il vostro aiutante… Secondo la tua esperienza, bimbi e animali come si relazionano tra loro e perché è bene ed è bello avere un fratellone a quattro zampe in casa? “Sì, Shark è il nostro bambino peloso. Lo considero il mio primo piccolo. È stato per tanto tempo figlio unico poi, quando è arrivata Sol, ha dovuto digerire il colpo. Sono del parere che crescere un bimbo con un animale in casa sia basilare, in quanto impara subito il rispetto e il prendersi cura dell’altro. Certamente non è semplice ciò ma, se lo si vuole, lo si fa ed è senz’altro un valore in più per la famiglia”.
Infine, se oggi ti trovassi a poter scrivere un messaggio da mettere dentro la bottiglia e consegnare alle onde quale sarebbe? “Ad oggi, se mi trovassi davanti alle onde, vorrebbe dire che già uno dei miei tanti sogni si è avverato e con piacere donerei al mare la frase <<Ricordati che, dopo la tempesta, c’è sempre l’arcobaleno ed è proprio lì davanti a te che ti aspetta: vai e prendilo>>”.