il film racconta la vita del grande musicista Leonard Bernstein(Bradley Cooper) e inizia nel momento in cui gli viene comunicato che sostituirà Bruno Walter alla direzione della New York Philharmonic .
la scheda
Niente Golden globe per il film di Bradley Cooper “Maestro”
il film è candidato agli oscar nelle seguenti categorie:
Miglior film
Miglior attore protagonista-Bradley Cooper
Miglior attrice protagonista-Carey Mulligan
Miglior sceneggiatura originale
Miglior fotografia
Miglior suono
Miglior trucco e acconciature
il film racconta
il film racconta la vita del grande musicista Leonard Bernstein(Bradley Cooper) e inizia nel momento in cui gli viene comunicato che sostituirà Bruno Walter alla direzione della New York Philharmonic. Il venticinquenne scatta su dal letto nel quale dorme con David.
Grande successo alla Carnegie Hall.
Tre anni dopo conosce l’attrice Felicia Montealegre (la straordinaria Carey Mulligan) a una festa i due diventano inseparabili fino a sposarsi. A trentasettenne anni Leonard è un direttore d’orchestra e compositore affermato, che vive con la moglie e i figli a Broadway (è l’autore del musical West side story). Nel 1971 gli viene commissionata la sua famosissima Messa. Bernestein è ebreo, e gli chiedono di cambiare cognome, rendendolo più americano, ma l’uomo si rifiuta. intanto il matrimonio con Felicia comincia a lentamente a frantumarsi a causa dei suoi continui tradimenti con giovani uomini. La vita privata di Leonard diventa pubblica fino ad arrivare alla figlia. Leonard mente e dice alla figlia che si tratta di gelosia, mentre Felicia sa tutto dall’inizio della loro relazione.. Poi il tumore della moglie, la mastectomia che non è sufficiente e Leonard che si riavvicina alla moglie, della quale si prende cura sino alla morte, insieme ai tre figli. Rimasto vedovo, Bernstein trasmette il suo sapere di direttore d’orchestra a giovani alunni, continuando le sue relazioni omosessuali. Con questo film credo si possa mettere un punto sul valore di Cooper come regista. Dopo l’appassionato A star is Born con Lady Gaga, le sue strade sono aperte verso film di alta qualità e ad una crescita graduale ma continua. Se pensiamo che l’attore de “Il lato positivo” è diventato famoso con il film “una notte da leoni” non si può che fare un applauso di cuore. La critica è unanime e le candidature ai premi numerose, ma fino ad adesso nessun premio.
Su che cosa il film ha diviso la critica?
La scelta di Cooper di indossare un naso finto per interpretare Bernstein. Ancora una volta io rimango allibito. Ma perchè? Cosa c’entra? il naso può o non può piacere, ma di sicuro non può essere il pandoro della Ferragni o la farina di grillo che mette in oblio cose ben più importanti, guerre ed economia da una parte, valore o non valore di un film per un naso finto, che credetemi, non ci voglio credere, ma secondo me riguarda l’essere ebreo e guai a rappresentare un ebreo con un naso troppo grosso è chiaramente anti-semitismo.
Che pena.
Invece di pensare che Cooper, per la prima volta, porta sul grande schermo in veste di regista e protagonista la storia di questo artista, figlio di ebrei polacchi emigrati in America che diventa il più grande direttore d’orchestra nato in America e il secondo al mondo, ci concentrato sul naso posticcio. Ma magari centra di più la vita sessualmente ambigua di Bernstein, che di certo non è proprio ben vista dalla religione ebraica? Non vado oltre perchè FB mi ha inviato un messaggio dicendo che i miei post “istigano alla violenza” e per non passare si instagram dove la gente regge tre minuti a post, mi limito. Il film è prodotto dallo stesso Cooper e da Spielberg e Scorsese. Ed è un grande film potente e coinvolgente, raffinato e compulsivo nell’eleganza della regia, della fotografia e nel sorprendente trucco (unica categoria nella quale può competere davvero agli oscar), ma è anche un film che parla dell’amore per la musica, evidente in Cooper, vedi A star is Born. Ma soprattutto il film parla di una grande storia d’amore, di un matrimonio che va oltre la sessualità, che diventa si un problema, ma più per la società che per i due, che nonostante tutto restano insieme fino alla fine, si lasciano e si ritrovano. Emblematica è la scena in cui sono seduti in un parco mettendosi schiena contro schiena:
Leonard : Per quanto tempo dobbiamo farlo?
Felicia: Finché non abbiamo creato una connessione molto forte. Muori dalla voglia di muoverti?
Leonard: No, per niente. Non ci penso affatto.
Leonard: Sto pensando a un numero.
Felicia: Non lo so… nove!
Leonard: No…
Felicia: Cinque!
Leonard: No, devi pensarci!
Felicia: Ci sto provando.
Leonard: È due cara.
Felicia: Due?
Leonard: Due, come noi. Una coppia. Due piccole anatre in uno stagno.
Il tormento di Bernstein si vede nelle sigarette che fuma una dietro l’altra, per cadere poi nell’alcool e nel sesso fine a stesso, quando viene lasciato dalla moglie. Il film è come un’opera di Bernstein, armonica con momenti lirici e impetuosi, bianco e nero splendido e colori sgargianti, amore e morte, eterosessualità e omosessualità, ma soprattutto, ragione e sentimento. Eppure anche essendo un biopic su Bernstein quello preponderante non è il suo punto di vista, ma quello della moglie sul quale il film spesso si poggia, grazie anche all’interpretazione di Carey Mulligan.
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