VERSO GLI OSCAR 2024 – “Past Lives” visto da Italo Zeus
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VERSO GLI OSCAR 2024 – “Past Lives” visto da Italo Zeus

“Past Lives”, dopo Barbie e il secondo dei tre  film diretti da una donna e candidato a miglior film, il terzo è “Anatomia di una caduta” che vedremo avanti.

La regista è Celine Song, apprezzata sceneggiatrice di origini coreane al debutto dietro la macchina da presa

la scheda

PAST LIVES

Golden Globe – 2024

Past Lives ha ricevuto 5 nomination Golden Globe 2024

Candidatura miglior film drammatico

Candidatura miglior film straniero

Candidatura miglior regista a Celine Song

Candidatura migliore attrice in un film drammatico a Greta Lee

Candidatura migliore sceneggiatura a Celine Song

Candidato agli oscar nelle categorie:

Miglio film

Migliore sceneggiatura – Celine Song

il film

“Past Lives”, dopo Barbie e il secondo dei tre  film diretti da una donna e candidato a miglior film, il terzo è “Anatomia di una caduta” che vedremo avanti. La regista è Celine Song, apprezzata sceneggiatrice di origini coreane al debutto dietro la macchina da presa.

in yun

Il film è incentrato sul concetto buddhista di “in-yun” che la protagonista Nora  in una battuta descrive: “Se due sconosciuti si incrociano per strada e i loro vestiti inavvertitamente si sfiorano, significa che ci sono stati ottomila strati di “in yun” tra di loro.” non è dunque il concetto di reincarnazione ma di rinascite che non coincidono con trasmigrazione di un’anima individuale, ma sono scandite dalla successione di vite legate fra loro.

Il film inizia in Corea del sud, a Seul, dove due ragazzi di 12 anni, Nora appunto e Hae Sung vanno a scuola insieme e comprendiamo da piccole cose che hanno una cotta  o “crush” come si dice adesso, l’uno per l’altra. Vanno a scuola  insieme e vivono in simbiosi.

Questo primo arco di narrazione, “l’infanzia”, si conclude quando la famiglia di Nora decide di trasferirsi in Canada. Nora vuole essere una scrittrice e vede l’America come una grande possibilità, Hae Sung, intelligentissimo ma con poche pretese vede solo la perdita di Nora. Lei finge di fregarsene di lui ma è chiaro che il suo cuore è spezzato.

I due iniziano le nuove loro vite e dodici anni dopo, nel 2012, Hae Sung ha terminato il servizio militare e studia ingegneria all’università, mentre Nora si è trasferita dal Canada a New York, dove diventa una sceneggiatrice. Entriamo dunque nel secondo arco di narrazione “la giovinezza”. Un giorno Nora scopre sulla pagina Facebook dedicata ad un film diretto dal padre che Hae Sung, ignaro del suo cambio di nome, la sta cercando, così gli invia un messaggio. I due riprendono i contatti e cominciano a sentirsi assiduamente tramite videochiamate su Skype, ma non riescono ad incontrarsi, poiché Nora prevede di partecipare a un ritiro di scrittori a Montauk e Hae Sung è in procinto di partire per la Cinaper imparare il mandarino.

Un giorno la giovane, in un’ultima videochiamata, gli dice che dovrebbero smettere di parlare per un po’, che non sente la necessità di tornare in Corea, poiché vuole concentrarsi sulla scrittura e sulla sua vita a New York. Durante il ritiro Nora conosce Arthur Zaturansky e si innamorano. Anche Hae Sung conosce una donna con cui inizia a uscire.

“l’età adulta”

Passano altri dodici anni, ed entriamo nel terzo ciclo narrativo: “l’età adulta”.

Arthur e Nora si sono sposati e vivono a Manhattan, nell’East Village.  Hae Sung, in pausa dalla sua attuale relazione, si reca in vacanza a New York una settimana, per incontrare finalmente Nora. Arthur, nel frattempo, si chiede se Hae Sung rappresenti una minaccia per il loro matrimonio fino a chiedere a Nora  se lei lo abbia sposato per la green card; la donna lo rassicura del suo amore per lui. La sera seguente i tre escono a cena; inizialmente Nora traduce al marito, che non conosce il coreano, ciò che gli dice Hae Sung, ma nel corso della conversazione finisce col parlare con l’amico esclusivamente nella loro lingua materna; si chiede cosa fossero l’uno per l’altro nelle loro vite passate e cosa sarebbe successo se non avesse mai lasciato la Corea del Sud e fossero rimasti insieme. Quando Nora si reca in bagno, Hae Sung si scusa con Arthur per aver parlato solo con Nora, ma questi dice di essere contento di averlo incontrato.

Non vi rivelo il finale, ovviamente, io ucciderei chiunque si permettesse di fare una cosa del genere.

La scena iniziale vede i tre insieme seduti al bancone di un bar, che rivedremo nel finale. E’ la  voce fuori campo di un uomo e di una donna che fa ipotesi su quale possa essere il rapporto tra i tre, sono sposati Nora e Arthur o Nora e Hae sungn? sono collegli? sono gelosi? c’è una relazione segreta? ecc.

la regista non ha permesso che i tre attori si incontrassero prima di girare questa scena insieme: quindi nel film è possibile vedere il primo incontro tra i  tre personaggi.

Di cosa parla questo film dunque.

Di amore? di identità? una persona che decide di emigrare perde qualcosa ma guadagna qualcos’altro. Inoltre il film ribalta le tradizionali prospettive sul romanticismo, facendo della sua protagonista quella pragmatica e concentrata sulla carriera, e dell’uomo il sentimentale capace di scelte impulsive e magari un po’ irrazionali.

Idem per Barbie, idem per Anatomia di una caduta, ma non solo.

Siamo nelle  zone di Linklater e dei suoi Prima dell’alba e successivi, ma la sensazione di déjà-vu presente in questi film, in Past lives non c’è.

La trama è semiautobiografica e ispirata a eventi reali della vita della regista. Si sente e si vede. il film è appassionato, delicato, intenso e mai scontato.

Leggero e sognante, senza nulla togliere però alla profondità della dimensione introspettiva, anzi.

Tuttavia la regista si muove sempre sul filo del rasoio, il rischio infatti è quello di cadere nel film di genere, ma riesce sempre a cavarsela tutte le volte che sembra scivolare. Già dalle prime battute si ha infatti la netta sensazione, prevalentemente dai dialoghi crudi e diretti, di essere in un altro emisfero che non è tangibile riconoscibile determinato, come il destino insomma.

la regista dice:” lo spettatore conosce la risposta, ma al contempo non ne ha una definitiva. Perché non esistono risposte certe nella vita e nell’interpretazione della realtà, ma solo parziali”

I sentimenti si liberano molto lentamente portando al contempo gioia e dolore.

il concetto di “in e yun” non è riferito solo ai due protagonisti ma anche, anzi direi, soprattutto tra Hae Sung e Arthur. I due uomini che potrebbero esserlo, non sono nemici , ancora una volta, in un altra situazione potrebbero essere amici. Crolla così anche l’espediente del triangolo amoroso perchè  Hae Sung e Nora non sono degli ex amanti, ma allo stesso tempo non sono neanche amici, perché nutrono entrambi l’uno per l’altra sentimenti diversi dall’amicizia.  I tre personaggi sono indefinibili eppure molto più reali e veri.

L’ambientazione è anche essa stessa indefinibile, perchè si, ci troviamo in luoghi che si conoscono, sappiamo che esistono ma si sente la sensazione straniante di un non esserci. Mi sembra che una scena possa un pò definire quello che ho detto. Quando Hae Sun e Nora visitano la città di New York e salgono sul classico battello che porta alla statua della libertà. Al ritorno a casa Arthur chiede dove sono stati e Nora racconta del battello. Arthur dice che lui e Nora non ci sono mai stati, ma Nora insiste sul fatto che non è possibile, e invece è proprio così. Ricordo che a Roma ad un certo punto i famosissimi monumenti per me non esistevano più li davo per scontati. Passavo così tante volte davanti al Colosseo per esempio ed era la mia vita interiore l’unica cosa che mi interessava. Come se fossi fuori dal tempo e dallo spazio.

Credo che Past Lives sia proprio questo una storia raccontata fuori dal tempo e dallo spazio.

Il riferimento ad Antonioni è molto chiaro.

Ho trovato il film davvero bello e commovente, ma non nell’accezione ne della perfezione estetica ne nel sentimentalismo immediato, perchè non ci sono.

C’è tanto altro invece c’è la vita che scorre ed è molto indipendente dalle nostre aspettative, sogni o realizzazioni, una vita costruita sul caso e sulla terra di mezzo citando “il signore degli anelli” dove niente è definibile ma tutto è fatto di sfumature.

I tre personaggi sono molto approfonditi, vorresti disperatamente entrare nelle  loro menti per capire cosa pensano, magari lo sai, ma un gesto, uno sguardo, un non detto(tutto il film sembra un “non detto”) ti lascia spiazzato. Nella vita spesso crediamo di conoscere l’altro ma è chiaro che nessuno conosce nessuno veramente. Giudichiamo quello che si fa e quando questo non coincide con quello che crediamo di una persona andiamo in tilt.

il personaggio di Arthur è il più significativo in questo senso perchè non si comporta mai per come dovrebbe, o almeno, come lo spettatore crede debba comportarsi e forse questo è il dilemma di tutti: istinto o negazione, amore o realtà. e se alla fine la realtà è che nn decidiamo mai se andare da una parte o dall’altra.

Non volevo dirvelo perchè credetemi è un film da vedere, ma lo farò perchè secondo me è una scelta importante.

Il film è per tre quarti in coreano sottotitolato, questa scelta come in “Io capitano” di Garrone è una scelta rischiosa, ma la lingua diventa personaggio e Arthur interagisce con questo personaggio, vede una cultura, un modo di vedere la vita, un modo di essere e il confronto con la diversità è sempre e comunque motivo di crescita, di confronto, di presa di coscienza che esiste altro da noi, anche se, citato Umberto Tozzi, “gli altri siamo noi”

un piccolo grande capolavoro. Acclamato dalla critica ma senza vincere neanche un premio e credo accadrà lo stesso agli oscar, Past Lives entra in quel filone neo-neo-realista che sta prendendo piede praticamente in tutta la cinematografia mondiale.

Come detto “Povere creature”.

continua…

25 Febbraio 2024

Autore:

redazione


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