VERSO LE AMMINISTRATIVE  2019 – Pensieri e Risposte di due ex Presidenti del Consiglio Comunale Brolese
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VERSO LE AMMINISTRATIVE 2019 – Pensieri e Risposte di due ex Presidenti del Consiglio Comunale Brolese

Francesco Moscato e Nino Ricciardello, due modi diversi di veder la politica locale, diverso l’approccio a questo, anche verbale., Sono stati due ex presidenti del consiglio comunale brolese. Sono stati due punti di riferimento. Abbiamo rivolto loro delle domande. Ecco cosa hanno risposto.

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Avevamo anche inviato le stesse domanda al terzo presidente del consiglio brolese, Maria Ricciardello, ma non abbiamo ricevuto risposta.

Dire che lo avevamo messo in conto sarebbe scontato, ma non è così. Ovviamente ci mancano le risposte per le domande avremmo voluto rivolgere alla professoressa Nunziatina Lacchese.

La grande “signora” della politica locale, sia in stile che in classe. Peccato che il tempo è stato avaro e tiranno… Ci resta il suo sorriso e l’immaginare le sue garbate. ma puntuali, risposte, che comunque non colmano l’assenza. Lei davvero manca nel dialogo culturale-politico di Brolo.

Il nostro incipit all’intervista:

Buongiorno, ci scusiamo se rubiamo un attimo della vostra attenzione. Ma vorremmo pubblicare quest’intervista a tre. Vi inviamo una serie di domande, nella qualità di passati presidenti del consiglio comunale brolese, in vista delle prossime lezioni amministrative. Sarebbe un piacere poter pubblicare le vostre risposte tutte insieme.

Grazie.

La Redazione

Tre presidenti del consiglio comunale del passato… Osservatori qualificati del mondo e del fare della politica locale.

Una serie di domande uguali per far il punto, ancora lontani dalla fase della formazione delle liste, sui bisogni del paese. ma anche su giudizi e meriti di quanto fatto. Insomma da un osservatorio qualificato indicazioni ai naviganti.

 

All’intervista ha risposto direttamente Nino Ricciardello.

Francesco Moscato ha scritto una nota che pubblichiamo appresso integralmente.

Intanto ringraziamo tutti. Anche i nostri lettori apprezzeranno.

Nino Ricciardello:

Si vota tra pochi mesi a Brolo, parliamone un pò, se vi va. Si propone uno scontro a due, Laccoto vs. Ricciardello, ma si parla di una terza lista, tutti escludono la bagarre delle volte passata che idee ci siete fatta su ipotetici o probabili scenari politici?

La recente intervista del leader politico Nino Germanà, proprio alla vostra testata, quando manca poco più di un mese all’ufficializzazione delle candidature, conferma che la ricandidatura di Irene è tutt’altro che scontata. Non si tratta di mero tatticismo. Questo, al di là delle eventuali scuse di facciata, la dice lunga sulla portata del fallimento di questa esperienza politico amministrativa. Al contrario. La ricandidatura di Laccoto, al di là dell’incertezza alimentata ad arte per addolcire la pillola al naturale ricandidato, Mimmo Magistro, ed a quanti del suo entourage si illudono di poter avere voce in capitolo sulle scelte che riguardano il professore in prima persona, era pressoché scontata.

La terza lista? È più di un auspicio. La maggioranza silenziosa di questo paese farebbe volentieri tanto di Germanà quanto di Laccoto e delle rispettive comitive. Dare voce a questa aspirazione è una necessità assoluta.

Bisogna far capire alla gente che il 2019 è solo una tappa ma è la tappa in cui si potrà chiudere una volta per tutte il capitolo nero dell’alternanza Germanà/Laccoto, che dal 1990 opprime questa comunità.

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Avete ( i tre presidenti del CC) assunto e svolto un ruolo importante nella vita politica del paese. Altri tempi ma dinamiche politiche spesso uguali. Secondo Voi qual distanza c’è tra il paese “ideale” e quello “reale”? Se ritenete che distanza ci sia, quali sono i principali elementi che la determinano?

Il paese ideale è nei sogni.

Il paese migliore possibile è quello a quale avevo lavorato dall’inizio della mia esperienza in politica attiva e che all’epoca della mia prima Presidenza del Consiglio Comunale sembrava aver preso corpo con l’adozione del PRG. Brolo aveva, finalmente, aree destinate alla costruzione di alberghi, aree destinate all’artigianato ed alla piccola industria, aree destinate al commercio. Dopo la pianificazione, dal 2002 doveva partire la svolta. Ma la deriva iniziata con la seconda amministrazione Laccoto, grazie alla complice inconcludenza dei Germanà, ha portato ai risultati sotto gli occhi di tutti.

Il paese reale?

Le aree destinate all’edilizia mordi e fuggi, alla speculazione, sono state saturate ed ai palazzinari storici si sono aggiunti anche quelli dell’ultima ora, mentre non è stato realizzato nemmeno un metro cubo di attività produttive. Nemmeno uno straccio di hotel.

Tutti si sciacquano da sempre la bocca con la parola Turismo, presa a pretesto per organizzare manifestazioni di dubbia utilità e parate propagandistiche, ma le attività turistiche vere restano sempre due, quelle create da Mariano Scarpaci e da mio padre.

Ma c’è di peggio. Come se non bastasse l’immobilismo interessato, grazie ai due deputati regionali (su 90) di Brolo, Laccoto e Germanà, l’80% delle aree destinate agli insediamenti turistici due anni fa è stata cancellata dalla Regione con l’immotivata estensione del vincolo di inedificabilità assoluta fino a 300 metri dalla battigia.

Questo, perpetrato ai danni del paese di Brolo, è un vero e proprio “crimine politico”.

Insieme all’economia turistica, ora come ora, ha chiuso i battenti la speranza di far ripartire questo paese. Negli ultimi anni hanno chiuso realtà produttive storiche e di contro, hanno prosperato i centri ove si scommette. Ma il male peggiore è che Brolo continua ad essere un paese che non riesce a liberarsi dalla sudditanza padronale ed in cui si coltivano bisogni che alimentano le consuete macchine elettorali.

Sarebbe ora di finirla.

Che giudizio date al ruolo dell’opposizione e della maggioranza vista a Brolo in questi cinque anni?

Con qualche rara eccezione tutta brava gente ma tanto l’una quanto l’altra compagine hanno agito pressoché esclusivamente in maniera acritica a tutela delle convenienze politiche dei loro capi. Una maggioranza più impercettibile dei peggiori precedenti, persino della penultima amministrazione Germanà.  Quella, quantomeno, esprimeva un Presidente del Consiglio Comunale che si chiamava LACCHESE prof. Nunzia, chapeau!

L’attuale compagine ha perso i pezzi migliori all’inizio ed ha isolato le voci critiche e di qualche valore. A riprova dello scarso appeal basti pensare che è rimasta in 9, perché c’è anche chi non se l’è sentita di entrare a farne parte in consiglio.

La minoranza?

Totalmente e pressoché esclusivamente impiegata e ripiegata sulle priorità che stavano realmente a cuore a Laccoto, in primo luogo alzare una barriera tra dissesto ed ipotetici dissestanti. Una minoranza molto “tecnica” sulle questioni contabili ma totalmente silente sui temi politici che toccano la carne viva della comunità, la qualità dei servizi, il disagio sociale, il disagio economico, il disagio giovanile!

I giovani lasciano Brolo.- e scusate la battutaccia solo Laccoto resta e potrebbe anche tornare -. La nuova ondata migrante vede allontanarsi le energie migliori di questo paese, quei meravigliosi giovani che una volta imboccata l’autostrada lasciano un vuoto difficilmente colmabile, con questo andazzo …e la minoranza tace.

L’unico atto politico degno di tale nome della minoranza è stato il licenziamento in tronco dell’ex capogruppo Cono Condipodero, per “alto tradimento” con l’aggiunta dello “scarso rendimento”, all’indomani della trombatura di Laccoto alle regionali. Non è un caso se, di fatto, la vera opposizione politica in paese è stata incarnata dai movimenti, da “Gino Mirenda – Cittadino Curioso” e non di meno dal sottoscritto.

Le tre priorità, a prescindere da chi vincerà, da risolvere per il futuro del paese in maniera immediata.

UNO – Pacificazione sociale. Basta guerra tra guelfi e ghibellini, che oltretutto lasciano strascichi soltanto tra i gregari mentre i capi una intesa fuori piazza alla fine finiscono per trovarla sempre. La pacificazione si ottiene estromettendo entrambe le fazioni. DUE – Rimozione del vincolo di inedificabilità assoluta sulle aree turistiche ed impulso alle attività produttive previste nel PRG. Con l’economia reale inizierà a rianimarsi anche il resto. TRE – Animazione sociale e culturale. Si possono fare tante cose a costo quasi zero. A Brolo si è passati dalla cultura “dopata” dalle prebende pubbliche alla tabula rasa, e le scommesse prosperano.

Ipotizzando un scontro a due? – Tre buono motivi per votare Irene Ricciardello – Tre buoni motivi per votare Laccoto – Tre motivi per non votarli entrambi

Motivi per votare Irene?

Se volessi ironizzare e fare “coglionetta” ne troverei anche molti più di tre ma andando alla realtà taccio per carità di patria. Mi limito a dire che tanto varrebbe candidare il sindaco de facto di questa amministrazione, il noto “Lallaro”.

Lo stesso dicasi per Laccoto.

Io non posso impedire a nessuno di mentire a se stesso, ma chi dimentica o fa finta di non capire che l’attuale amministrazione è, di fatto, l’epilogo ed il lascito finale della complessiva gestione Laccoto, o ci è o ci fa. Mi spiego meglio, se il Laccotismo non avesse preso la piega che ha preso, ma quando mai Ninetto e compagnia  avrebbero potuto, seppure a stento, vincere una elezione?

La verità vera è che questo paese dovrebbe, finalmente, guarire dalla “sindrome di Stoccolma” che lo vincola al duopolio politico LACCOTO/GERMANÀ, due facce della stessa medaglia. Nel 2019 questa possibilità è concreta.

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Secondo voi perché a Brolo molti giovani si sono disaffezionati dalla politica?

E qual è la politica Brolese alla quale dovrebbero affezionarsi?  Da chi è incarnato il luminoso esempio da seguire?  Quali sono le palestre politiche Brolesi?

Avevo salutato con piacere la nascita dei “giovani Democratici”, dicono pure che abbiano un esponente che li rappresenta in consiglio comunale.  Qualcuno ha notizia di loro? Ma soprattutto, abbiamo notizie della loro presenza politica? Ma non bisogna disperare.

Si parla del bisogno di pace sociale a Brolo voi cosa fareste per attuarla?

La politica, chi incarna le istituzioni anche a livello locale, deve dare il buon esempio.  Basta toni fuori luogo, basta attacchi personali, basta toni da curva sud.

Niente vendette e ritorsioni di ordine politico.  Basta prendersela sempre con gli altri.  Basta sindaci, vicesindaci e presidenti che fanno gli incendiari sulla stampa e sui social network, invece dei pompieri. La rissa non serve a nessuno se non agli incapaci per mascherare la propria inadeguatezza ed alla fine ne paga le spese il paese.

Dissesto, conti taroccati, la questione dei mutui.. Voi ci avete capito qualche cosa?

La sussistenza del dissesto l’ha certificata la Dott.ssa Vinci già a giugno del 2014.

Dopodichè la maggioranza si è annacata, per allontanare il più possibile nel tempo il pericolo che qualche schizzo la colpisse per via del noto collaborazionismo frutto dell’inciucio (politico) Laccoto/Germanà ai tempi della sindacatura Messina. Per lo stesso motivo gli uomini di Laccoto hanno cercato di alzare una barriera per via del fatto che quelle, volente o nolente, erano e restano amministrazioni targate Laccoto il quale, peraltro, fino al giugno 2012 fu saldamente assessore in carica. La differenza sostanziale è che Ninetto Germanà (che sul piano delle qualità personali, resta comunque un’altra cosa) ha speso bene il suo ruolo politico a tutela dei suoi, mentre Laccoto ha messo in pratica il suo solito “armiamoci e partite” da manuale.

Cosa manca – o cosa è mancato – secondo Voi a Brolo per renderlo un paese partecipativo?

La capacità di costruire occupazione stabile per i padri e luoghi di SANA aggregazione per i figli e per i nonni. Una politica capace di dare risposte alle sane aspirazioni piuttosto che alimentare i bisogni. Ma i bisogni, si sa, dalle nostre parti sono il brodo di coltura del consenso.

Dal tempo in cui facevate politica, una sorta di amarcord, qual è il progetto inattuato che ora vorreste attuare … e perchè allora non si attuò?

Le rispondo ad un altro modo. Vorrei avrei ascoltato mio padre quando mi diceva “ricordati che di Pippo Laccoto – ma lui lo chiamava con il noto soprannome di famiglia – non ci si può fidare”, lascerà un cumulo di macerie. Da un certo punto in poi avrei dovuto ascoltarlo ed avrei dovuto, quando potevo, arginarlo.

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Chi sarebbe il vostro sindaco ideale in questo momento a Brolo e perché? (potete anche prenderlo da personaggi pubblici fuori dell’ambito Brolese – purchè ancora vivi e vegeti – se proprio non riuscite ad identificarlo qui)

Nel 2014 Brolo ha avuto la possibilità di scegliere un suo figlio, un UOMO STRAORDINARIO che si chiama Ettore Salpietro. Sappiamo com’è andata e certi treni passano solo una volta. Ora come ora un nome ce l’avrei ma ovviamente non mi passa lontanamente per la testa di bruciarlo qua. Si sappia comunque una cosa che un terzo nome ci sarà comunque e se ci fossero anche soltanto 10 Brolitani che vogliono avere la possibilità di esprimere un voto in libertà senza essere costretti a scegliere un nome della solita staffetta Laccoto/Germanà, avranno questa possibilità!

La politica non è soltanto esercizio spartitorio, gestione di poltrone e clientela.

Così l’abbiamo fatta diventare noi, ma anche in piccolo si può fare POLITICA con la maiuscola, per dare voce anche e soltanto alle istanze di libertà e non solo alla richiesta di prebende e favori. Nel 2014 è fuori dubbio che la presentazione, all’ultimo minuto, della lista di Laccoto ha finito, paradossalmente, per favorire la vittoria di Germanà ed i risultati sono questi. Germanà in maggioranza e Laccoto in minoranza. Oggi si vorrebbe riproporre lo stesso schema a parti invertite?

Giammai! Non senza alcun disturbo. Non con il consenso di quelli che la pensano come me. Loro potranno anche continuare a giocare a ping pong sulla testa dei brolesi ma ci sono Brolitani come me che non hanno alcuna intenzione di fare supinamente la pallina senza combattere per i propri principi di libertà.

 

La nota di Francesco Moscato

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Gentile Direttore, caro Massimo, ho letto con attenzione le domande che tu sottoponi a chi ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio Comunale in un passato più o meno recente, nell’imminenza di una nuova campagna elettorale per il rinnovo della carica di Sindaco di Brolo e del Consiglio Comunale tutto. Sono sinceramente rimasto dubbioso se aderire alla tua gentile richiesta e, dopo averci pensato un po’, mi sono determinato a rispondere con queste poche righe per una doverosa cortesia per chi mi ha posto delle domande e per rispetto ai tuoi lettori.

Devo innanzi tutto precisare che in ogni caso non risponderò puntualmente alle tue domande, che pur trovo per molti versi interessanti. Come ben sai da quando ho deciso di non proporre più la mia candidatura alle amministrative del 2012, dopo venti anni di partecipazione in vari ruoli nell’amministrazione comunale, non ho più preso parte volutamente al dibattito pubblico nelle varie campagne elettori che da allora si sono succedute. Fu allora una scelta determinata anche dalla convinzione profonda che l’impegno pubblico ha necessità di rinnovarsi con forze nuove e con nuove istanze.

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Devo dire che la sostanziale immobilità del “panorama politico” che, in varie vesti, partecipa al dibattito politico locale, se da un lato, pur rammaricandomi, non mi sorprende, mi rafforza nella mia decisione di non partecipare come ti dicevo con risposte alle tue puntuali domande. Da cittadino, mi interessa piuttosto sentire quali siano le risposte che ad esse daranno quelli che correranno per la carica di Sindaco per le elezioni del 28 aprile prossimo. In particolare mi interessano le risposte a quelle, fra le tue domande, che guardano al futuro del paese. A quelle che guardano al passato sono ad onor del vero meno interessato. Ho sempre ritenuto che la politica debba interessarsi e pensare al futuro.

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Tocca ad altri raccontare il passato. Tutti gli enti locali ed intermedi vivono ormai da anni grandi difficoltà di carattere economico dovuto alla forte riduzione dei trasferimenti di risorse. Difficoltà che si traducono in minori servizi ai cittadini per un verso ed in un innalzamento dei tributi locali per altro. Questa situazione è aggravata a Brolo dalla condizione di dissesto del bilancio comunale. In questa cornice dovranno muoversi i programmi e le azioni di ci si candiderà alla carica di Sindaco e del Consiglio Comunale tutto, maggioranza o minoranza che sia. Di questo si dovrà tener conto e, resto convinto, sarà necessaria un’opera di “accudimento” del tessuto sociale ed una capacità di “ricucitura” e riappacificazione, pur nel legittimo dibattito politico.

Le sfide che si dovranno affrontare, anche in un quadro di sempre minori risorse della Regione Sicilia e dello Stato ed in vista di un forte peggioramento dei dati economici in un contesto complessivo che appare sempre meno propenso alla solidarietà verso chi è in difficoltà, rendono sempre più urgente creare le condizioni perché, almeno nella nostra comunità, sia ripristinata quella rete di solidarietà collettiva che è stata prerogativa dei piccoli centri.

Nel salutare te e i tuoi lettori, e scusandomi ancora per non aver risposto alle tue domande così come poste per i motivi che ho sopra detto, un pensiero a chi tu oggi purtroppo non hai potuto porre le tue domande e che per prima, e donna, ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio Comunale a Brolo.

Francesco Moscato

 

Grazie a tutte e due.

Noi andiamo vanti. Tanto per la presentazione delle liste ancora ci vuole qualche giorno.

da leggere:

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18 Febbraio 2019

Autore:

redazione


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