Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, annuncia il rientro in Sicilia delle prime 150 persone bloccate da 36 ore nel piazzale dei traghetti di Villa San Giovanni. “La politica è una cosa seria, non è uno show”
Una situazione incresciosa e potenzialmente esplosiva sotto molti punti di vista, non ultimo quello igienico sanitario, si era creata nel piazzale degli imbarchi a Villa San Giovanni, dove dal oltre 36 ore stazionavano centinaia di persone in attesa dell’imbarco per la Sicilia. Uomini, donne e bambini.
Così ieri il sindaco di Reggio Calabria dalla sua pagina social, preoccupato per quanto stava accadendo: “Sul piazzale del porto ci sono centinaia di persone, potenzialmente infette, che vanno accompagnate a destinazione in Sicilia e messe in quarantena vigilata.
Questa incredibile situazione sta mettendo a serio rischio la loro salute e quella dei cittadini di Villa San Giovanni, di Reggio Calabria e di tutto il territorio metropolitano.
Tra loro ci sono anche tanti bambini, non possiamo permetterci che passino un’altra notte in macchina o che si spostino in maniera incontrollata per cercare un posto dove andare a dormire”.
Stanotte una parziale svolta, annunciata dal Primo Cittadino di Reggio Calabria:
“Sto scortando personalmente con l’ausilio della Polizia Municipale, della Polizia Metropolitana, della Guardia Costiera e della Questura di Reggio Calabria le prime 150 persone, tutte residenti in Sicilia, che rientreranno a casa dal porto di Reggio per motivi di sicurezza.
Finalmente questa assurda situazione si è sbloccata grazie all’intervento dei Ministri Lamorgese, De Micheli, Boccia e del Presidente dell’Anci Decaro.
Trovo sinceramente vergognoso che ancora rimangano 80 persone in Calabria perchè chi di dovere non è capace di assumersi la responsabilità di decidere.
La politica è una cosa seria, non è uno show. Chi ancora non riesce a comprenderlo, sta mettendo a serio rischio la salute e la sicurezza di un popolo, quello reggino, che con enormi sacrifici e tanta responsabilità, sta rispettando le regole fin dall’inizio di questa complicata emergenza.
Le persone non si respingono come pacchi. Finalmente sblocchiamo una situazione che ha messo in discussione la dignità di ogni essere umano. Non è possibile che più di 200 persone, tra le quali tanti bambini, siano lasciate per quasi 36 ore su una banchina portuale, senza possibilità di andare in bagno, senza viveri, ostaggio di istituzioni incapaci di far rispettare le loro ordinanze e i loro decreti”.