Porta buone nuove l’onorevole Vincenzo Vinciullo, questo pomeriggio a Brolo, ad incontrare il sindaco Irene Ricciardello, accompagnato da suo collega all’Ars Nino Germanà.
Parla del lavoro svolto in commissione, di lavori pubblici e occupazioni e ripresa.
Non anticipa nulla, ma sciorina numeri e investimenti che cadranno su opere cantierabili, molte in provincia di Messina.
Più che soddisfatto è ottimista.
Guarda al Bilancio della Regione. “Dopo anni di mutui per risanarlo ora siamo in pareggio”.
Sa che è la tappa obbligatoria per attingere ai fondi del “Patto”.
Sa che quella potrebbe essere la strada della ripresa.
Ma oggi il suo dire è rivolto ai Precari.
Ne ha fatto una battaglia, non dice personale perchè sulle necessità e sul lavoro dice non si fa nè propaganda nè politica, ma condotta sulla strada del diritto e delle regole, da uomo che guarda alla tutela dei posti di lavoro, alle esigenze di chi oggi ha la necessità di aver certezze e conferme.
Per lui ha sbagliato in maniera clamorosa, il Governo Nazionale impugnando il Comma 9 dell’Art. 27 della Legge Finanziaria, che riguarda la proroga dal 31 dicembre 2016 al 31 dicembre 2018 dei contratti dei dipendenti precari della Regione Siciliana.
“Hanno fatto confusione” dichiara l’On. Vincenzo Vinciullo, che è il Presidente della Commissione ‘Bilancio e Programmazione’ all’ARS.
Non sono stati invece impugnati i Commi 2 e 3, sempre dello stesso Articolo, che riguardano i precari degli Enti Locali – più di 22.000 lavoratori contro i 587 che sono interessati al comma contestato – che quindi non corrono alcun rischio.
Il Consiglio dei Ministri, infatti, pur esprimendo perplessità sui Commi 2 e 3, alla fine ha ritenuto di non doverli impugnare.
Tuttavia, per l’On. Vinciullo, è da osservare che non è assolutamente vero quanto sostiene il Governo Nazionale, secondo il quale il Comma 9 sarebbe in contrasto con l’Art.81 della Costituzione, perché la Regione non solo, ope legis, ha disciplinato la proroga del proprio personale precario ma, nello stesso tempo, attingendo al proprio bilancio, ne ha pure stanziato le risorse che ammontano, per il 2017-2018, a 28 milioni di euro.
È chiaro che la Regione si costituirà davanti alla Corte Costituzionale in difesa delle proprie prerogative riconosciute dalla Carta Costituzionale, in quanto in questa vicenda ha esercitato i propri poteri, che sono di competenza esclusiva della Regione.
Di conseguenza, afferma ora l’On. Vinciullo, che il Governo Nazionale sappia bene che non siamo assolutamente disponibili a subire prevaricazioni sui nostri dipendenti, che svolgono un lavoro meritorio, che abbiamo deciso di stabilizzare e che, attraverso la norma che il Governo Nazionale ha impugnato, trovavano la giusta soluzione.
Ma il rovescio della medaglia, per gli Enti Locali, sarà quello di avviare le pratiche di stabilizzazione, iniziando proprio da ridisegnare le piante organiche in base al personale che andrà o già è andato in pensione. Sono posti di lavoro che accoglieranno le classi A e B, si inizia da qui.
Poi per i comuni inadempienti, o troppo lenti a ristrutturarsi, ci sara’ il reale rischio della chiusura dei rubinetti delle pubbliche erogazioni dei fondi