Attualita

VIOLA ZHENG – “Anche di fronte a una scelta sbagliata, grazie alla mia passione per quello che faccio, non mi scoraggio mai: sono giovane ed eventualmente, incappando in una grande delusione, posso pur sempre ricominciare”

Intervista realizzata da Giulia Quaranta Provenzano

Oggi la blogger Giulia Quaranta Provenzano ha intervistato la designer di gioielli Viola Zheng, che ha affermato: “Prediligo il design alla moda, lussuoso ma non eccessivamente ostentato. Desidero, inoltre, che i miei gioielli si distinguano per un elevato comfort di vestibilità e per l’attenzione a ogni minimo dettaglio e alla qualità”. A seguire, l’intera chiacchierata…

Buongiorno e ben ritrovata! Tu sei una designer, che trae ispirazione dai viaggi e da un bagaglio esperienziale multietnico [clicca qui https://violazheng.it/ per accedere al sito Internet di Viola Zheng]. Nata nella Mongolia Interna, già nell’infanzia sei andata a vivere a Shanghai con i tuoi genitori. Successivamente ti sei stabilita in Italia e hai studiato design del gioiello presso l’Istituto Europeo di Design (IED). Dopo aver disegnato prodotti per quasi venti marchi di gioielleria e aziende private di personalizzazione sia italiane che cinesi, hai deciso di fondare il brand che porta il tuo nome… ordunque qual è stato il motivo più forte che ti ha fatto propendere per una carriera, oltre che artistica, altresì imprenditoriale? “Buongiorno Giulia! Ho deciso di intraprendere, oltre a quella artistica, anche la carriera imprenditoriale perché mi piace mettermi in gioco. Sono una persona entusiasta di sperimentare nuove cose e non mi abbatto se poi non vanno come voglio io, ché si può sempre cambiare e migliorare”.

Il tuo marchio indipendente di gioielli – che sono venduti contemporaneamente nei negozi di lusso del mercato italiano e cinese – è nato a Milano, mentre la prima boutique Viola Zheng l’hai aperta a Roma. Ti domando, pertanto, queste due città e la tua nazione di origine cosa rappresentano per te e quali spunti e potenzialità vi riscontri. “Milano rappresenta la moda, mentre Roma è sinonimo di artigianalità e storia. Infine, per me, la Mongolia Interna significa infanzia e natura”.

I gioielli firmati Viola Zheng, realizzati meticolosamente ed eleganti persino in ogni più piccolo dettaglio, sono prodotti con materiali di alta qualità come l’argento 925 placcato in oro e rodio. Ebbene, a tuo avviso, qual è la migliore peculiarità del suddetto elemento chimico e cosa rende le tue creazioni adatte a essere indossate in varie occasioni e cioè sia con abiti formali che casual e da festa? “Io lavoro con diversi materiali, ma soprattutto utilizzo l’argento 925 perché è prezioso tuttavia non è troppo ostentato (a differenza invece, ad esempio, dell’oro 18k). Voglio che i miei gioielli siano eleganti e lussuosi, però che non siano solo accessibili né destinati a una portata elitaria e di nicchia. In ogni caso, comunque, tutti i materiali che uso sono di alta qualità e metto tanta cura in ogni singolo dettaglio. Ognuno di noi merita di sentirsi speciale grazie anche a qualche gioiello. Realizzo altresì creazioni su misura, progettate insieme ai miei clienti… e faccio scegliere a loro persino proprio il materiale”.            

La tua Collezione Cavaliere è stata creata – cito – per i coraggiosi e per gli audaci, per evidenziare il fascino di coloro che sono positivi e ottimisti. Dal tuo punto di vista, essere tali significa non avere paura del pericolo e delle difficoltà o piuttosto essere delle persone a tal punto entusiaste da decidere di correre dei rischi a prescindere dal risultato finale delle proprie scelte? Tu quale tipo di personalità supponi di avere? “Io mi rispecchio molto nella Collezione <<Cavaliere>>, sono una persona audace e coraggiosa. Mi piace raccontare il rapporto con i cavalli per quanto riguarda la mia esperienza… ossia se – al cavallo – ti mostri debole, capirà subito che hai paura di lui… e, di conseguenza, ti farà cadere (se invece ti fai vedere sicuro e senza timore, ci sarà una sorta di rispetto)”.    

Il cavallo è la fonte di ispirazione della Collezione Cavaliere (che consta di gemelli, orecchini e polsini per l’orecchio, anelli e collane) in cui elementi come il profilo dell’animale, le redini, la sella, i morsetti sono venuti alla luce con il metodo orafo italiano – in uno stile neutro, dotato del senso del design moderno. C’è chi sottolinea che proprio il cavallo permetta di essere sollevati materialmente da terra e chi sostiene che consenta di elevarsi e superare psicologicamente i propri timori, di sentirci grandi e potenti nei campi in cui noi stessi o gli altri individui ci hanno fatto invece sentire fragili e piccoli. Per te, il cavallo di cosa è simbolo e vi attribuisci un significato anche in base al suo colore? “Il suddetto è un animale molto importante per gli abitanti della Mongolia Interna ed è come se facesse parte della famiglia. Il cavallo tipico delle mie zone è piccolo, ma allo stesso tempo è molto forte e resistente. Resiste, infatti, alle intemperie ed è da qui che ho preso ispirazione per la Collezione <<Cavaliere>>…”.

Un’altra tua Collezione si chiama “Hulunlake” che, in mongolo, significa “il lago come il mare”: questa espressione cosa indica, a cosa allude? Inoltre è bene evidenziare che sei nata nella prateria di Hulunbeir, vicino alla Russia, dove si trova proprio il lago Hulunlake – il cui livello dell’acqua è diminuito e la cui superficie si è ridotta a causa dei cambiamenti del clima globale. Tu che rapporto hai con la natura, con l’ambiente e qual è la tua etica sociale (che, di conseguenza, immagino si rifletta e si concretizzi pure nella tua professione)? “Io sono cresciuta in mezzo alla natura, quindi il mio rapporto con essa è molto stretto e personale …e sì, si riflette anche nella mia professione, in quello a cui ovvero do vita”.  

Il calo del livello dell’acqua di Hulunlake ha intensificato la desertificazione e il deterioramento dell’erba della prateria di Hulunbeir tant’è che tu, appunto con la Collezione Hulunlake, speri di riuscire a invocare la protezione della Natura e proteggere così l’ambiente… La pianta acquatica “lenticchia d’acqua” è il modello principale dell’intera linea, i cui gioielli vantano cinque dimensioni e quattro tipi di pietre colorate e scintillati (incastonate nell’argento sterling 925). Il colore blu dell’abbagliante cristallo – citandoti nuovamente – rappresenta l’acqua del lago e il colore verde simboleggia la vasta e aperta prateria. In tutto ciò, qual è la tua missione e cos’è al centro del tuo marchio Viola Zheng (ovverosia il profitto e la necessità di fatturare come si coniugano o meno con un progetto “circolare”, di sostenibilità ambientale, di stop alle alterazioni irreversibili dell’ecosistema mondiale)? “Io cerco sempre di aiutare la mia città raccontando ai miei clienti le tradizioni, la cultura e le particolarità di cui consta e che la caratterizzano. Purtroppo questa parte della Cina, la Mongolia Interna, non è molto conosciuta e penso che sia un vero peccato perché è un mix di culture che la rendono un posto unico e speciale. Il mio marchio Viola Zheng ha come obiettivo il rispetto proprio per la natura e per la cultura, catturando e valorizzando la loro bellezza. Nel mio piccolo cerco di far conoscere le problematiche ambientali, non solo della mia città, ma anche del resto del mondo”.   

Nella nostra primissima chiacchierata conoscitiva, hai affermato che – quando disegni i gioielli del tuo brand Viola Zheng – pensi sempre a un’occasione e immagini se e come starebbero bene a te e al tuo compagno… ne deriva che molte delle tue creazioni sono senza genere, cosicché tutti le possano indossare indipendentemente dal sesso di nascita. Gli accessori cosiddetti gender neutral o unisex, nella tua ottica, sono o non sono quelli dove l’uso sovrasta per l’appunto il genere? “Le mie creazioni sono tutte pensate per diverse occasioni e per differenti persone, indipendentemente dal genere. Ovviamente ci sono certi gioielli che immagino ricevano il riscontro maggiormente di un pubblico, di un fruitore, femminile piuttosto che maschile e viceversa… ma questo non esclude, comunque, nessuno dalla possibilità e dal piacere di indossare qualsiasi gioiello delle mie collezioni. Credo che sia bene che ogni persona segua i propri gusti e il proprio stile che va oltre al genere appunto”.

Per dare luogo alla Collezione Tradizionale, ti sei ispirata all’abbigliamento e agli accessori tradizionali della tua terra ma dando loro una nuova esistenza sottoforma di gioiello da abbinare a un look moderno. Modernità e tradizione come dialogano nel totem del lupo e soprattutto come mai hai scelto codesto soggetto per mescolare abilmente lo stile hard rock con la tipica gioielleria mongola “vertebra dei capelli”? “La tradizione del mio Paese natale mi ha sempre affascinata… e ho voluto quindi renderla moderna, cercando il metodo più adatto per mescolare appunto la tradizione con la modernità – in modo tale che le mie creazioni possono essere abbinate ai look in voga attualmente. Ho preso cioè gli abiti tradizionali come punto di riferimento e li ho resi facili da indossare (altresì e nientemeno che nel presente!)”. 

Nella tua Collezione Tradizionale, oltre a trarre ispirazione dall’abbigliamento e dagli accessori mongoli, hai mantenuto l’artigianato tradizionale e la selezione di gioielli locali – adottando materiali come la pelle di vitello a doppio strato, la seta, l’agata naturale in connubio con argento e ottone. Quale sarà, dopo il totem del lupo, l’elemento tradizionale che sceglierai per essere mostrato in chiave attuale? “L’elemento tradizionale che ho scelto, dopo il totem del lupo, è una sorpresa! …Sicuramente – ciò lo anticipo – darò nuova esistenza a un elemento che non tutti si aspettano”.

Infine lo stile della tua Collezione Bianco – composta da gocce d’acqua e increspature che, hai affermato, vedi particolarmente adatte per gioielli romantici e propri di una tecnologia squisitamente scolpita – segue le caratteristiche fondamentali del marchio Viola Zheng ossia la libertà, l’entusiasmo sfrenato, il rispetto della natura, la fiducia in se stessi e l’indipendenza… ebbene, secondo te, di cos’è sinonimo la libertà e quando si ottiene la propria indipendenza (quando cioè è possibile, se davvero si può, considerarsi autonomi)? “Ammetto che provo a mettere e a trasmettere in tutte le mie collezioni le sopracitate caratteristiche… La collezione <<Hulunlake White>> l’ho pensata per occasioni ed eventi speciali come, ad esempio, i matrimoni ma pure semplicemente per una cena. Chi indossa le mie creazioni deve sentire di brillante, deve sentirsi sicur* di sé”.

Redazione Scomunicando.it

Recent Posts

MODA SOTTO L’ALBERO – Grande successo, domenica scorsa, al Salone Borsa della Camera di Commercio di Messina

Grande successo domenica 15 dicembre al Salone Borsa della Camera di Commercio di Messina  per…

4 ore ago

A ZIG ZAG SULL’AUTOSTRADA – Camionista ubriaco fermato sulla A20

Il fermo tra Sant’Agata e Buonfornello. il camion trasportava metano (altro…)

4 ore ago

BROLO – Finto Carabiniere tenta di truffare una 70enne: raggiro sventato grazie alla prevenzione

A Brolo, un nuovo tentativo di truffa è stato sventato grazie alla prontezza e alla…

4 ore ago

SERENA CONTI – I suoi presepi sanno di arte, di tradizione e solidarietà

Ritorna, a Barcellona PG, il presepe di Serena Lo Conti: un’opera d’arte tra tradizione e…

5 ore ago

PARALLELO SUD – Il testo di Mariangela Gallo e Dominga Rando inserito nel progetto di lettura dell’Antonello di Messina

“IIS Antonello”: progetto lettura con il testo Parallelo Sud (altro…)

1 giorno ago

KOJI CRISA’ – A Patti la sua mostra di ceramiche visitabile sino a venerdì

Sarà visitabile fino a venerdì 20 dicembre la mostra di ceramiche dell’arch Koji Crisá, giovane…

1 giorno ago