VIOLA ZHENG – “L’ispirazione mi viene dai viaggi, dal mio background multiculturale e dai ricordi d’infanzia”
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VIOLA ZHENG – “L’ispirazione mi viene dai viaggi, dal mio background multiculturale e dai ricordi d’infanzia”

Intervista realizzata da Giulia Quaranta Provenzano

Oggi la blogger Giulia Quaranta Provenzano ci propone l’intervista a Viola Zheng. La designer si è un po’ raccontata e ha parlato del suo giovane marchio alla moda, di alta qualità, lussuoso ma non eccessivamente ostentato

Buongiorno! Vorrei domandarle subito quando e da quale cosiddetto motore interiore è nata la sua passione per i gioielli tant’è che oggi ci si dedica per professione [clicca qui https://violazheng.it/ per accedere al sito Internet di Viola Zheng]. “Buongiorno Giulia! Quando ero piccola, mi piaceva molto disegnare… sono sempre stata creativa. I miei genitori, all’inizio, disapprovavano questa mia passione e l’hanno contrastata: volevano che studiassi pianoforte. Mia madre, però, col tempo ha capito che tale strumento musicale non faceva per me e mi ha quindi assecondata. Appena ci siamo trasferiti a Shangai, ho avuto l’opportunità di frequentare una scuola dove ho studiato il design di gioielli. Ciò mi ha dato una base per, poi, intraprendere i miei studi in Italia – inizialmente a Milano, presso lo IED Istituto Europeo di Design e successivamente a Roma, all’Accademia delle Arti Orafe”.

Da piccola e poi durante l’adolescenza, a cosa immaginava di dedicarsi una volta divenuta adulta e che bambina è stata? “Quando ero piccola, sognavo di diventare un’imprenditrice. La mia vena artistica, però, ha avuto il sopravvento e ho deciso perciò di dedicarmi al design di gioielli. Adesso sono appunto sia una designer di gioielli che un’imprenditrice e, dunque, ho unito il mio sogno e la mia passione”.

Lei è dell’idea che l’ambiente geografico e sociale – compreso quello familiare! – della propria infanzia e i primi input che si ricevono in qualche modo e misura influiscano, per aderenza o per antitesi, nella scelta del proprio percorso lavorativo e per quello che riguarda la propria personalità? “Da una parte l’influenza geografica e sociale c’è… tuttavia, per quello che mi riguarda, sono cresciuta nella città di Manzhouli pertanto ho avuto – sin da bambina – una visione multiculturale sia orientale che occidentale perché questa città della Regione Autonoma della Mongolia Interna, in Cina, confina con diversi Paesi che sono molto diversi tra di loro. Anche essendo una città cinese, Manzhouli ha infatti avuto influenze mongole e russe. Io, inoltre, ho fatto tanti viaggi che mi hanno permesso di avere una mentalità e una visione ampia del mondo. Entrambi i miei genitori lavorano nel settore dei servizi pubblici, ambiti che cioè sono molto lontani da quello che faccio io adesso. Alla luce della passione di mia madre per la moda e delle sue creazioni, tra cui i suoi stessi vestiti, sono sicura che – se non avesse intrapreso il lavoro che svolge – sarebbe entrata nel mondo della moda come fashion designer… ma comunque io sono stata in grado di esprimere al meglio, attraverso la mia arte, quello che lei mi ha tramandato e ho saputo coltivare così pure i suoi sogni”.   

Cosa rappresenta per lei la bellezza, la moda, l’arte più in generale e quale ritiene che sia il loro principale pregio e potere? “Secondo me la bellezza, la moda e l’arte hanno sempre una connessione tra loro. Nel realizzare le mie creazioni, mi ispiro molto proprio all’arte e alla sua beltà – oltre che ai miei viaggi e alla mia infanzia multiculturale. La moda è, per l’appunto, un tipo di arte che si può indossare e che la rende più vicina alle persone”.

Quale ruolo le sembra che giochi e quale le piacerebbe avesse l’immagine visiva nella società e nel veicolare significati nei più differenti ambiti dell’esistenza – ad esempio a livello emozionale, d’impegno verso un qual certo “quid”, psicologico a riguardo di sé e di coloro con i quali ci si interfaccia? “Io comunico tanto con i miei clienti ché mi piace scoprire il loro gusto personale e così, a loro volta, loro riescono a capire anche le mie sensazioni e le mie visioni… avviene tutto molto naturalmente. Nella società l’immagine visiva è molto importante, ma resta il fatto che ciò che voglio trasmettere alle persone – attraverso i miei gioielli, che sono il diario della mia vita – è la mia passione per quello a cui mi dedico”.

È dell’avviso che gli accessori abbiano o non abbiano un genere ossia, quando li progetta e li dà alla luce, ha in mente oppure invece non segue mai talune categorizzazione per l’appunto del genere in base al sesso di nascita? “Quando disegno i miei gioielli, penso sempre a un’occasione. Quando ho una visione di come realizzarne uno, di gioiello, immagino se e come starebbero bene a me e al mio compagno… e ipotizzo diverse situazioni. Molte delle mie creazioni sono senza genere, perché tutti le possono indossare indipendentemente dal sesso di nascita”.

Quali sono i materiali, le forme e i colori che predilige nel realizzare le sue creazioni e per quale ragione nello specifico? “Utilizzo principalmente l’argento 925 e l’ottone placcati in oro, senza nichel ossia ipoallergenici. Per le nostre collezioni Viola Zheng, non usiamo materiali troppo costosi eppure hanno comunque una resa lussuosa… infatti quando le persone vedono le mie creazioni pensano che siano fatte di diamanti e di altre componenti costosissime. Voglio che tutti possano indossare gioielli lussuosi, ma non troppo ostentati. Da quest’anno, inoltre, abbiamo deciso di realizzare gioielli su misura e utilizzando anche ulteriori, diversi, materiali su richiesta dei vari nostri clienti”. 

Da cosa e con quale speranza è emersa ed è stata mossa la sua volontà di offrire un’esperienza d’acquisto tramite sito e-commerce [clicca qui https://instagram.com/violazheng_jewelry?igshid=YmMyMTA2M2Y= per visionare il profilo IG di Viola Zheng]? “Per la mia esperienza pregressa in Cina, l’e-commerce è indispensabile – ed è qualcosa di tutti i giorni, che diventa fondamentale… l’e-commerce rende la vita più semplice e penso sia il futuro, non troppo lontano, per tutte le attività. Molte persone non riescono a raggiungere fisicamente la mia boutique ma, ad esempio, attraverso le nostre piattaforme abbiamo ottimizzato diverse vendite in Cina”.      

Infine, prima di salutarci, vuole anticiparci quali sono i suoi prossimi progetti e magari svelare pure qualche novità in anteprima? “Noi di Viola Zheng siamo un brand assai giovane, ma abbiamo già riscosso tantissime soddisfazioni …anche se il 2022 è stato un anno pieno di insidie, soprattutto dopo aver aperto – im seguito alla pandemia – la prima boutique a Roma. Alcuni investitori sono molto interessati al mio marchio e, di conseguenza, cercheremo di impattare di più e secondo una portata più grande. Da quest’anno avranno luogo numerose novità, tra cui alcune nuove collezioni e nuove collaborazioni, nonché creazioni su misura. Sicuramente ci espanderemo nel mercato italiano e non solo in questo e, inoltre, cercheremo di sviluppare alcuni nuovi punti vendita. Potenzieremo, infine, il nostro mercato digitale anche attraverso i vari social media. Sarà un 2023 all’insegna di inedite scoperte per tutti noi”.      

4 Marzo 2023

Autore:

redazione


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