Dopo quasi quarant’anni trascorsi al Comune la settimana scorsa ha portato a termine il suo viaggio professionale andando in pensione.
Una presenza quotidiana, difficilmente sostituibile, non solo sotto l’aspetto professionale ma anche sotto quello dei rapporti umani che in questi anni ha saputo tessere tra colleghi e amministratori.
“Una vita al Comune” ha detto Vittoria, visibilmente emozionata, quando è andata via dall’ente portandosi dietro il mazzo di fiori omaggio del sindaco e gli auguri di chi ha voluto essere presente in quell’attimo che suggella la fine di un tempo.
Quello dell’essere stata dirigente-impiegata, in ruoli anche delicati e dedicati alla scuola, alla “personale”, ai disabili, alla mensa ma anche andando a ricoprire, con grande spirito di servizio incarichi di responsabilità, in momenti difficili, vissuti dall’ente.
Per lei questi quarantanti, era stata assunto con la 285, ora dice quanto siano stati importanti: “un tempo dove ho avuto modo di incontrare splendide e simpatici colleghi con cui ho condiviso tantissimi momenti belli e meno belli ma sempre all’impronta del reciproco rispetto.
Quarant’anni di lavoro sono un lungo ciclo della mia vita che si chiude e che porta con sé sensazioni che si mescolano e dove si alternano momenti di gioia, di tristezza e dolore, quest’ultimi dovuti alla prematura scomparsa di alcuni miei colleghi meno fortunati di me”.
Vittoria, sempre sorridente, pronta a dare risposte e trovare soluzioni, aggiunge: “Ora come ora non so quanto mi mancherà il Comune con i suoi ritmi istituzionali, il suo quotidiano timbrare del badget , il rapporto con i colleghi, con il Sindaco, gli Assessori, il Presidente del Consiglio, i Consiglieri, passati e presenti con la Segretaria Comunale, la gente comune… tutte belle persone che sicuramente hanno lasciato un’impronta indelebile nel mio cuore”.
Quindi si lascia andare ad una considerazione importante: “La pubblica amministrazione non è fatta solo di scrivanie, computer e documenti ma soprattutto di persone. Non nascondo che mi sento strana e ho l’impressione di trovarmi in una specie di limbo in una “zona d’ombra”, perché non so ancora cosa vuol dire essere “pensionata” poiché mi sento ancora di far parte del mondo del Comune”.
Consapevole che il periodo del pensionamento è l’unica stagione della vita in cui è concesso si assaporare il valore e il piacere della “libertà” per Vittoria Ricciardi si apre ora una stagione di impegni familiari, con i nipoti, i figli, fatti di viaggi e di amicizie, finalmente padrona del suo tempo e libera di disporne come meglio crede e desidera, lontana dai ritmi imposti da decreti regionali, pubblicazione di atti, scadenze di gara e assegnazione delle risorse.
“Senza più obblighi – continua a ripetersi Vittoria – il tempo per imparare a gioire della vita, delle cose che si stanno attorno, e che forse non riuscivamo a vedere prima, sopraffatti da mille impegni”.
Per lei intanto è tempo anche di ringraziare “proprio tutti! Non mi piacciono gli addii e, chi mi conosce, sa che domani ancora vorrei esserci, e mi rendo conto che salutare le tantissime persone che hanno fatto parte per un lungo periodo del mio percorso di vita è la cosa più difficile ma anche la più sentita se non altro per le amicizie istauratesi e per la condivisione degli impegni e la quotidianità trascorsa insieme nei momenti belli e meno belli ma comunque sempre intensi, condivisi e soprattutto, vissuti insieme con affetto e amicizia.
Ha il tempo e la voglia di rispondere ai tantissimi messaggi e telefonate ricevuti in questi giorni.
“Mi avete proprio commossa. Grazie a tutti! Da domani inizia una nuova avventura che mi auguro possa essere interessante e avvincente come quella che ho vissuto al Comune per oltre quattro decenni. Dico a me stessa Avanti tutta! da domani si comincia una nuova avventura!
E augurando ai colleghi rimasti al comune, molti già in fase di smobilitazione, nell’augura un Buon Natale, Vittoria Ricciardo, augura a tutti, ovviamente anche a chi è andato in pensione, poco prima di lei, Carmelo, Natalina, Mariella, Angela, ed ai colleghi che negli anni hanno fatto la “storia” del Comune di Brolo, con tantissimo affetto, alla sua maniera “una Buona Vita “.
E l’ultimo pensiero va all’Ente Comunale, che “sta attraversando un momento difficile, ma sono sicura che il Comune ha tutte le risorse necessarie umane e materiali per poterle superare! Un grande in bocca al lupo a tutti.
Tra i tanti messaggi inviatale ne prendiamo due emblematici, quello dell’attuale presidente del consiglio comunale Giuseppe Miraglia
#grazie di tutto
Ultima “timbratura” per un monumento, meritata pensione per il totem degli uffici comunali di Brolo un pilastro del nostro municipio e della nostra comunità. Il grazie più grande e sentito per la solarità ed i modi gentili con cui ti sei resa sempre disponibile ad affrontare ogni tipo di problematica ed ogni situazione che ti si prospettava. Per me che sono un giovane amministratore di questo comune sei stata un punto di riferimento. Grazie grazie grazie
E quello del vicesindaco Gaetano Scaffidi Lallaro
Dopo quasi 40 anni oggi è stato l’ultimo giorno di lavoro al Comune di Brolo per la dottoressa Vittoria Ricciardo. Con lei avrò discusso e litigato almeno un centinaio di volte. Ma alla fine, su ogni argomento, abbiamo sempre trovato una soluzione concorde.
Personalmente, per la grande disponibilità data alla nostra amministrazione, non posso che dirgli Grazie Signora Vittoria.
E anche da Scomunicando a Vittoria va un abbraccio … goditi la sua meritata pensione.