Ecco la lettera inviata alle istituzioni per sollecitare e chiedere il loro intervento in favore delle micro attività, abbandonate al loro destino, puntualizzando alcuni interventi necessari e comuni alle attività Brolesi e certamente alla stragrande maggioranza delle partita iva del territorio.
Si rischia seriamente un tracollo economico, ma soprattutto una disagio sociale per intere comunità che basano la loro esistenza sugli esercizi di vicinato
La nota è stata inviata al Presidente della Regione Sicilia, all’Assessore Attività Produttive della Regione Sicilia, al Sindaco del Comune di Brolo, al Ministro per il Sud, alla deputazione Regionale e Nazionale.
EMERGENZA CORONAVIRUS- NEGOZI FANTASMA
On.le Presidente Musumeci, On.le Asessore Armao, On.le Laccoto, Onorevoli Deputate e Deputati Regionali e Nazionali Messinesi, Senatrici e Senatori Messinesi, Ministro
E’ ormai noto a noi tutti, che l’emergenza Covid-19 ha provocato all’economia non solo nazionale, ma Europea e mondiale danni difficilmente quantificabili, stravolgendo radicalmente le nostre vite.
All’interno di questa globalizzazione, che guarda e parla sempre di grandi imprese, vi è pure un tessuto economico composto da tante piccolissime attività commerciali, artigianali, della ristorazione e dello shopping in genere, i cosiddetti esercizi di vicinato, che necessitano anch’esse di una attenzione, forse maggiore, perché rappresentano e tengono insieme un intero tessuto sociale ed economico delle singole comunità locali.
Il lockdown imposto e il prolungarsi della crisi, i termini del riavvio incerti, mettono a rischio la riapertura di molte delle attività presenti sul territorio di Brolo, determinando la morte non solo economica ma anche quella sociale di una comunità.
Come detto da più parti e credeteci, lo riscontriamo direttamente sulla nostra pelle, le misure economiche previste nel “Cura Italia” non rispondono al fabbisogno necessario alla sopravvivenza delle nostre attività: perché la maggioranza delle nostre attività è già esposta verso il sistema creditizio e le banche ostacolano l’accesso al credito; perché in Sicilia il fondo di garanzia, per le banche, non ha nessun valore; perché anche da chiusi dobbiamo sostenere dei costi fissi (locazioni luce,gas,merci,etc); perché la maggior parte delle attività è a gestione familiare, nonché mono reddito, e dalle quali dipendono la sussistenza e sopravvivenza di interi nuclei familiari; perché le nostre attività vanno avanti grazie agli incassi giornalieri senza i quali è impossibile mantenere gli impegni già assunti; perché abbiamo investito e scommesso tutto in queste attività…….. la lista dei perché sarebbe lunga…….. e per la quale, esiste una sola cura, LIQUIDITA’.
In questa direzione Vi chiediamo di essere partecipi e interpreti delle nostre istanze, sostenendo interventi tempestivi ed efficaci che aiutino le attività a ridurre i danni derivanti dal “Coronavirus” e programmandone il rilancio delle stesse, attraverso: – Liquidità concessa direttamente dallo Stato sotto forma di finanziamento gestito per tramite Cassa Depositi e Prestiti o Invitalia;
– Aumento della quota una tantum “bonus p.iva” per il periodo di stop imposto o fondi compensativi seguendo le stesse linee programmatiche usate per “terremoti, alluvioni, calamità naturali etc…”;
– Esonero dal pagamento dei contributi obbligatori del solo datore di lavoro e moratoria di tutte le restanti contribuzioni obbligatorie per l’intero 2020;
– Sospensione dei canoni delle locazioni commerciali;
– Proroga della sospensione per l’intero 2020 dei termini relativi a tutti gli adempimenti fiscali e di tutte le scadenze debitorie e cartelle in pagamento “Equitalia, Riscossione Sicilia, Agenzia Delle Entrate” ivi comprese dilazioni, piani di rientro, rottamazioni etc;
– Sospensione dei pagamenti delle utenze/bollette luce, gas, e varie per l’intero periodo di emergenza;
– Sospensione dei versamenti attinenti i tributi locali;
– Moratoria temporanea delle direttive Basilea, blocco degli assegni post-datati e del sistema CRIF al fine di evitare che le nostre imprese/attività diventino “spazzatura” per gli istituti Bancari;
A conclusione del nostro grido di allarme e di aiuto, ribadiamo che ligi al dovere, abbiamo seguito scrupolosamente le disposizioni sanitarie impartite per la tutela nostra e dell’intera collettività, ci aspettiamo altrettanto da Voi, per il mandato ricevuto dagli elettori, una risposta concreta che ci garantisca un futuro economico ed una tenuta sociale.
Il Presidente Dr. Nino Bonina