VOCI CONTRO – Dopo gli arresti in Francia, un’analisi lucidamente critica: «i veri colpevoli sono altri»
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VOCI CONTRO – Dopo gli arresti in Francia, un’analisi lucidamente critica: «i veri colpevoli sono altri»

«L’arresto è una buffonata, i veri colpevoli sono altri»

Per capire qualcosa di più sulla vicenda di questi ex terroristi, Gabriele Adinolfi, protagonista degli anni di piombo e anche lui esule in Francia fino al 2000 dice la sua

 

 Sette ex terroristi italiani sono stati arrestati in Francia su mandato di Emmanuel Macron.

La notizia ha fatto molto scalpore, invadendo i Tg e le trasmissioni “opinioniste” di tutte le reti televisive mentre fioccando le dichiarazioni di politici e intellettuali.

Per capire qualcosa di più sulla vicenda di questi ex terroristi, Gabriele Adinolfi, protagonista degli anni di piombo e anche lui esule in Francia fino al 2000 dice l sua parlandone con Valerio Benedetti de il “Primato nazionale” – per leggere l’intervista integrale cliccare: https://www.ilprimatonazionale.it/politica/intervista-gabriele-adinolfi-terroristi-rossi-francia-191287/

Per Adinolfi, oggi tra le voci più interessanti nel mondo della Destra Radicale –  politico, giornalista e scrittore italiano,  fondatore negli anni settanta di Terza Posizione ed oggi tra i protagonisti dell’esperimento dell’Accademia Europa – la notizia va letta in tanti modi, dal punto di vista emotivo, etico, giudiziario e politico.

Lui, nell’intervista, ricorda come nel 20 luglio del 1944, Benito Mussolini incontrò Hitler subito dopo l’attentato subìto dal Führer, chiedendo e ottenendo la grazia per due lavoratori italiani condannati a morte in Germania per sabotaggio, e dice che:“l’etica era quella della magnanimità, ossia del grande animo.

Dal punto vista etico, quindi, l’abolizione delle prescrizioni per delitti di sangue cancella la tradizione giuridica romana. Voglio dire: andare a cercare, raschiando il barile, i pochi sopravvissuti della stagione del terrorismo, spesso a oltre 40 anni dal delitto (come successe con Battisti), non è gratificante per nessuno.

E peggio ancora si è comportata la Francia che, dopo aver concesso a questa gente di vivere nel suo Paese, dopo tanti anni l’abbandona.”

Alla domanda su Macron che ha dichiarato che la dottrina Mitterand non vale «per i crimini di sangue», mentre  Irene Terrel, la storica legale degli ex terroristi italiani, ha parlato di un «tradimento» da parte della Francia Adinolfi ha evidenziato che:

Che assolutamente, ha ragione il legale, aggiungendo “Tra l’altro è da specificare che la dottrina Mitterand non serviva a difendere il terrorismo, come sostiene qualcuno, bensì a spegnerlo. E questo perché, offrendo l’asilo in cambio dell’abbandono delle armi, disinnescò quella piovra terroristica che era stata formata in Francia sotto l’egida della destra legata alla banca Rothschild. Insomma, è meno vero di quanto si creda che la Francia ha concesso asilo solo per motivi politici. Perché i processi in Italia di quegli anni e la logica delle aggravanti per terrorismo erano un’aberrazione giuridica, e quasi tutti i Paesi, infatti, rifiutavano l’estradizione. Penso soprattutto a Svizzera, Svezia, Canada e Spagna.”

Sul cambio di marcia del governo francese Gabriele Adinolfi è lucidamente spietato e non concede sconti ai due governi: Probabilmente rientra in uno scambio di favori tra Italia e Francia. Il governo italiano sta fallendo su tutti i piani, e pertanto voleva segnare un punto presso l’opinione pubblica. Da parte sua, invece, Macron ha bisogno di Draghi per le mediazioni con gli Stati Uniti, e quindi ha fatto un favore all’Italia, ma soprattutto a Draghi”.

Poi parlando della sua esperienza di esule politico in Francia racconta: Sicuramente in Francia nessun fascista avrebbe mai potuto ottenere asilo politico, mentre i comunisti sì. Ma è pur da dire che questo asilo politico, in Francia, è sempre stato un giochetto un po’ ambiguo. Fosse stata negata l’estradizione, infatti, comunque arrivava un decreto di espulsione, e le due cose, di fatto, si annullavano.

Detto questo, però, devo aggiungere una considerazione: su tutta la storia del recente passato ha preso piede il teorema Calogero, per cui gli estremisti di sinistra avrebbero compiuto atti criminali per pura e semplice follia.

Il che non è assolutamente vero: al contrario, costoro erano stati allevati in un humus generato anche dalle televisioni e da intellettuali come Umberto Eco che firmarono un manifesto a favore della lotta armata. Si trattava, insomma, di uomini legati a strutture di potere e a esponenti politici senza scrupoli della Dc, del Pci e del Psi.

Quindi, a questo punto che fanno?

Assolvono i colpevoli di sempre e perseguitano gli altri. Basti pensare che, nei processi per la strage di Bologna, non vengono mai citati né i dirigenti dei servizi che hanno oggettivamente commesso depistaggi, né i ministri dell’Interno dell’epoca”.

Ed alla fine dell’intervista , parlando del gioco dello scaricabarile conclude:

Ma certo. Noi viviamo in una società di feroci psicopatici. La gente gode per questi personaggi che vengono estradati, così come gode per la legge Zan. È gente frustrata sessualmente che gode delle disgrazie altrui, e che è profondamente feroce per delega.

E poi è da sottolineare la totale ipocrisia di queste persone.

Basta guardare Renzi, che ora batte le mani a Macron, e che però era dirigente dello stesso partito che aveva come delegato in Brasile Achille Lollo, uno degli esecutori materiali del rogo di Primavalle  [quello della famiglia Mattei a Roma che in questi giorni celebra il suo triste anniversario ndr].

Detto in parole povere, questa è una delle classiche, indegne buffonate a cui ci stanno abituando ormai da tempo”.

 

 

29 Aprile 2021

Autore:

redazione


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